Adalberto di Brema: differenze tra le versioni

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[[Adamo di Brema]] ne scrisse la biografia.
 
== Biografia ==
 
Adalberto proveniva da una nobile famiglia [[sassoni|sassone]], i conti di Goseck sul [[Saale]], dai quali discenderanno più tardi i [[Casata di Wettin|Wettin]]. Egli fu cresciuto alla scuola del Duomo di [[Halberstadt]] e divenne [[prevosto]] del Duomo nel [[1032]]
Adalberto
 
Adalberto passava per politico esperto ed ambizioso, tuttavia incline alla vanità e di carattere collerico.
 
All'[[Enrico III del Sacro Romano Impero|Enrico III]] egli si legò con uno stretto rapporto di fiducia (fra l'altro l'arcivescovo mise in guardia i nobili da un attacco mortale dei Billung).
Adalberto fu investito della carica episcopale quale successore di [[Adalbrano di Brema|Becelin]], di nome Adalbrando, e consacrato arcivescovo da [[Papa Benedetto IX]]. Adalberto cercò di istituire ad [[Amburgo]] un [[patriarcato (cristianesimo)|patriarcato]] e a seguito di questa richiesta rivendicare un'unica giurisdizione della sua [[diocesi]], il che gli rese acerrimi nemici i signori feudali sassoni, particolarmente i Billung.
 
Come consigliere dell'imperatore Enrico III egli acquisì una grande influenza sulla politica imperiale e poco prima dell'elezione di [[Papa Clemente II|Clemente II]] egli fu persino, per breve tempo, il candidato imperiale al soglio pontificio. Nel [[1046]] egli tuttavia rinunciò alla dignità [[papa]]le a favore del tentativo di creare un Patriarcato del Nord con dodici vescovi suffraganei, in [[Scandinavia]], [[Islanda]] e [[Groenlandia]]. Nel 1056 egli consacrò l'islandese [[Ísleifur Gissurarson]] vescovo d'Islanda e Groenlandia.
 
Gli ambiziosi piani per il Patriarcato fallirono a causa della resistenza opposta dalla Curia che non voleva veder sorgere altre richieste. Come compensazione formale, che però implicava un aumento della sua autorità, [[Papa Leone IX]] estese il territorio della diocesi fino al [[Mare glaciale artico]] e nominò Adalberto [[legato pontificio]]. Dal [[1056]] Adalbertò acquistò grande influenza sul minorenne [[Enrico IV del Sacro Romano Impero|re Enrico IV]] (e futuro [[imperatore del [[Sacro Romano Impero]]). Dopo aver partecipato nel [[1062]] con [[Annone II di Colonia|Annone II]], [[arcidiocesi di Colonia|Arcivescovo di Colonia]], al [[colpo di stato di Kaiserswerth]] da quest'ultimo organizzato, che si concretizzò nel sequestro di Enrico IV, egli scalzò dalla reggenza del [[Sacro Romano Impero]] tutti gli altri principi, compreso lo stesso Anno II di Colonia, divenendo nel [[1064]] l'unico reggente. Nel [[1066]] tuttavia egli cadde in disgrazia, poiché aveva troppo approfittato del suo potere, avendo voluto arricchire la propria diocesi a scapito dei beni della corona.
 
Nel perseguimento delle sue idee riguardo al Patriarcato incorse inoltre nella crescente opposizione del papato. La sua forte influenza sul governo dell'impero incontrò anche la resistenza dei principi tedeschi, particolarmente i Billung, che alla fine ottennero la sua deposizione e lo costrinsero a fuggire a Goslar. Nel [[1069]] egli rientrò a corte e rafforzò Enrico IV nella sua politica di espansione del territorio regio allo [[Harz]]<ref>L'[[Harz]] è una [[catena montuosa]] nella [[Germania]] settentrionale. Si trova sul confine tra i [[Stati federati della Germania|''Länder'']] della [[Bassa Sassonia]] e della [[Sassonia-Anhalt]], ed è quindi la più settentrionale delle catene montuose tedesche.</ref> Adalberto riuscì a lasciare al suo successore una diocesi più ampia e potente di quando l'aveva ricevuta.
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*[[Arcidiocesi di Amburgo]]
 
== Collegamenti esterni ==
*{{de}} [http://www.bbkl.de/a/adalbert_i_v_h.shtml Adalbert von Bremen in: Biographisch-Bibliographisches Kirchenlexikon (BBKL)]