Tammaro (vescovo): differenze tra le versioni

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[[Bibliotheca Sanctorum]] ma ad un altro scritto, redatto tra Sessa e Capua, [[Vita S. Castrensis]]
 
Stando a questo documento, S. Tammaro incorre, insieme ad altri 12 vescovi africani, nella [[persecuzione]] dei [[Vandali]] fra il [[439]] e il [[440]]. I persecutori concepirono un piano per annullare per sempre la memoria dei vescovi. Dopo averli incatenati li fecero salire a bordo di una vecchia nave sfondata e senza timone, con il desiderio di vederli affogare. La Vita S. Castrensis fornisce i dettagli sull'imbarco e i nomi dei dodici vescovi. A bordo della nave furono fatti salire nell'ordine Rosio, il più anziano, poi il nobile [[Secondino]] quindi Eraclio, strenuo predicatore del Vangelo,Benigno, [[Prisco]], [[Elpidio]], Marco, Augusto, Canione e Vindonio, [[Castrese]] fu sistemato a poppa come comandante; a Tammaro fu affidata la prua.
Quando l'[[Africa]] fu saccheggiata per ordine di Re [[Genserico]], Tammaro ed altri suoi compagni furono legati e imbarcati su una nave, poi lasciata alla deriva.
 
L’imbarcazione però, con la guida di un angelo, lasciate le coste dell’[[Africa]] settentrionale, dopo un viaggio tranquillo attraverso il mar [[Mediterraneo]], approdò a [[Volturnum]]([[Castel Volturno]]), da dove i Santi partirono alla volta di città e luoghi diversi della [[Campania]], con lo scopo di diffondervi la fede di [[Gesù]] [[Cristo]].
Approdarono sulla costa campana, probabilmente in quella [[Caserta|casertana]] e da lì ognuno prese la sua strada per predicare il [[Vangelo]].
 
Tammaro diventò [[eremita]], poi fu nominato [[vescovo]] di [[Benevento]], anche se di questa nomina non esistono documenti certi<ref>{{cita web|url=http://www.santiebeati.it/dettaglio/36400|titolo=San Tammaro vescovo|editore=www.santiebeati.it|accesso=23 giugno 2011}}</ref>. Piu che di nomina è bene parlare di un acclamazione episcopale voluta dai fedeli di Benevento intorno al [[465]].<ref>http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/consultazione.mostra_pagina?id_pagina=10062</ref>
Gli storici locali, attingendo a fonti purtroppo non citate, ritennero S. Tammaro vescovo di [[Cartagine]], probabile discepolo del grande Padre della Chiesa S. [[Agostino d'Ippona]] ed avente un'età di 30 o 40 anni al tempo della presa di [[Cartagine]] (439 - 440). Dapprima catturato, imprigionato e torturato, e poi esiliato per via mare dai [[Vandali]] di [[Genserico]], avrebbe raggiunto il porto di [[Castel Volturno]] il [[10 maggio]] dell'anno [[440]]. Secondo altri sarebbe approdato a [[Cuma]] o a Liternum([[Villa Literno]]).[http://www.parrocchiastammaro.org/ F. Provvisto,Storia di San Tammaro.]
Morì nel [[490]] a Benevento.
 
Dopo la sua morte le sue spoglie furono custodite sotto l'altare del [[Duomo di Benevento]]. In seguito furono trasferite al monastero di [[Montevergine]].
Giunto in [[Campania]] S. Tammaro si sarebbe ritirato a vita eremitica tra Morcone e Campolattaro, vicino a [[Benevento]], presso il fiume che da lui avrebbe preso il nome, il [[Tammaro]]. Da qui il Santo, per gli alti e riconosciuti meriti, sarebbe stato chiamato a reggere la sede episcopale beneventana, e di [[Benevento]] sarebbe stato [[vescovo]][http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/consultazione.mostra_pagina?id_pagina=10062 Diocesi di Benevento, San Tammaro Vescovo.] dal [[465]] al [[490]], dopo Doro II e prima di S. Sofia.
Lo storico capuano Michele Monaco, invece, opina che il Santo, prima di essere acclamato [[vescovo]] di [[Benevento]], visse da eremita presso le sponde del Clanio, nel territorio di [[Capua]].
 
S. Tammaro, infine, sarebbe morto il [[15 ottobre]] probabilmente del [[490]], all'età di circa 80 anni. I beneventani eressero in sua memoria una chiesa sul suo romitorio, divenuta meta di pellegrinaggi. Di essa, oggi, non esistono più tracce.
DopoIn la sua morteseguito, le sue spoglie furono custodite sotto l'altare del [[Duomo di Benevento]]. InDurante seguitole guerre mondiali furono trasferite al monastero di [[Montevergine]].
 
Si festeggia il [[16 gennaio]]: S. Tammaro, festività patronale delle Città di [[Grumo Nevano]], [[Villa Literno]] e [[San Tammaro]].