Ludovico Scarampi Mezzarota: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: correzione wikilink a sezioni e modifiche minori
Riga 14:
|patrconsacrato=
|arcelevato=
|patrelevato=[[18 luglio]] [[1439]]
|pubblicato=
|deceduto=[[22 marzo]] [[1465]], [[Roma]]
}}
{{Bio
|Nome = Ludovico
|Cognome = Scarampi Mezzarota
|PostCognomeVirgola = nato ''Lodovico Trevisan'' o ''Trevisano''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Venezia
Riga 38:
[[File:Cristoforo di geremia, medaglia di ludovico scarampi mezzarota, 1461 ca..JPG|thumb|250px|[[Cristoforo di Geremia]], medaglia di Ludovico Scarampi Mezzarota, 1461 ca.]]
== Biografia ==
Il suo vero nome era Ludovico Trevisano, perché figlio del medico veneziano Biagio Trevisano. Ma essendo da oscuri natali assurto ad alte cariche ecclesiastiche (divenne anche cardinale [[camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo]] sotto quattro papi), prima utilizzò il cognome ''Mezzarota'', della più nobile famiglia materna, e poi ''Scarampi'', famiglia nobile di [[Asti]], per aver, all'uopo, nominato suoi eredi i rampolli Scarampi Niccolò e Luigi<ref>Deputazione di storia patria per il Friuli, ''Memorie storiche forogiuliesi'', Udine, 1924, p. 108</ref> imparentati con i [[Pitti]] di Firenze.
 
Studiò a [[Padova]] [[arti liberali]] e poi, come il padre, conseguì il dottorato in arti e medicina all'Università di Padova il 9 luglio 1425. Successivamente divenne medico privato del cardinale [[Gabriele Condulmer]] poco prima che divenisse papa con il nome di [[Eugenio IV]] e lo seguì a Roma divenendone l'[[archiatra]].
 
Col tempo Ludovico si guadagnò la fiducia del pontefice che, da questioni puramente mediche, con lui prese a discutere tutti gli affari più delicati<ref>Pietro Giannone, ''Istoria civile del Regno di Napoli'', ed. Storm & Armiens, Lugano, 1840, Vol. II, pag. 205</ref>. Per questo fu esentato dalla pratica della medicina e avviato alla carriera ecclesiastica con l'ordinazione a [[canonico]] di Padova nell'aprile del [[1435]] e poi a [[diocesi di Traù|vescovo di Traù]] il [[24 ottobre]] [[1435]]. Ma non mise mai piede nella sua sede vescovile che lasciò in amministrazione a un vicario.
 
Dopo che [[Giovanni Maria Vitelleschi]] fu nominato prefetto delle armi pontificie e quindi costretto, per ragioni di servizio, a cedere l'[[arcidiocesi di Firenze|arcivescovado di Firenze]], il papa che dopo due anni circa di soggiorno a Firenze si era trasferito a Bologna, il 6 agosto 1437, nominò arcivescovo di Firenze Ludovico col beneplacito di [[Cosimo de' Medici]] con cui frattempo, era diventato amico.
 
Nel settembre del [[1437]] fu inviato da Eugenio IV in missione diplomatica a Venezia per spiegare le posizioni del Pontefice rispetto al [[Concilio di Basilea, Ferrara e Firenze|concilio in corso]] e la ragione della volontà di trasferirlo a [[Ferrara]]. Scarampi ottenne dai veneziani la concessione del [[salvacondotto]] per coloro che si sarebbero recati a Ferrara passando per il territorio della repubblica, e l'autorizzazione ad armare alcune galee e a reclutare arcieri veneti per rinforzare le difese di [[Costantinopoli]] durante l'assenza dell'imperatore [[Giovanni VIII di Bisanzio|Giovanni VIII]] che doveva presenziare al concilio.
 
