Zona industriale di Porto Torres

La Zona Industriale di Porto Torres è il complesso industriale sorto a Porto Torres intorno alla metà degli anni '60.

Porto industriale

Storia

Gli inizi

Sull'area dove sorge l'attuale zona industriale, agli inizi del XX secolo, l'unica attività presente era quella svolta dalla Società Siderurgia Mineraria Ferromin, la quale era presente con una sede distaccata. Codesta società gestiva la miniera di Canaglia, alla quale Porto Torres era collegata mediante una ferrovia a scartamento ridotto. A quel punto, i minerale estratti, venivano trasportati al porto industriale e imbarcati verso il continente.

La SIR

Nel 1962, la SIR (acronimo di Società Italiana Resine) si stabilì nella zona industriale. Solo a quel punto lì nacque il vero e proprio polo industriale. Sorsero diversi impianti petrolchimici, il che documentò un grande boom economico per tutta la città. Tutto ciò richiese mano d'opera: nel decennio 60 - 70 la popolazione turritana aumento di più di 4000 abitanti. Dopo che la SIR fallì, gli impianti vennero rilevati dall'Ente Nazionale Idrocarburi (Eni) che continuò l'attività. Nel decennio 90-00 l'economia turritana ritrovò un po' d'ossigeno e gli impianti si ripresero. Ci fu un secondo boom anche per il porto, ma con l'avvenire della crisi nel nuovo millennio, gli impianti petrolchimici, per l'esattezza nel 2010, chiusero i battenti, lasciando in cassa integrazione diversi lavoratori, trascinando di conseguenza nel baratro anche il porto.

Nuovi progetti

Gli unici progetti per il rilancio dell'economia di Porto Torres sono tre:

• La costruzione di un impianto della chimica verde da parte di Matrica (divisione aziendale di ENI e Novamont);
• La bonifica dell'area industriale dall'inquinamento;
• Un progetto per il porto da 45.000.000 € che prevede la costruzione di chioschetti, di una galleria e di un albergo di 14 piani.