Giuseppe Genco Russo: differenze tra le versioni

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L'immagine diffusa che lo dipingeva come un ricco proprietario terriero ed un politico [[Democrazia Cristiana|Democristiano]], faceva da contraltare ad una realtà ben meno elegante: teneva il proprio mulo tra le mura domestiche e non aveva i servizi igienici in casa<ref>en:wiki Giuseppe Genco Russo</ref> (come in molte abitazioni contadine), che, posti fuori casa, erano poco più di un buco nel terreno con una pietra per sedersi, senza pareti o porta, secondo quanto affermato dal [[pentito di mafia]] [[Tommaso Buscetta]].
 
[[Mafia|Mafiosi]] tradizionali, come Genco Russo e [[Calogero Vizzini]], capi di mafia negli anni tra le due guerre mondiali e fino agli [[Anni 1960|anni sessanta]] del [[XX secolo]], erano gli archetipi dell' "uomo d'onore" di un'età passata, profondamente [[medioevo|medioevale]] e [[latifondo|latifondista]], fortemente diffusa nel sud Italia fino alla prima metà del 1900. Anche se usarono la violenza nella prima fase della loro attività, nella seconda limitarono il ricorso alla violenza e utilizzarono fonti prevalentemente legali di guadagno, esercitando il loro potere in una maniera aperta.
 
===I primi anni===
Genco Russo era di origini contadine e dopo un periodo di violenze che andò dal [[1920]] al [[1940]], raggiunse la posizione di "uomo d'onore" della ''[[cosca]]'' [[Cosa Nostra|mafiosa]] di [[Mussomeli]]. Dopo la [[Prima guerra mondiale]], Genco Russo riuscì a controllare un grande [[latifondo]] di oltre 2.000 [[ettaro|ettari]] appartenente ai principi Lanza Branciforti di [[Trabia]]. Poté svolgere la funzione di mediatore tra la società rurale e i proprietari terrieri in virtù del fatto che era già un "uomo d'onore".
 
Genco Russo e [[Calogero Vizzini]] organizzarono delle cooperative agricole durante i due dopoguerra, tenendo così a bada la propaganda dei partiti di sinistra e mantenendo il loro potere sui contadini e garantendosi pertanto l'accesso alle terre. Quando, finalmente, venne attuata la [[riforma agraria]] nel [[1950]], i mafiosi erano nella posizione di poter esercitare il loro tradizionale ruolo di mediazione fra i contadini, i proprietari terrieri e lo Stato. Essi sfruttarono lo situazione di miseria e di fame dei contadini, ottenendo mezzadrie dai proprietari terrieri in cambio di una limitata attuazione della [[riforma agraria]] e ottenendo grandi guadagni sulla mediazione per la vendita delle terre.