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==Le premesse storiche: Milano all'Unità d'Italia (1861)==
===Il quadro urbano e territoriale===
Alle soglie dell’dell'[[Unità d’Italiad'Italia]] ([[1861]]) [[Milano]] è una città di quasi 200.000 abitanti, analizzabile per le tre distinte aree che andavano a caratterizzarla. La città innanzitutto si fonda su un nucleo storico circolare interamentenon del tutto edificato, risalente all’epoca romana eall'epoca medievale, chiuso da una [[Cerchia dei Navigli|cerchia di navigli]]. Fra questa parte di città consolidata e le [[Mura spagnole di Milano|Mura spagnole]], i cosiddetti ''Bastioni'', convertiti ora ad elegantia passeggiate alberate ed impiegati come cinta daziaria, coesistono insediamenti urbani (concentrati perlopiù lungo gli assi che si dipartivano dal centro alla volta delle porte cittadine) e ampi terreni agricoli ancora del tutto inedificati. La terza area è quella costituita dall’alloradalla municipalità dei [[Corpi Santi di Milano|Corpi Santi]], un vero e proprio comune a corona circolare che circondava tutta [[Milano]], comprendendo quanto vi si trovasse immediatamente fuori dalle mura. In quest’ampiaquest'ampia area sono facilmente individuabili insediamenti abitativi spontanei nati “fuori"fuori porta”porta", fra i quali emergono senz’altrosenz'altro i borghi lineari [[Borgo di San Gottardo|di San Gottardo]] e [[Borgo della Ripa|della Ripa]], fuori [[Porta Ticinese]], e quello [[Borgo degli Ortolani|degli Ortolani]], fuori [[Porta Tenaglia]].
 
[[File:Milano - Giovanni Brenna (1865), dettaglio 01.jpg|thumb|right|L'area di [[Porta Ticinese]], cuore dell'[[Idrografia milanese]]. Si noti in particolare la fitta trama di rogge e canali. Lungo il [[Naviglio Grande]] e il [[Naviglio Pavese]] si sviluppano il [[Borgo della Ripa]] e parte del [[Borgo di San Gottardo]]. Abbastanza evidente anche l’assenza della futura [[Porta Genova]], aperta soltanto in seguito alla creazione della [[Stazione di Milano Porta Genova|Stazione di Porta Ticinese]].]]
 
===Il sistema idrografico milanese===
A metà dell’dell'[[Ottocento]] [[Milano]] si presentava ancora come una città intimamente legata all’acquaall'acqua e in qualche modo su questa plasmata. Il nucleo centrale della città, quello delimitato un tempo dalle mura medievali, è stretto dalla [[Cerchia dei Navigli|Cerchia interna]], l’antica fossa realizzata a partire dal [[1155]] per proteggere la città dal [[Federico Barbarossa|Barbarossa]]. È alimentata dalle acque della [[Martesana]] ([[1457]]-[[1496]]), che vi si immette attraverso il [[Tombone di San Marco]]; giunta nei pressi della [[Darsena di Milano|Darsena]] vi scarica le proprie acque attraverso la [[Conca del Naviglio]]. La Darsena viene invece alimentata dalle acque dell’[[Olona]] e del [[Naviglio Grande]] ([[1177]]-[[1211]]); a sua volta scarica le proprie acque nel [[Naviglio Pavese]] ([[1601]]-[[1919]]) e nel [[Ticinello]] (di epoca medievale). Altri importanti canali scaricatori in città sono il [[Redefossi]], realizzato in epoca asburgica per deviare le acque della [[Martesana]], e la [[Vettabbia]], risalente addirittura a canalizzazioni romane. A completare il quadro sull’idrografia milanese vale la pena citare infine la fittissima rete di [[fontanili]] e di [[rogge]] che ancora solcano l’area compresa fra la [[Cerchia dei Navigli|Cerchia interna]] e le [[Mura spagnole di Milano|Mura spagnole]], e tutti i [[Corpi Santi di Milano|Corpi Santi]].
 
Se nei secoli precedenti tuttavia il [[Idrografia milanese|sistema idrografico cittadino]] era stato senza dubbio un’importantissima risorsa, sia dal punto di vista strategico, sia dal punto di vista economico, le mutate condizioni dell’epoca, insieme con la fisionomia stessa della città e la sua rapida crescita, obbligavano ad un importante riflessione sul suo ruolo e sulla sua presenza all’interno del tessuto della [[Milano]] che si apprestava a sorgere.