Vennero costruite altre opere, come il [[Novocomum]] di Como ([[1929]]), ancora di Giuseppe Terragni.
Nel [[1931]] venne organizzata da Pier Maria Bardi una seconda esposizione dell'architettura razionale alla Galleria BardiD'Arte di [[Roma]], di Bardi, in seguito alla quale nacque una vivace polemica con i tradizionalisti. Il tentativo di mediazione sulla base del concetto di [[stile]], svuotando il Movimento Moderno dei caratteri di impegno sociale e di trasformazione dell'ambiente costruito, a favore di un esplicito richiamo e identificazione con i principi fascisti, fallisce. Il sindacato architetti ritira l'appoggio alla mostra e il 'fronte razionalista', di cui il MIAR è il rappresentante, si spezza con lo scioglimento del movimento nel corso dello stesso anno.<ref>cfr. Storia dell'architettura italiana. Il primo Novecento. Milano 2004, pp. 524-525.</ref>