Mario Mafai: differenze tra le versioni
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Dopo l'incontro con la [[Antonietta Raphael|Raphaël]], pittrice e poi scultrice, alla quale lo legarono un lungo sodalizio affettivo e artistico e anche tre figlie, nate tra il [[1926]] e il [[1930]], esordì con la "''Mostra di studi e bozzetti''" organizzata nel [[1927]] dall<nowiki>'</nowiki>Associazione Artistica Nazionale in Via Margutta. Nel [[1928]] espose di nuovo, alla ''XCIV Mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti'', e una nuova uscita pubblica la fece, con Scipione e altri, al ''Convegno di giovani pittori'' a Palazzo Doria del [[1929]]. Colpisce, in questo periodo, il suo anti-[[impressionismo]].
Furono, quelli, anni assai creativi e di gran dibattiti: Mafai e Raphaël avevano preso casa e studio al 335 di via Cavour, in un palazzo poi demolito con gli sventramenti per l'apertura dei [[Fori imperiali]], e la casa divenne punto di riferimento e
Nel [[1930]] passa alcuni mesi a [[Parigi]] con Raphaël (per lui è una scoperta, per lei è un ritorno), ma in novembre è di nuovo a [[Roma]] dove frequenta l'[[Osteria Fratelli Menghi]], noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni '40 e '70 ed organizza una mostra con [[Scipione (Gino Bonichi)|Scipione]]. Le opere di alcuni artisti della [[Scuola romana (pittura XX secolo)|Scuola romana]] partono poi per una mostra itinerante negli Stati Uniti. Il gruppo di giovani pittori cominciava a farsi notare e ad avere una propria identità nel panorama artistico romano: [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]] lo definì nel [[1931]] come "''[[Scuola di via Cavour]]''".
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