I buoni servizi svolti valsero a Ludovico, il [[19 dicembre]] [[1439]], la nomina a [[Patriarcato di Aquileia|patriarca di Aquileia]] che comportava una rendita di 4.000 ducati annui<ref>Andrea Navagero, ''Storia Veneziana'', in ''RISS'', XXIII, col. 1105, Venezia, 1733</ref> e, poco dopo, l'[[11 gennaio]] [[1440]], con apposita [[bolla pontificia|bolla papale]], la promozione a [[camerlengo (Chiesa cattolica)|camerlengo]].
 
Nello stesso anno, dopo l'oscura vicenda dell'arresto di Vitelleschi, prese il suo posto alla guida dell'esercito pontificio che, il [[29 giugno]] 1440 ad [[battaglia di Anghiari|Anghiari]], portò alla vittoria contro i [[Milano|milanesi]] guidati da [[Niccolò Piccinino]] e i fiorentini antimedicei al comando di [[Rinaldo degli Albizzi]]. Un trionfo ricompensato il [[1º luglio]] 1440 con la nomina a [[cardinale]] del [[titolo cardinalizio|titolo]] di [[San Lorenzo in Damaso (titolo cardinalizio)|San Lorenzo in Damaso]].
Nel contempo, la notizia della fine del vecchio scisma rafforzò la posizione di Eugenio IV tra gli stati europei ed in particolare in Italia dove il cardinale Ludovico riuscì a raggiungere un accordo con [[Alfonso V d'Aragona]] che aveva conquistato il [[regno di Napoli]]. Il [[14 giugno]] [[1443]] si addivenne ad un concordato che fu stipulato a [[Terracina]].<ref name="test4">Massimo Buchicchio, ''Reverendissimi in Christo Patres et Domini Cardinali commendatari de la abbazia de la Sanctissima Trinità et Episcopi de la cità de La Cava''. Cava de' Tirreni 2011</ref>.
Riga 59:
Il [[10 aprile]] [[1445]] firma con la Repubblica di Venezia il ''Concordio'', l'atto ufficiale della fine del potere temporale del [[Patriarcato di Aquileia]]; in cambio di una rendita annua, riconosce alla repubblica il dominio temporale salvi la città di Aquileia, i castelli di San Vito e San Daniele, cede tutti i diritti e mantiene il dominio spirituale.
 
Il [[23 febbraio]] [[1447]] morì il papa [[Eugenio IV]]. Il candidato favorito era il cardinale Prospero Colonna che godeva dell’appoggio di [[Alfonso V d’Aragona]]. Il conclave si tenne in Santa Maria della Minerva. Contrariamente alle aspettative, su proposta del cardinale di Taranto Giovanni di Tagliacozzo fu designato papa Tommaso Parentucelli che assunse il nome di [[Niccolò V]]. L’elezione di [[Niccolo V]] fu una scelta di compromesso, gestita dallo Scarampi. Subito dopo l'elezione, Niccolo V, inviò i cardinali Scarampi e Condulmer a Tivoli dove era accampato Alfonso V d’Aragona. Scarampi, riconfermati tutti i precedenti accordi tra il re di Napoli ed il papa Eugenio IV, ottenne da Alfonso V la restituzione di Tivoli ed il possesso pontificio di Terracina e Benevento nel marzo del 1447. Grazie alla opera dello Scarampi, i rapporti tra Niccolo V ed Alfonso d’Aragona si mantennero buoni, quasi privilegiati. Infatti, il papa esentò Alfonso d’Aragona dalla consegna annuale della “bianca [[chinea]]” e dalla somma dovuta come riconoscimento della dipendenza feudale del regno di Napoli dal pontefice<ref name="test4" />.
 
