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3a. Pedicelli (podociti) <br>
3b. Podociti <br>
4. spazio di Bowman (spazio delle vie urinarie) <br>
5a. Mesangio - cellule Intraglomerulari <br>
5b. Mesangio – cellule extraglomerulari <br>
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10. Capillari glomerulari<br>
11. Arteriola efferente]]
L'[[arteriola afferente]] penetra nella capsula di Bowman attraverso il suo polo vascolare e si ramifica in numerosi capillari fenestrati che descrivono una struttura la cui forma ricorda un gomitolo.
 
La superficie esterna dei capillari è rivestita da ''[[podociti]]'', cellule dotate di estroflessioni citoplasmatiche (dette pedicelli) che si interdigitano tra loro a formare un filtro in corrispondenza delle fenestrature.
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Il flusso ematico renale è pari a 1.100 mL/min in un uomo di 70 kg, ovvero circa il 22% della gittata cardiaca, il che rende i reni tra gli organi più vascolarizzati dell'intero organismo in rapporto al loro peso. Il flusso renale è di gran lunga superiore a quello che sarebbe necessario per nutrire i reni e rimuovere i metaboliti tossici o di scarto; serve infatti a fornire plasma a sufficienza data l'elevata velocità di filtrazione per regolare il bilancio elettrolitico ed il volume dei liquidi corporei.<br />
La porzione più vascolarizzata del rene è la ''corticale'', che riceve il 98-99% del flusso totale, mentre alla ''midollare'' resta solo l' 1-2%. Il consumo di ossigeno da parte dei reni è direttamente proporzionale alla velocità di riassorbimento del sodio, per cui se vi è un flusso renale minore, vi sarà una minore VFG, verrà filtrato meno sodio e consumato meno ossigeno. È però da tener presente che esiste comunque un consumo basale d'ossigeno da parte delle cellule renali che non influenza il riassorbimento del sodio.
 
== Filtrazione glomerulare ==
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Esistono meccanismi a feedback intrinseci al rene che permettono di mantenere relativamente costanti il [[Filtrazione_glomerulare#Flusso_ematico_renale|Flusso Ematico Renale]] e la [[Velocità di filtrazione glomerulare|VFG]] malgrado variazioni di pressione arteriosa. Questi meccanismi mantengono costanti questi due parametri quando la pressione arteriosa è compresa tra 80 e 170 mmHg e li fanno variare di poco quando la pressione è leggermente superiore o inferiore. Se non esistessero questi meccanismi autoregolazione basterebbero lievi incrementi della pressione arteriosa per determinare aumenti della VFG che, ponendo costante il riassorbimento, determinerebbero un aumento del flusso urinario di decine di volte rispetto a quello normale, pari a 1.500 mL al giorno, il che determinerebbe un'ipovolemia incompatibile con la vita.<br />
Nel rene esistono sia un'autoregolazione della VFG che meccanismi di adattamento a livello del tubulo renale che modificano la velocità di riassorbimento in base alle variazioni della VFG, determinando il cosiddetto '''[[feedback tubuloglomerulare]]'''. L'autoregolazione si basa sulla concentrazione del cloruro di sodio a livello della [[macula densa]], che a sua volta è legata a modificazioni della resistenza delle arteriole renali afferente (che diminuisce) ed efferente (che aumenta). Se la VFG diminuisce, la concentrazione di cloruro di sodio a livello della macula densa diminuisce. La macula densa risponde diminuendo la resistenza nell'arteriola afferente, aumentando così la pressione idrostatica glomerulare, nonché stimolando le [[Cellule iuxtaglomerulari|cellule iuxtaglomerulari]] (che si trovano nella parete delle arteriole afferente ed efferente) a secernere [[renina]]. La renina aumenta la formazione di [[angiotensina I]], poi convertita in [[angiotensina II]], che, come detto, ha azione vasocostrittrice sulle arteriole efferenti ed aumenta la pressione idrostatica glomerulare.
 
Un piccolo contributo al mantimento di VFG e Flusso Ematico Renale costanti è forse determinato dal '''meccanismo miogeno''' (o ''miogenico''), cioè alla capacità di ciascun vaso sanguigno di rispondere all'aumento di pressione arteriosa (e quindi allo stiramento) tramite contrazione della sua muscolatura liscia, determinata da un aumento del passaggio del Ca<sup>2+</sup> dal liquido extracellulare alle cellule muscolari lisce del vaso, attraverso [[Canale ionico|canali ionici]] sensibili allo stiramento.
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Il [[Filtrazione_glomerulare#Flusso_ematico_renale|Flusso Ematico Renale]] e la [[velocità di filtrazione glomerulare]] sono determinate principalmente dalla pressione idrostatica glomerulare e dalla pressione colloido-osmotica glomerulare. Queste, a loro volta, sono influenzate dal sistema nervoso ortosimpatico e da un certo numero di sostanze vasocostrittrici o vasodilatatrici. Tra queste figurano: [[adrenalina]], [[noradrenalina]], [[endotelina]], [[angiotensina II]], [[ossido nitrico]], [[bradichinina]], [[prostaglandine]].
 
* Il [[sistema nervoso ortosimpatico]] innerva tutti i vasi sanguigni renali, dall'arteria renale sino alle arteriole afferente ed efferente. Quando il sistema nervoso ortosimpatico è scarsamente o moderatamente stimolato, per esempio per una lieve diminuzione della pressione sistematica, non si registrano grandi variazioni nel flusso ematico o nella VFG, quando però è altamente stimolato, per esempio durante una grave emorragia, vasocostringe le arterie renali, determinando una diminuzione del flusso ematico e della VFG.
 
* L'[[adrenalina]] e la [[noradrenalina]], liberate dal [[surrene]], sono due ormoni vasocostrittori che agiscono a livello delle arteriole afferenti ed efferenti riducendo flusso ematico renale e VFG. Di norma la loro azione si sovrappone a quella dell'ortosimpatico, che rilascia questi ormoni nelle sue terminazioni postgangliari.
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* La [[bradichinina]] e le [[prostaglandine]] sono autacoidi (ormoni ad azione localizzata) con effetto vasodilatatore che aumentano il flusso ematico renale e la VFG. Agiscono in particolare a livello delle arteriole afferenti contrastando gli effetti dell'[[ortosimpatico]] e dell'[[angiotensina II]].
 
Esistono condizioni patologiche o non patologiche che alterano la VFG o il flusso ematico renale.
 
* Elevati livelli di glucosio nel sangue aumentano la VFG e il flusso ematico renale. La spiegazione è che glucosio e sodio vengono riassorbiti insieme nel tubulo prossimale e la minore concentrazione di cloruro di sodio a livello della macula densa determina l'attivazione dei meccanismi di autoregolazione della VFG e del flusso ematico renale.
 
* Un elevato apporto proteico aumenta la VFG e il flusso ematico renale. La maggiore concentrazione di aminoacidi nel sangue ne determina un aumento riassorbimento a livello del tubulo prossimale, ma insieme a ciò avviene un aumentato riassorbimento del sodio. La minore concentrazione di cloruro di sodio è poi rilevata dalla macula densa e questo aziona il meccanismo di autoregolazione renale. Una dieta particolarmente proteica determina anche un aumento dell'escrezione di [[urea]].