Filippo De Ferrari: differenze tra le versioni

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Nacque a [[Parigi]] nella casa in Rue d'Astorg, che era la residenza parigina dei suoi genitori - [[Raffaele De Ferrari]] e [[Maria Brignole Sale De Ferrari|Maria Brignole Sale]], duchi di [[Galliera]], nobili di [[Genova]] - . Allo stato civile francese venne denunciato come "Louis-Philippe Antoine-Marie Augustin Raoul de Ferrari"<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 100, i grandi collezionisti</ref>.
 
Filippo fu il maschio secondogenito e nacque tre anni dopo la morte, avvenuta a 16 anni, del primogenito Andrea. Sin da ragazzo rivelò un carattere difficile, chiuso e ribelle, che lo portò, ancora adolescente, a distaccarsi affettivamente dalla famiglia, della quale non sopportava i rigidi principi educativi; il suo equilibrio fu anche minato dal comportamento della madre, rimasta scioccata dalla morte prematura del suo adorato Andrea. Si fece allestire un grande appartamento separato dal resto della casa, al piano terra dell’Hôteldell’[[Hôtel Matignon]], che restò poi la sua abitazione principale per tutta la vita<ref> [http://www.acompagna.org/wit/chisiamo/iniziative/martedi/2009-2010/091117.pdf Biografia della famiglia De Ferrari Galliera]</ref>.
 
Mentre, soprattutto negli anni del [[Secondo Impero francese|Secondo Impero]], fino al 1867, in Francia si sviluppò un grande fermento industriale e finanziario, che permise al padre Raffaele di moltiplicare le proprie già grandi ricchezze, Filippo si rifiutò testardamente di dedicarsi agli affari e addirittura nel 1871 si schierò con i [[comune di Parigi (1871)|comunardi]] che organizzarono la grande sollevazione di Parigi, che colpì molto il fragile Filippo con la sua violenza spesso gratuita.
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Nel [[1863]], a soli 13 anni, incontrò uno dei più grandi commercianti filatelici del tempo, il parigino [[Pierre Mahé]], che, insieme allo studioso J.B. Moens, furono i precettori di Filippo, indirizzandolo verso la [[filatelia]]. Con i propri grandissimi mezzi finanziari, e coltivando quasi esclusivamente la passione per i francobolli, De Ferrari mise insieme la più straordinaria raccolta filatelica privata che la storia abbia conosciuto, superata forse solo dalla collezione della [[Regno d'Inghilterra|Corona d'Inghilterra]].
 
La sede adibita alla conservazione dei francobolli fu fissata in tre stanze del Palazzo Galliera. Le stanze erano rivestite di scaffalature divise in reparti, ogni reparto conteneva un fascio di fogli di cartoncino ede in ogni foglio erano montateapplicate due file di francobolli corredatecorredati da una sommaria descrizione. Mahè riceveva ogni lunedì 50.000 franchi<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 100, i grandi collezionisti</ref> che dovevano servire agli acquisti filatelici, dunque ogni sette giorni la collezione si ampliava fino a raggiungere cifre impensabili.
 
Ferrari non amava le lettere, i fogli interi o i blocchi di francobolli: la sua passione era rivolta principalmente ai valori singoli sia nuovi che usati. Nella sua collezione erano presenti anche molti falsi che, in base a varivarie testimonitestimonianze, erano stati acquistati a ragion veduta per motivi di studio o per scopi di beneficenza.
 
Ferrari fece rilevare le raccolte di molti noti filatelisti dell'epoca: Sir [[Daniel Cooper]], il barone [[Athur de Rothschild]], il giudice [[Philbrick]], ecc.
Nel 1880 dal commerciante Thomas Ridpath di Liverpool riuscì a comprare uno dei francobolli più rari: l'esemplare da 1 centesimo della [[Guyana|Guiana Britannica]], nero su fondo magenta <ref> Fulvio Apollonio, ''Il francobollo'', op. cit. </ref>pagandolo 150 sterline <ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 101, i grandi collezionisti</ref>.
 
La sua collezione fu dispersa attraverso una serie di aste pubbliche che si svolsero tra il 1921 ede il 1925 <ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 103, i grandi collezionisti</ref>. Prima del loro inizio la ditta [[Stanley Gibbons]] si era offerta di acquistare in blocco il patrimonio per una somma di 12.000.000 di franchi, ma l'offerta venne respinta ede il realizzo effettivo fu di 26.482.964 franchi<ref>[[#EnciclopedFil|Enciclopedia dei Francobolli]], p. 103, i grandi collezionisti</ref>.
 
==Note==