Andre Agassi: differenze tra le versioni
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Mike Agassi era un grande appassionato di tennis e sognava per i suoi quattro figli: Rita, Philly, Tami e Andre un avvenire da campioni. Provò a trasformare ognuno di loro in un professionista, ma l'impresa riuscì soltanto col figlio più piccolo, Andre, che si vide mettere in mano una racchetta già all'età di due anni.
Tuttavia, quello che sarebbe diventato uno dei più grandi campioni di sempre, non ha un ricordo positivo delle sue prime esperienze tennistiche, a causa delle eccessive pressioni del padre: “Da ragazzino avevo odiato il tennis, vivevo nella paura di mio padre, che mi voleva campione a tutti i costi”.
E nella sua autobiogrfia intitolata ''Open La mia storia'', Andre
Sempre in questo libro, Andre parla del "drago" (una macchina lanciapalle) che suo padre aveva modificato; nero come la pece, montato su grosse ruote di gomma e con la parola PRINCE dipinta in bianche lettere maiuscole lungo la base.
Il drago
La traiettoria "Ogni palla che mando al di là della rete va ad aggiungersi alle migliaia che già coprono il campo. Non centinaia. Migliaia. Ruzzolano verso di me in un'onda perenne. Non ho lo spazio per girarmi, per fare un passo, per ruotare. Non mi posso muovere senza calpestare una palla eppure devo stare attento a non farlo, mio padre non lo sopporterebbe. Se calpestassi una palla da tennis, mio padre ululerebbe come se gli avessi schiacciato le sue. Ogni terza palla sparata dal drago ne colpisce un'altra già a terra provocando un anomalo rimbalzo laterale. Io aggiusto il colpo all'ultimo secondo, intercetto la palla d'anticipo e la mando abilmente al di là della rete. So che non è un normale riflesso. So che ci sono pochi bambini al mondo che vedrebbero quella palla, per non parlare poi di colpirla. Ma non vado fiero dei miei riflessi, nè mi vengono riconosciuti. E' il mio dovere. Ogni colpo riuscito è dato per scontato, ogni colpo mancato scatena una crisi".
Le migliaia di palle lanciate si accumulavano per terra sia dalla parte del drago che da quella di Andre e quando questi non poteva muoversi più perchè intorno a sè c'era un tappeto di palle allora il padre metteva in moto il soffiatore modificato che radunava le palle che venivano raccolte con una pala da neve e messe nei bidoni per ricaricare il drago.
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