Mella (fiume): differenze tra le versioni

==Storia==

L’ipotesi che popolazioni di origine orientale siano state stanziali in alcune aree dell’Italia settentrionale sembra trovare sostegno in un idronimo della provincia di Brescia. Il fiume Mella (Mèla nella pronuncia locale), condivide la denominazione con alcuni suoi affluenti (Mella di Sarle, Mella di Irma), suggerendo che si tratti di una denominazione descrittiva generica. “Mella” ripropone immediata la radice Sumera melu, milu, (fiume che esonda), che è presente in molti toponimi in Sicilia e nella Calabria ulteriore (Mela, Mili, Melle, Mileto e altri). Il Mella, protagonista di esondazioni rilevanti, percorre la Val Trompia, le cui vene di minerali ferrosi sono state oggetto di attività estrattive fin da epoche pre-romane. Inoltre, è forse di qualche interesse che nella città di Brescia ci sia una fontana del ‘600 (la “Pallata”) che rappresenta il fiume Mella come una figura barbuta distesa con una cornucopia, che richiama con sorprendente somiglianza una antichissima statua presente da tempo immemorabile al centro di Napoli, che la tradizione vuole rappresenti il fiume Nilo, portata in epoche remote da una colonia di alessandrini lì insediata. L’identificazione del corso del fiume con una figura maschile dispensatrice di benessere appare dunque molto antica.

==Problemi==

Purtroppo, toccando numerosi comuni, alcuni di modesta espansione (come [[Brescia]]), è un fiume molto inquinato.</br>Nella notte tra il 12 ed il 13 marzo [[2012]], il fiume è stato teatro di un fortissimo inquinamento, che ha decimato la popolazione ittica; secondo le indagini di [[ARPA]] e [[Polizia]] locale, l'inquinamento è stato forse dovuto ad uno scarico di di [[acido cianidrico]] in Val Trompia<ref>[http://brescia.corriere.it/brescia/notizie/cronaca/12_marzo_24/mella-2003815604660.shtml Veleni nel fiume Mella, disastro ecologico]</ref>.