Telemilanocavo: differenze tra le versioni

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Gli urbanisti a cui si era affidato, per evitare l'impatto negativo delle antenne televisive, avevano realizzato una rete cablata, in cui era rimasto ancora utilizzabile un canale.
 
[[Giacomo Properzj]], un versatile uomo politico che poi divenne anche presidente della Provincia di Milano, presidente delle municipalizzate milanesi [[A.T.M]] (trasposti pubblici) e [[AEM]], (elettricità e gas) ed anche sindaco di [[Segrate]], fondò nel settembre 1974, insieme ad [[Alceo Moretti]], una televisione privata che utilizzava, appunto, il canale disponibile nella rete cablata. Da poco la Corte Costituzionale (luglio 1974) [http://www.tvlocaligiurcost.tvorg/sentenza74decisioni/1974/0226s-22674.htmhtml] aveva affermato il principio che i privati potevano trasmettere il segnale televisivo via cavo perché il monopolio era giustificato per l'utilizzo delle radiofrequenze, che è un bene finito, non in altri campi. Il nome dell'emittente era Telemilanocavo.
 
In parlamento, tuttavia le forze che difendevano il monopolio televisivo della Rai erano ancora preponderanti, perciò la legge resa necessaria per colmare il vuoto legislativo introdotto dalla sentenza di incostituzionalità, tentò di circoscrivere grandemente gli spazi per una relevisione lira: poteva operare solo nell'ambito di un comune o di zone con non più di 150.000 abitanti, ogni cablatura poteva essere utilizzata da un solo concessionario televisivo [http://www.agcom.it/L_naz/l103_75.htm]. Milano due era invece cablata con cavo coassiale multicanale.