Teorema fondamentale dell'aritmetica: differenze tra le versioni

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L'enunciato è facilmente verificabile per numeri naturali "piccoli": è facile scoprire che 70 è pari a 2×5×7 e 100 equivale a 2×2×5×5 ovvero 2<sup>2</sup>×5<sup>2</sup>, è altrettanto facile verificare che per questi numeri non possono esistere altre scomposizioni in fattori primi.
 
È per garantire l'unicità della fattorizzazione che il numero 1 non viene considerato primo; se 1 fosse primo, ogni numero avrebbe infinite fattorizzazioni diverse. Per esempio: 10 potrebbe essere scritto come 5×2, ma anche come 5×2×1, o ancora 5×2×1×1×...×1; in questo modo la proprietà di unicità non sarebbe rispettata.
 
Il teorema fu dimostrato esplicitamente per la prima volta da [[Carl Friederich Gauss|Gauss]] nelle ''[[Disquisitiones Arithmeticae]]'';<ref>{{Cita libro| autore= [[Carl Benjamin Boyer]]|titolo=Storia della matematica|anno=1990 |editore=Mondadori |città= Milano | id=ISBN 978-88-04-33431-6|pagine=p.582}}</ref> [[Euclide]], negli ''[[Elementi (Euclide)|Elementi]]'', insieme all'esistenza della fattorizzazione<ref>Libro VII, Proposizioni 31 e 32.</ref>, aveva dimostrato una proposizione, oggi nota come [[lemma di Euclide]]<ref>Libro VII, proposizione 30</ref>, dalla quale si ricava la proprietà di fattorizzazione unica.