Assoluzione (religione): differenze tra le versioni

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===[[Protestantesimo|Protestanti]]===
I primi Riformatori attaccarono violentemente la pratica penitenziale della Chiesa cattolica, particolarmente lobbligo della confessione dei peccati a un sacerdote, così come - e soprattutto - il mercato delle indulgenze. Le loro opinioni espresse nei loro studi teologici successivi non differiscono così tanto dalle vecchie posizioni come si potrebbe supporre. Il [[dogma]] [[Martin Lutero|luterano]] dell'autogiustificazione attraverso la [[fede]] rende ogni assoluzione puramente dichiarativa, e riduce il perdono accordato dalla Chiesa al mero annuncio del Vangelo, specialmente la remissione dei peccati attraverso Cristo. Tuttavia, Lutero criticava la confessione auricolare obbligatoria (''non è altro che una imposizione tirannica del sacerdote, senza fondamento nella Scrittura''), ha però sempre affermato la sua bontà e utilità. In un sermone del 1522 afferma: ''Non voglio che qualcuno mi tolga la confessione segreta [cioè privata], che non cederei per tutto l’oro del mondo, sapendo quale consolazione e forza mi ha dato''. E nel Grande Catechismo del 1529 scrive: ''Noi insegniamo dunque quale realtà meravigliosa, preziosa e consolante sia la confessione, ed esortiamo, in considerazione della nostra distretta, e non disprezzare questo bene prezioso''. [[Ulrico Zwingli]] sosteneva che solo Dio perdonava i peccati, e la speranza del perdono attraverso una qualsiasi creatura era pura idolatria. Se la confessione avesse avuto qualcosa di buono era soltanto come indirizzo. Per [[Giovanni Calvino]] il perdono espresso dal ministro della Chiesa dava al penitente una maggiore garanzia di perdono. La [[Confessiones Helveticae|Confessione detta "Elvetica"]] nega però la necessità di confessarsi davanti ad un sacerdote, ma sostiene che il potere accordato da Cristo di assolvere è semplicemente il potere di predicare alle persone il Vangelo di Gesù, e come conseguenza la remissione dei peccati: ''Rite itaque et efficaciter ministri absolvunt dum evangelium Christi et in hoc remissionem peccatorum prædicant.'' Ciononostante nell’Istituzione, Calvino parla espressamente di una «assoluzione particolare» destinata a chi, ''essendo incerto riguardo alla remissione dei suoi peccati (…) va dal suo pastore, gli confessa in segreto il suo male'' e, attraverso la parola di Dio che il pastore gli annuncia, viene rassicurato nella fede e trova la pace della coscienza.
 
Per i protestanti riformati la confessione dei peccati e l’assoluzione avvengono o nella preghiera personale del credente con Dio o nel corso del culto pubblico, attraverso l’annuncio del perdono e la predicazione. Il pastore annuncia il perdono, ma non lo dà personalmente, nel nome di Dio, come avviene nel cattolicesimo. Solo Dio ha il potere di assolvere i peccati: nel protestantesimo il potere di perdonare appartiene alla Parola, nel cattolicesimo appartiene al sacerdote: sono io (ego) che ti assolvo, sia pure in nome di Dio. Cioè: il potere di assolverti, che appartiene solo a Dio, ora lo esercito io.
 
===[[Chiesa Anglicana]]===