Pompeo Neri: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Pompeoneri.jpg|thumb|right|200px|''Pompeo Neri'']]
{{Bio
|Nome = Pompeo
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|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =, considerato uno dei principali artefici delle politiche riformiste degli [[Asburgo-Lorena]], sovrani del [[Granducato di Toscana]]
|Immagine = Pompeoneri.jpg
}}
==Biografia==
Figlio di Giovanni Bonaventura, professore di diritto e consigliere del [[Granduca di Toscana]], studiò all'[[Università di Pisa]] e nel [[1726]], subito dopo la laurea, fu nominato lettore di diritto nell'ateneo pisano.
 
Considerato uno dei protagonisti delle politiche riformiste volute dai [[Asburgo-Lorena (Toscana)|Lorena]] in campo economico, istituzionale e giuridico, Pompeo Neri ebbe numerosi incarichi pubblici. Fu nominato auditore dello Scrittoio delle Regie Possessioni dal [[Gian_Gastone_deGian Gastone de'_Medici Medici|Granduca Gian Gastone]], ultimo sovrano appartenente alla famiglia [[Medici]], incarico che Pompeo Neri svolse anche dopo l'arrivo in Toscana nel [[1737]] della dinastia [[Asburgo-Lorena (Toscana)|Lorena]].
 
Nel [[1738]] Neri insieme <ref> Marcello Verga, ''Da "cittadini" a "nobili", lotta politica e riforma delle istituzioni nella Toscana di Francesco Stefano: lotta politica e riforma delle istituzioni nella Toscana di Francesco Stefano'', Giuffrè, Milano 1990</ref> <ref> "Il fiscale Filippo Luci, il senator Giulio Rucellai, il marchese Antonio Niccolini, e l'auditor Pompeo Neri furono i componenti la deputazione" (Antonio Zobi, ''Storia civile della Toscana dal MDCCXXXVII al MDCCCXLVIII'', Tomo 1, Firenze 1850)</ref> al senatore [[Giulio Rucellai]], all'auditore fiscale [[Filippo Luci]] <ref>[[Filippo Luci]] (1674-1750), patrizio fiorentino, auditore fiscale del Granducato di Toscana dal 1737 al 1746.</ref>, al marchese [[Antonio Niccolini (1701-1769)|Antonio Niccolini]] <ref>[[Antonio Niccolini (1701-1769)|Antonio Niccolini]] (1701-1769), marchese fiorentino, studioso di diritto e di storia ecclesiastica</ref>, fece parte della commissione creata per disciplinare la materia giuridica in tema di rilascio del porto d'armi e limitare gli abusi del passato. La deputazione divenne presto motivo di contrasto con l'Inquisizione di Firenze che fino ad allora aveva avuto piena facoltà in questa giurisdizione. Nel 1739 divenne segretario del Consiglio della Reggenza per gli affari di Finanza.
 
Nel [[1745]] Pompeo Neri venne incaricato da [[Francesco I del Sacro Romano Impero|Francesco di Lorena]] di fare un progetto di "''rifusione generale''", visti i vari particolarismi vigenti in [[Toscana]], di tutte le leggi dello Stato, in "''un codice simile a quello della Savoia''".
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Nel [[1749]] Pompeo Neri fu chiamato a [[Milano]] a svolgere, per conto di [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]], il compimento della [[catasto Teresiano|riforma del catasto milanese]]. Presiedette la Giunta per il censimento e si adoperò ad abbattere abusi e privilegi di nobiltà e clero, opponendovi giustizia fiscale, razionalità amministrativa, punti d'appoggio per un nuovo catasto fondato su una più equa ripartizione dei carichi fiscali.
 
