Hugh Everett III: differenze tra le versioni

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In [[meccanica quantistica]], quando si effettua una misura sulla [[funzione d'onda]] di un [[sistema quantistico|sistema]], questa collassa in un [[autostato]] dell'[[operatore]] corrispondente a quella misura; se lo stato iniziale è però una [[combinazione lineare]] di autostati, allora il sistema effettua in qualche modo una "scelta" su quale stato collassare, in base ai rispettivi pesi di probabilità.
Secondo l'interpretazione di Everett, a ogni possibile "scelta" corrisponde un diverso [[universo]]: perciò, in un certo senso, non si realizza una sola tra tante possibilità, ma si realizzano sempre tutte.
La sua formulazione denota uno stato dell'universo con un ''sistema complessivo isolato'' composto da un ''sottosistema'' osservabile e dal ''sistema restante'' che l'osserva: i quali evolvono insieme, scindendo l'iniziale universo nelle realtà conseguenti.<ref>S.A.Camejo, op.cit. cap.13; Hugh Everett "Relative state, formulation quantum mechanics", Rev.Mod.Phys.29, (1957).</ref>
 
Al momento, tuttavia, questa interessante ipotesi non è ancora in grado di fare predizioni, se non quelle già incluse nella meccanica quantistica "ordinaria". Non essendo dunque [[falsificabilità|falsificabile]] né [[verificabilità|verificabile]], rientra più nell'ambito della speculazione [[metafisica]] ed [[epistemologia|epistemologica]] che della [[fisica]].