Teatro Giovanni Battista Pergolesi: differenze tra le versioni

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== Il Teatro Pergolesi ==
Venne iniziata la costruzione dell’allora Teatro della Concordia nel 1790 a sostituzione del vecchio Teatro del Leone (1731), ormai non più adeguato alle esigenze dell’epoca, per volere della società di condomini costituita da 54 nobili Jesini con il sostegno del Governatore Pontificio mons. D. Pietro Gravina dei Grandi di Spagna.
Il progetto originale fu affidato all'architetto [[Fano|fanese]] Francesco Maria Ciarrafoni, ma venne ampiamente rivisto dall'architetto [[Imola|imolese]] [[Cosimo Morelli]], uno dei più rinomati specialisti dell'epoca nella progettazione teatrale. Morelli provvide ad allargare la pianta ed il [[boccascena]] e diede la definizione dell'ampia curva ellittica della sala, da cui dipende la sua ottima acustica. Inoltre rivide il disegno della [[facciata]] creando un alto basamento a bugnato liscio con un motivo ad arcate in asse con le finestre a [[timpano (architettura)|timpano]] dei piani superiori. La decorazione interna venne affidata a due famosi artisti neoclassici: l'architetto Giovanni Antonio Antolini (autore del progetto del "Foro [[Bonaparte]]" di [[Milano]], mai realizzato), al quale spettò la progettazione scenico-arredativa del teatro, e il pittore Felice Giani, che insieme all'ornatista Gaetano Bertolani dipinse le "Storie di [[Apollo]]" sulla volta della sala.
Il teatro venne inaugurato nel carnevale del 1798, non alla presenza dei nobili finanziatori quanto del popolo e dei giacobini, che nel frattempo avevano invaso la città in seguito alla Vittoria napoleonica e al trattato di [[Campoformio]]. Per l'occasione vennero rappresentate tre operine, di cui due di Marc'Antonio Portogallo "Lo spazzacamino principe" e "Le confusioni della somiglianza ossia Li due gobbi" e la terza "La capricciosa corretta" di V. Martin y Soler.
Successivamente fu aggiunto il fascione che sovrasta il cornicione e che reca al centro l'orologio in pietra con l'[[Sacro Romano Impero|aquila federiciana]] e due cornucopie donate da [[Massimiliano di Leuchtenberg|Massimiliano di Beauharnais]] nel 1839, in seguito alla calorosa accoglienza ricevuta l'anno prima durante la sua visita a Jesi.
Nel 1856 venne realizzato dal pittore jesino Luigi Mancini il sipario storico con "l'ingresso di [[Federico II]] a Jesi", dove il grande imperatore svevo era nato nel 1194. Nel 1883 il teatro perse la denominazione di Teatro della Concordia per prendere quella definitiva di "[[Giovanni Battista Pergolesi]]", in omaggio al celebre compositore nato nella stessa Jesi nel 1710.
Nel 1930 l'orologiaio [[Edoardo Marconi]] di [[Montecarotto]] .<ref>{{cita web|url=http://www.saurocorinaldi.it/lavori%20effettuati/lavoro_jesi.htm|titolo=Da Sauro Corinaldi scheda del restauro dell'orologio del Teatro Pergolesi di Jesi |opera=saurocorinaldi.it|accesso=22 Nov 2010}}</ref> <ref>{{cita web|url=http://www.teatro.org/rubriche/napoli_teatro_festival_2010/riprende_a_battere_lantico_orologio_del_teatro_pergolesi_4468|titolo=Da teatro.org scheda presentazione del restauro dell'orologio del Teatro Pergolesi di Jesi |opera=teatro.org|accesso=22 Nov 2010}}</ref> <ref>{{cita web|url=http://www.viverejesi.it/index.php?page=articolo&articolo_id=140036|titolo=Da viverejesi.it scheda presentazione del restauro dell'orologio del Teatro Pergolesi di Jesi |opera=viverejesi.it|accesso=22 Nov 2010}}</ref> <ref>{{cita web|url=http://www.viverejesi.it/index.php?page=articolo&articolo_id=139913|titolo=Da viverejesi.it scheda presentazione del restauro dell'orologio del Teatro Pergolesi di Jesi |opera=viverejesi.it|accesso=22 Nov 2010}}</ref>
ricostruisce a partire da un meccanismo preesistente l'orologio del teatro. Attualmente l'antica apparecchiatura meccanica a carica manuale, smontata dalla sede originale e restaurata nel 2006, si trova in esposizione nel foyer del teatro.
[[File:Jesi-teatropergolesi01.jpg|thumb|400px|La facciata del '''Teatro Giovanni Battista Pergolesi''' di [[Jesi]]]]