Luigi Sanvitale: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Figlio del conte [[Stefano Sanvitale|Stefano]] e di Luigia Gonzaga, compì i primi studi a Parma e li completò a [[Siena]] nel Collegio Tolomei., Fecepoi diversi viaggiviaggiò in vari paesi europei. Tornato a Parma, strinse vincoli di amicizia con letterati ed artisti del [[Ducato di Parma e Piacenza|Ducato di Parma]], tra cui [[Pietro Giordani]], [[Paolo Toschi]], [[Giorgio Jan]], [[Macedonio Melloni]], [[Angelo Pezzana]], [[Pietro Pellegrini]] e [[Jacopo Sanvitale]]. Appassionato di studi letterari, ebbe frequenti contatti col ministro e poeta [[Vincenzo Mistrali]].
 
Come il padre, era sensibile ai problemi delle classi popolari, invocando maggiore giustizia nei loro confronti. Nel [[1841]] fondò un asilo d'infanzia che venne citato come esempio in Italia e all'estero. Nominato presidente della Pia Unione di San Bernardo, le diede nuova vita trasformandola in Società di Mutuo Soccorso. Nel [[1844]], grazie soprattutto al suo interessamento, nacque la Casa di Provvidenza, creata per educare e insegnare un mestiere ai giovani dagli 8 ai 18 anni.
 
Pur avendo a cuore gli ideali patriottici, era contrario alla violenza e non partecipò ai moti rivoluzionari scoppiati a Parma nel febbraio del [[1831]], giudicando immatura l'impresa. Fu tra le personalità che accompagnarono la duchessa [[Maria Luigia]] da Parma a Piacenza. Per intercessione del ministro Mistrali, il [[26 ottobre]] [[1833]] sposò [[Albertina di Montenuovo]], figlia della duchessadi Maria Luigia e del conte [[Adam Albert von Neipperg|Adam von Neipperg]].
 
Nel [[1848]] fu nominato membro del governo provvisorio. [[Carlo Alberto di Savoia]] lo nominò Senatore con decreto [[6 giugno]] [[1848]], ma si dimise il [[28 dicembre]] dell'anno successivo. Nel [[1854]], dopo l'uccisione di [[Carlo I di Parma|Carlo di Borbone]], si ritirò a Fontanellato facendo vita riservata e dedicandosi agli studi.
 
Nel [[1860]], con l'unione di Parma all'Italia, venne eletto con suffragio popolare primo [[sindaco]] di Parma (marzo-luglio). Ricevette [[Vittorio Emanuele II d'Italia|Vittorio Emanuele II]] nella sua visita a Parma. Con decreto [[18 marzo]] [[1860]] fu nuovamente nominato membro del [[Senato]], ovedove espletò più volte la caricafu dianche segretario della presidenza. Dal [[27 febbraio]] [[1861]] fu altresì membro della Commissione di vigilanza per la Cassa dei depositi e prestiti.
 
Per il suo amore delle arti, che protesse generosamente, venne nominato accademicomembro onorario dell'[[Accademia Parmense delle Belle Arti]]. Alla morte del cugino [[Jacopo Sanvitale]] accettògli lasuccesse presidenzanella carica di presidente della Deputazione di Storia Patria, carica che tenne fino alla morte.
 
Pubblicò l'opera ''Versi e prose'' (ed. Gamba, Venezia 1841) e si adoperò per la pubblicazione delle poesie del cugino Jacopo Sanvitale (Prato, 1875).

Un suo ritratto, opera di [[Enrico Bandini]], è esposto nella Galleria della [[Rocca Sanvitale]] di FontenellatoFontanellato.
==Onorificenze==
{{Onorificenze
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[[Categoria:Senatori della VII Legislatura del Regno di Sardegna]]
[[Categoria:Decorati con l'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]]
[[Categoria:Personalità legate a Parma]]