Terminata la lunga parentesi milanese, nel [[1758]] Neri fece ritorno a Firenze, e fu subito nominato consigliere della Reggenza per gli affari di Finanza. Nel [[1763]] una grave carestia, che durò qualche anno, colpì duramente la Toscana e il resto della penisola. Pompeo Neri per porvi rimedio indicò come soluzione la liberalizzazione del commercio del grano, proposta che fu accolta non senza incontrare una certa opposizione nell’aprilenell'aprile del [[1764]] con l’emanazionel'emanazione di un editto che ebbe tuttavia un valore temporaneo.
 
Nel [[1765]] con l'arrivo in Toscana del nuovo granduca [[Pietro Leopoldo]], succeduto al padre solo dopo la morte di questi, le istituzioni governative toscane furono profondamente rivoluzionate. Il granduca eliminò l’istitutol'istituto della Reggenza reputato ormai inutile e inefficace, e istituì nuovi dipartimenti o ministeri, affidando il dipartimento degli affari interni proprio a Pompeo Neri. L'anno successivo, insieme ad altri nove alti funzionari granducali, Neri diventò membro di una commissione che progettò un piano di bonifica della [[Maremma]].
 
Con le dimissioni del conte austriaco [[Francesco Orsini von Rosenberg]] <ref>[[Francesco Orsini von Rosenberg]] (Vienna 1723-Vienna 1796), in tedesco: Franz-Xaver-Wolf von Orsini-Rosenberg. Il conte austriaco Francesco Orsini von Rosenberg arrivato nel 1766 in Toscana da Vienna fu nominato lo stesso anno presidente del consiglio di Finanze e maggiordomo maggiore della Real Corte Granducale. Prima di diventare ministro degli esteri, fu anche ministro della guerra.</ref> avvenute nel [[1770]], all'epoca ministro degli esteri del Granducato di Toscana e principale consigliere di Pietro Leopoldo, Pompeo Neri fu nominato presidente del Consiglio di Stato, istituzione appena nata per volere del granduca.
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Sotto questa importante veste, Neri colse l'occasione per ripartire con la campagna per la definitiva liberalizzazione del commercio del grano. Nonostante l'opposizione di molti, la tenacia del Neri riuscì a spuntarla qualche anno dopo: il 24 agosto del [[1775]] la liberalizzazione del commercio del grano fu stabilita in via definitiva da un decreto del granduca [[Pietro Leopoldo]].
 
Nel [[1771]] arrivò l'ennesimo nuovo importante incarico pubblico: Pompeo Neri fu a capo della commissione che aveva come obiettivo la riforma della giustizia civile e criminale. Di questa deputazione fecero parte anche il senatore senese [[Tommaso Piccolomini]] <ref>[[Tommaso Piccolomini]], conte senese, Segretario delle Tratte.</ref>, il fiorentino [[Stefano Querci]], auditore della consulta<ref>[[Stefano Querci]], fiorentino, avvocato poi auditore della Consulta.</ref>, e l’eminentel'eminente studioso fiorentino [[Giuseppe Bencivenni Pelli]] <ref>[[Giuseppe Pelli Bencivenni]] (1729-1809), patrizio fiorentino, autore di numerosi saggi e dissertazioni, direttore degli Uffizi dal 1775 al 1793.</ref>. Anche altre proposte che il Neri porto avanti videro una un'effettiva attuazione in questi anni: l’abrogazionel'abrogazione dell'asilo ecclesiastico e provvedimenti di limitazione della manomorta ecclesiastica, entrambe approvate nel [[1769]].
 
Il 14 settembre [[1776]], Pompeo Neri si spense nella sua città natale all'età di 70 anni. Da instancabile studioso e riformatore, stava lavorando a una raccolta definitiva delle leggi più importanti e più frequentemente richiamate nella prassi amministrativa, governativa e giudiziaria del [[Granducato di Toscana]].
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{{Portale|biografie}}
 
[[Categoria:Personalità legate a Firenze]]
[[Categoria:Illuministi]]
[[Categoria:Consiglio di Reggenza Imperiale della Toscana|Neri, Pompeo]]
[[Categoria:Granducato di Toscana|Neri, Pompeo]]