Gaio Flavio Fimbria: differenze tra le versioni

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==Partigiano di Mario==
Fimbria era figlio di [[Gaio Flavio Fimbria (console 104 a.C.)|Gaio Flavio Fimbria]], che fu [[consoli repubblicani romani|console]] nel [[104 a.C.]] assieme a [[Gaio Mario]]. Nell'[[87 a.C.]] Fimbria, in qualità di [[tribuno militare|tribuno]] o di ''[[praefectus equitum]]'', fu al comando del reparto di cavalleria che uccise, nell'ambito della guerra civile, il figlio maggiore di [[Publio Licinio Crasso (console 97 a.C.)|Publio Licinio Crasso]], che era stato console nel [[97 a.C.]] e padre del triumviro [[Marco Licinio Crasso|Crasso]].<ref>[[Livio]], ''Periocha'' 80; [[Floro]] (2.9.14) indica Fimbria tra le vittime, probabilmente per errore. Si veda anche [[Thomas Robert Shannon Broughton]], ''The Magistrates of the Roman Republic'', vol. 2, 99 a.C.–31 a.C. (New York: American Philological Association, 1952), pp. 49–50.</ref> Il padre, disperato, si suicidò. Fimbria probabilmente mise a morte alcuni membri della [[gens Iulia|''gens'' Iulia]].<ref>[[Sant'Agostino]], ''De civitate Dei'' 3.27.</ref>
 
==In Asia==
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Fimbria venne mandato nella provincia romana d'[[Asia (provincia romana)|Asia]] nell'86 a.C. come legato di [[Lucio Valerio Flacco (console 100 a.C.)|Lucio Valerio Flacco]], ma entrò in polemica con lui e venne congedato. Approfittando dell'assenza di Flacco, che era a [[Calcedonia]], e del malcontento che la sua severità e avarizia avevano suscitato nelle truppe, Fimbria fece scoppiare una rivolta che portò alla morte di Flacco a [[Nicomedia]]. Lui stesso assunse poi il comando dell'esercito e ottenne diversi successi contro [[Mitridate VI del Ponto|Mitridate VI]], che fu gravemente sconfitto a [[Pitane]], città sulla costa ionica, grazie all'aiuto della flotta di [[Lucullo]].
 
Fimbria trattò con grande crudeltà i popoli dell'Asia che si erano ribellati a Roma o che si schierarono più tardi con [[Silla]]. A [[Troia|Ilio]] riuscì a entrare in città con un pretesto e massacrò gli abitanti incendiando infine la città, ma nell'84 a.C. Silla passò in Asia dalla Grecia, stipulò la pace con Mitridate e si diresse con le proprie legioni contro Fimbria che, non vedendo vie di scampo, si uccise.<ref>Appiano, ''Storia romana'' 12.9.60</ref>
 
==Note==