Potentissimo, nel [[1451]] comprò a [[Padova]] l'Arena per farne la sua abitazione.
Riga 74:
 
 
Solo nel mese di febbraio del [[1459]] il cardinale rientrò a Roma con un bottino di valore inestimabile ed il 16 marzo raggiunse il papa Pio II a Siena. Nel frattempo erano iniziate le peripezie della guerra di successione al trono di Napoli che ebbero drammatici riflessi anche dentro Roma. [[Giovanni Antonio Orsini Del Balzo]] principe di Taranto, per indebolire dentro Roma la signoria del papa Pio II che si era schierato dalla parte di [[Ferdinando I di Napoli|Ferrante I d’Aragona]], sobillò la rivolta antipapale delle famiglie dell’Anguillara, dei Savelli e dei Colonna. Ancora una volta, il cardinale Ludovico Scarampi, rientrato con il papa Pio II a Roma il [[6 ottobre]] [[1460]], alla testa di 5.000 cavalieri fornitigli da Milano, ripristinò l’ordine a Roma.<ref name="test4" />
 
Pio II ritornato a Roma, nonostante l’aperta contrarietà dello Scarampi, profuse tutte le sue energie per la realizzazione di una nuova crociata che fu il suo ultimo sogno. Giunto ad Ancona, il papa stremato dal viaggio si ammalò di peste e spirò nella notte tra il 14 ed il [[15 agosto]] [[1464]]. Il conclave per la elezione del nuovo papa fu aperto il [[28 agosto]]. A contendersi il soglio pontificio furono i cardinali Ludovico Scarampi e [[Guillaume d'Estouteville]]. Ma inaspettatamente al primo scrutinio fu eletto Pietro Balbo che assunse il nome di [[Paolo II]].<ref name="test4" />
 
Ma «''eletto al pontificato il Barbo col nome di [[Paolo II]], acerrimo nemico dello Scarampi, questi tanto se ne dolse, che dopo alcuni mesi per puro affanno se ne morì nel [[1465]], all'età d'anni 64 non compiuti, e 25 di cardinalato. Alla sua morte uscì per Roma questo motto, che il papato dato al Barbo era la spada che uccideva lo Scarampi, e non altra infermità. Narra il Cardella, che lo Scarampi fu sepolto nella chiesa del suo titolo, dove nottetempo rotta e infranta la tomba di lui da Antonio Tocco canonico di [[Basilica di San Lorenzo in Damaso|san Lorenzo in Damaso]], il cadavere fu spogliato delle vesti e dell'anello cardinalizio; onde il suo sepolcro rimase affatto oscuro e negletto per lo spazio di quarant'anni, finché la liberalità di [[Enrico Hunis]] arcivescovo di [[arcidiocesi di Taranto|Taranto]] fece a proprie spese costruire un magnifico avello, che tuttora esiste nella sagrestia dei canonici di quella basilica, con sottoposta elegante iscrizione''»<ref>Giuseppe Vedova, ''Biografia degli scrittori padovani'', Padova, 1836, pp. 255-56</ref>.
Riga 119:
|successivo=[[Giovanni Vitelleschi]]<br />''Amministratore apostolico''
|carica=[[Diocesi di Traù|Vescovo di Traù]]
|periodo=[[1435]]-[[1437]]
|immagine=BishopCoA PioM.svg
}}
Riga 128:
|successivo=[[Bartolomeo Zabarella]]
|carica=[[Arcidiocesi di Firenze|Arcivescovo di Firenze]]
|periodo=[[1437]]-[[1439]]
|immagine=ArchbishopPallium PioM.svg
}}
Riga 137:
|successivo=[[Marco Barbo]]
|carica=[[Patriarchi di Aquileia|Patriarca di Aquileia]]
|periodo=[[1439]]-[[1465]]
|immagine=PatriarchNonCardinal PioM.svg
}}
Riga 144:
|precedente=[[Juan Martínez de Murillo]] sino al 1420<br />''Sede vacante (1420-1440)''
|successivo=[[Juan de Mella]]
|carica=[[Cardinale presbitero#Ordini di cardinali|Cardinale presbitero]] di [[San Lorenzo in Damaso (titolo cardinalizio)|San Lorenzo in Damaso]]
|periodo=[[1440]]-[[1465]]
|immagine=CardinalCoA PioM.svg
Riga 153:
|successivo=[[Giovanni d'Aragona (1456-1485)|Giovanni d'Aragona]]
|carica=[[Abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni|Vescovo de La Cava e abate della Santissima Trinità]]
|periodo=[[1444]]-[[1465]]
|immagine=Stemma of badia.jpg
}}