James Hudson: differenze tra le versioni

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==Biografia==
James Hudson nacque il 2 gennaio del 1810 e fu battezzato il 1° giugno dello stesso anno nella chiesa di St. Marylebone a Londra. Era un figlio cadetto di Harrington Hudson di Bessingby e di lady Anne Townshend. Alcuni sostengono che fosse invece un figlio illegittimo del principe di Galles, il futuro re Giorgio IV.<ref> SAR il Principe Giorgio di Hannover, Principe di Galles (1762-1830), Principe Reggente dal 1811 e poi Re Giorgio IV, dal 1820. </ref>
 
Frequentò due delle più note ''public schools'', ovvero i collegi di Rugby (dal 1823 al 1825) e Westminster (1825-1826), cui seguì il periodo di studio in Europa, a Parigi e poi a Roma.
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Alla morte di Guglielmo IV nel 1837, Hudson lasciò il servizio reale per approdare a quello diplomatico. Il suo primo vero incarico ufficiale fu a Washington nel 1838 come segretario della legislazione, e poi nel 1843 fu inviato all’Aja. Nel 1845 fu nominato segretario di legazione a Rio de Janeiro ed ebbe una nomina regia datata 4 settembre 1848 quale Chargé d’Affairs. Questa notizia è appurata dal diploma di nomina conservato nel fondo Hudson negli archivi del East Riding dello Yorkshire a Beverley, dove è chiamato James Hudson, ''Esquire''.
 
Nel 1850 Hudson venne nominato ministro alla corte imperiale del Brasile, dove fu definito da lord Palmerston il più abile diplomatico britannico. Nel marzo 1851 fu insignito della terza classe civile, cioè la commenda dell’Onorevolissimo Ordine del Bagno. Poco tempo dopo fu nominato inviato straordinario e ministro plenipotenziario alle sedi congiunte di Firenze e Roma. Tuttavia, Hudson non si recò mai a Firenze perché dovette sostituire sir Ralph Abercromby, il quale era stato trasferito a L’Aja per motivi di salute.<ref> Per dettagli su queste circostanze si rimanda al lavoro di F. Curato, ''Le Relazioni Diplomatiche tra la Gran Bretagna ed il Regno di Sardegna.'' </ref> Inoltre, Palermeston diede a Hudson il compito di contribuire a stabilire un governo costituzionale in Italia.
 
Nel gennaio 1852 Hudson ebbe la nomina a ministro plenipotenziario a Torino. Iniziò così l’avventura di Hudson nella questione italiana. Sir James ebbe istruzioni da parte di lord John Russel di mettere il suo cuore nei Piemontesi, ed egli aveva tutte le carte in regola per farlo, come sosteneva anche lo stesso Cavour. La simpatia di Hudson per la causa italiana era ben conosciuta, tanto che il ministro degli esteri lord Malmesbury<ref> James Howard Harris (1807-1876), III conte di Malmesbury, visconte FitzHarris e barone Malmesbury, ministro degli Esteri britannico nel 1852 e dal 1858 al 1859. Lord guardasigilli nel 1866-1868 e nel 1874-1876, e membro del Consiglio privato della regina. </ref> descrisse Hudson come ''più italiano degli italiani stessi''.
 
L’apice della sua attività diplomatica fu la spedizione in Oriente<ref> Per uno sguardo alle attività politico-diplomatiche che portarono alla spedizione si rimanda a L. Chiala, ''L'alleanza in Crimea.'' </ref> delle truppe sabaude a fianco degli inglesi e francesi in Crimea contro l’Impero Russo e il suo ruolo nell’assicurare la partecipazione dei piemontesi. Il 2 maggio del 1855, James Hudson Esquire divenne Sir James Hudson quando ebbe una promozione al grado di Grand’Ufficiale nell’Ordine del Bagno. Inoltre quando Hudson lasciò il suo incarico a Torino gli fu offerto il massimo grado dell’ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, ma egli dovette rifiutare perché il personale al servizio di Sua Maestà britannica non poteva accettare onorificenze da potenze estere. Hudson rimase in Italia fino alla fine della sua carriera diplomatica nonostante possibili trasferimenti ad altre più prestigiose sedi; nel 1860 ad esempio era stato nominato ambasciatore britannico a San Pietroburgo da lord John Russell, ma Palmerston non voleva fargli lasciare Torino.
 
Nel 1863 Hudson si dimesse, ma non si conoscono le vere motivazioni di tale decisione.
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Hudson, che stava rientrando dal Brasile, accettò la proposta di lord Palmerston, anche se per lui l'incarico in Toscana rappresentava una retrocessione. Tuttavia sir James non raggiunse mai Firenze, poiché Palmerston decise di attribuire l'incarico di ministro della legazione di Toscana a Henry Lytton Bulwer, allora ministro britannico a Washington.
 
A causa delle dimissioni forzate di Palmerston nel dicembre 1851, il futuro di Hudson rimase incerto; solamente nel gennaio 1852, grazie al ministro lord John Russel e a lord Granville, sostituto di Palmerston, Hudson fu trasferito a Torino.<ref>Lettera ''Russel to Granville'', 1 JanuaryGennaio 1852, Russel Papers.</ref>
 
==Il Risorgimento italiano==
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===La passione per l'arte===
 
Hudson, oltre ad essere un amante dell'Italia, ammirava molto la sua arte, con un particolare interesse per l'arte dell'Italia settentrionale del XVI secolo, che tentò di promuovere con la sua attività di agente d'arte privato. Diede infatti un importante contributo alla collezione della National Gallery di Londra e ad alcune raccolte private. Nel 1858, ad esempio, Hudson scrisse a Cavour per richiedere una speciale esenzione doganale per un quadro, probabilmente ''La Madonna con il Bambino e due angeli'', che fu esposto a Londra a partire dal settembre 1858.<ref>Report of the Director of the National Gallery (1858), p. 59.</ref> Sir James in seguito ottenne la licenza per l'esportazione della ''Madonna della Rondine'' di Carlo Crivelli.
 
Alcuni documenti raccolti tra Torino e Londra dimostrano tuttavia che il contributo di sir James all'accrescimento delle collezioni pubbliche inglesi non si limitò al campo della pittura, ma che egli fu coinvolto da un altro ente governativo, il Department of Pratical Art, poi Science and Art Department, per quel che riguarda le arti decorative. Il primo documento che attesta un contatto tra l'ente inglese e il diplomatico, conservato presso l'Archivio di Stato di Torino, è datato 18 settembre 1852, poco dopo la nomina di Hudson. La lettera era indirizzata a Roberto d'Azeglio, presidente del Consiglio dei Ministri, e contiene la richiesta di alcuni calchi di opere egizie conservate nel Regio Museo d'Antichità ed Egizio di Torino.