Trittico dell'Umanità: differenze tra le versioni
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Sul piano tecnico è certo che la tela sia stata lavorata direttamente, senza alcun trasporto, come risulta dagli esami del Gabinetto scientifico dei Musei Vaticani e come è comprovato dall'antichità e dalla finezza del tessuto.
Che la composizione del ''Cristo in gloria'' sia del Correggio è cosa indiscussa. La postura di Gesù, seduto con le braccia aperte, ricorda opere raffaellesche e soprattutto la piccola pala di [[Giulio Romano]], detta "La Deesis e i santi Paolo e Caterina " (1520 circa) collocata nel [[monastero di San Paolo (Parma)|monastero di San Paolo]] a Parma, ma l'Allegri volle intenzionalmente che le braccia e le mani dessero il segno della accoglienza e della misericordia. Il volto di Cristo è veramente vicino alla ''[[Velo della Veronica (Correggio)|Veronica]]'' ora al [[Paul Getty Museum]] e tale accostamento fa balzare all'evidenza il modo con il quale il Correggio dava modulazione ai contorni vivi delle figure autografe - per la forza della sua immediatezza creativa - con passaggi sciolti di pennello, producenti risalti cromatici o luminosi, a volte ripetuti. Questi passaggi si colgono in vibranza commovente lungo i contorni delle braccia e del costato del ''Cristo in gloria'', così come intorno alla coeva testa di Gesù del Getty. Mai un copista avrebbe eseguito con siffatta geniale libertà.
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