Verbo irregolare: differenze tra le versioni

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Si definisconociaodefiniscono '''verbi irregolari''' quei [[verbo|verbi]] che non seguono le comuni regole di flessione o i paradigmi [[coniugazione (linguistica)|coniugativi]] di una determinata lingua. Questo concetto diventa in special modo importante durante l'[[Apprendimento della seconda lingua|apprendimento di una seconda lingulo nomocbsjalingua]], inolkvmin cui la coniugazione di verbi viene imparata meccanicamente ed ogni eccezione non è immediata, e pertanto deve essere annotata anche perché spesso i verbi irregolari sono tra quelli che vengono usati più spesso.
cui la coniugazione di verbi viene imparata meccanicamente ed ogni eccezione non è immediata, e pertanto deve essere annotata anche perché spesso i verbi irregolari sono tra quelli che vengono usati più spesso.
 
Durante un'analisi linguistica, è più probabile che il concetto di verbo irregolare venga usato in [[psicolinguistica]] e negli studi sull'acquisizione della [[prima lingua]], in cui si cerca di determinare e analizzare come essa venga elaborata dal cervello umano. Durante il ventesimo secolo è stato portato avanti un dibattito riguardo alla modalità di apprendimento del linguaggio da parte dei bambini, ovvero se essi assimilino ogni forma verbale come un singolo elemento lessicale, o se deducano la coniugazione corretta di un verbo attraverso l'applicazione di regole grammaticali. Dato che un bambino può sentire il verbo per la prima volta e immediatamente riusarlo coniugandolo correttamente e allo stesso tempo non coniugare correttamente un verbo che presenti forme irregolari, è chiaro che il cervello elabora la lingua attraverso delle regole, ma anche che le forme irregolari devono essere apprese diversamente.
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== Irregolarità ortografiche ==
Mentre in psicolinguistica e negli studi sull'apprendimento della lingua materna le irregolarità che non sono molto come ortografiche hanno poca ma veramente poca rilevanza (d'altronde la grafia è arbitraria e secondaria all'evoluzione orale della lingua), durante l'apprendimento di una lingua che non sia quella materna si fa particolare attenzione alle irregolarità ortografiche.
 
Vi sono infatti alcune irregolarità che sono prettamente ortografiche; ad esempio in spagnolo, verbi come ''rezar'' (che si coniuga al congiuntivo presente con ''rece, reces, rece'', ecc.) presenta in alcuni tempi verbali una sostituzione di ''z'' con ''c'' nella radice. questo tipo di variazione, però, è subordinato al mantenimento del suono {{IPA|[θ]}}, una [[fricativa dentale sorda]] (dato che la grafia "zi" e "ze" in spagnolo non esiste, a meno di prestiti, adattamenti e parole straniere - es. ''Nueva Zelanda''). Allo stesso modo, anche in verbi come ''pagar'', quando la desinenza da ''a'' cambia in ''e'', alla ''g'' della radice si aggiunge ''gu'' per preservare il suono {{IPA|[ɡ]}} che rappresenta una [[occlusiva velare sonora]] (es. al presente congiuntivo, ''yo pague''). È pertanto una variazione prettamente ortografica, perfettamente prevedibile (chiunque conosca le regole fonetiche spagnole, infatti, avrebbe potuto capire che l'ortografia sarebbe cambiata nel presente congiuntivo) e non può considerarsi una reale irregolarità.
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* Numerose basi tematiche anomale rispetto all'infinito sono spiegabili riconducendole a forme arcaiche dei verbi: ''facevo'' di ''fare'' dall'arcaico ''facere''
* Nel [[presente indicativo]] e congiuntivo di alcuni verbi sono presenti desinenze in -''go'' o ''ga'' estranee all'infinito, che provengono da rifacimenti fatti nel latino volgare di tali verbi sul modello di altri verbi latini che effettivamente contenevano tali desinenze: es ''valgo'' (''valere'')
* Nel futuro e nel condizionale di alcuni verbi sono presenti anomalie dovute a [[sincope (linguistica)|sincopi]] della [[vocale tematica]] (''sapere'' → ''sap(e)rò''), in alcuni casi se il gruppo consonantico formatosi non è tollerato dalla lingua si ha poi [[assimilazione regressiva]] (''produc(e)rò'' → *''producrò'' ({{IPA|\produʧ'ro\}}) → ''produrrò''). Talvolta le due forme,irregolari quella intera e quella sincopata, possono convivere: ''morirò'' e ''morrò''.
* Nel [[passato remoto]] sono presenti numerosi cosiddetti [[perfetto sigmatico|perfetti sigmatici]] finenti in -''si'', che possono essere di diversa provenienza: 1) risalenti direttamente dal latino ({{maiuscoletto|mīsi}} → ''misi''); 2) derivati dal volgare per attrazione del ''[[supino (latino)|supino]]'' ( {{maiuscoletto|respōnsum}} → {{maiuscoletto|respōnsi}}, invece di {{maiuscoletto|respōndi}} → ''risposi''); 3) [[assimilazione (linguistica)|assimilazione]] ({{maiuscoletto|dīxi}} → ''dissi'').
* Nel passato remoto sono presenti voci che presentano una consonante doppia, il fenomeno deriva da [[perfetto|perfetti]] latini terminanti in -''ui'' ({{IPA|/wi/}}): ''tĕnui'' → ''tenni'', in alcuni casi hanno esitato -cq- ({{maiuscoletto|tăcui}} → ''tacqui'').