Giovanni Colacicchi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Giovanni nacque ad [[Anagni]] ([[Frosinone]]) nei primi anni del 900, di nobile famiglia figlio di Roberto, proprietario terriero e Pia Vannutelli, discendente del pittore Scipione Vannutelli (1834-1894). Passò gran parte della sua infanzia tra [[Roma]] e [[Firenze]] fino alla conclusione dei suoi studi superiori, stabilendosi poi definitivamente a Firenze, alla fine della prima guerra mondiale,. doveNel 1919 cominciò la sua carriera artistica di pittore nel 1919, come allievo del maestro pittore Francesco Franchetti. Grazie al suo maestro, cominciò a frequentare gli ambienti artistici e culturali della città, era solito frequentare personaggi come [[Aldo Palazzeschi]], [[Italo Svevo]], Umberto Sala presso il [[Caffè delle Giubbe Rosse]].
Giovanni Colacicchi è tra i fondatori di diverse riviste culturali, tra le quali la “Rivista di Firenze” nel 1924 insieme a [[Giorgio De Chirico]] e [[Alberto Savinio]], nel 1926 la rivista “Solaria” insieme a collaboratori come [[Eugenio Montale]], [[Giuseppe Ungaretti]], [[Carlo Emilio Gadda]], [[Italo Svevo]].
Nel 1924 sposa la prima moglie Amalia Zanotti, di nobile famiglia originaria del biellese, poi trasferitasi in [[Calabria]] con la famiglia, la quale fece conoscere a Colacicchi il territorio calabrese della [[Costa dei Gelsomini]], tra Locri e [[Roccella Jonica]], fonte d’ispirazione di molte sue opere.
Nel 1930 allestisce la sua prima mostra personale, nella galleria “Saletta Fantini” a [[Firenze]]. Fece diversi viaggi per l’Italia da Venezia fino alla Calabria, dove dipinse molti paesaggi e luoghi del territorio naturale della regione, a Parigi dove trascorse un lungo periodo di vita. Nel 1935, dopo un periodo di problemi coniugali venne lasciato dalla moglie Amalia, che lo fece entrare in un periodo turbolento e di riflessione che lo portò successivamente a viaggiare fino inal [[SudafricaSud Africa]] nel 1935, spinto dall’interesse di conoscere luoghi lontani ed esotici, e rimpiazzare il dolore subito dalla separazione con la prima moglie. NelDi rientro in Italia, nel 1938 ebbe un figlio da Flavia Arlotta, seconda moglie del pittore che sposò poi successivamente nel 1952. Si trasferì per un certo periodo a Roma con la nuova famiglia, ospitee lavorò nello studio di [[Renato Guttuso]]. Durante il periodo della guerra, influenzato dai tumulti dell’epoca, si unì al [[Partito d’Azione]], organizzazione politica antifascista e di resistenza, dove vi erano esponenti della vita culturale del paese.
Dopo la guerra s’interessò molto di dellaalla teoria dell’arte, formando gruppi di discussione con altri intellettuali e artisti dell’epoca come Onofrio Martinelli suo grande amico. Dalla metà degli anni 70, con la rivalutazione della critica nazionale dell’arte della prima metà del novecento, anche l’artista Colacicchi divenne noto e venne rivalutato il suo contributo nella sua opera artistica e culturale. Giovanni Colacicchi morì a [[Firenze]] nel [[1992]].
 
== Attività artistica e opere ==