Love Streams - Scia d'amore: differenze tra le versioni

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==Lavorazione==
 
Nel [[1981]] [[John Cassavetes|Cassavetes]] si volge al [[teatro]], sua prima passione (ventenne, aveva seguito i corsi di [[recitazione]] e [[regia teatrale|regia]] presso la [[American Academy of Dramatic Arts]]). Produce e dirige l'allestimento di tre lavori, in un piccolo teatro di [[Hollywood]] “da novanta posti, dalla pianta strana”<ref name= Bogdanovich>Peter Bogdanovich, “Chi c'è in quel film? Ritratti e conversazioni con le stelle di Hollywood”, Fandango libri srl, Roma, 2008;</ref>. Come ha sempre fatto, finanzia le operazioni cui è interessato, prestando il proprio volto per film diretti da altri, non sempre di eccelso livello.<ref name=Arecco>Sergio Arecco, “John Cassavetes”, Il castoro cinema, Milano 2009;</ref>: ''[[La tempesta (film 1982)|La tempesta]]'', ''[[Di chi è la mia vita?]]'' e ''[[Incubus, il potere del male]]'', tutti del [[1982]]. Dopo ''[[Knives]]'', un dramma giudiziario interpretato da [[Peter Falk]], su un soggetto dello stesso regista, e ''[[The Third Day Comes]]'' che interpreta con la moglie [[Gena Rowlands|Gena]], Cassavetes mette dunque in scena ''Love Streams'', un testo di [[Ted Allan]], che per la circostanza, accetta di modificarlo in collaborazione col regista.<ref name=Bogdanovich /> Il lavoro, di “grande potenza drammatica...con lo stile di regia fortemente stilizzato, eppure realistico che John aveva scelto di usare su quel palcoscenico a forma di schermo panoramico”,<ref name=Bogdanovich /> interpretato ancora da Gena Rowlands, con un [[Jon Voight]] particolarmente ispirato, suscita l'interesse di [[Menahem Golan]], capo della Cannon che accarezza l'idea di produrne l'adattamento cinematografico.<ref name=Arecco />
 
Anche nel film, il ruolo del protagonista maschile, avrebbe dovuto essere interpretato da Voight, ma le sue eccessive pretese in materia di direzione artistica portarono ad un insanabile dissidio con Cassavetes che, a pochi giorni dall'avvio delle riprese, si vide costretto ad assumere la parte. Ciò, benché proprio in quel periodo cominciassero a manifestarsi i sintomi della [[cirrosi epatica]] che, di lì a qualche anno, lo avrebbe ucciso. Il regista e critico cinematografico [[Peter Bogdanovich]], grande amico di Cassavetes, che lo aveva invitato sul [[set (cinema)|set]] col pretesto di ottenerne qualche suggerimento, ma in realtà per aiutarlo a superare l'acuta depressione che lo aveva colto dall'assassinio, nel [[1980]], della fidanzata [[Dorothy Stratten]], descrive così l'aspetto del regista durante le riprese:”...mentre il resto del corpo si disseccava, il ventre gli sporgeva come quello di una donna all'ottavo mese.”<ref name=Bogdanovich />