William McMahon: differenze tra le versioni
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Quando nel 1967 Holt scompare misteriosamente, McMahon, quale numero due del partito di maggioranza, viene indicato come suo successore naturale, ma [[John McEwen]], premier provvisorio e leader degli alleati del partito agrario, in quell'occasione ha reso noto che non avrebbe mai fatto parte di una compagine ministeriale guidata da McMahon. Le voci sulla presunta omosessualità di McMahon e la visione antiprotezionistica di quest'ultimo sono i motivi principali dell' aut aut del leader agrario.
Per evitare una crisi politica che sarebbe sfociata in
McMahon si insedia come premier in una situazione difficile. La guerra del Vietnam e la leva obbligatoria sono divenuti impopolari; inoltre la promessa del leader laburista [[Gough Whitlam]], di creare un sistema mutualistico universale incontra il favore dell'opinione pubblica. Per uscire dall'angolo McMahon critica aspramente l'ipotesi, formulata dal capo dell'opposizione laburista, di un riconoscimento della Cina Comunista. Dopo che il Presidente degli Stati Uniti [[Richard Nixon|Nixon]] annuncia nel 1972 una sua visita ufficiale a Pechino queste critiche colpiranno come un boomerang il premier australiano. La sua reputazione di efficiente economista viene messa a dura prova dall'alta inflazione mentre a causa del suo timbro vocale e della scarsa oratoria soccombe nei dibattiti televisivi con Whitllam. La stessa stampa conservatrice, che in teoria avrebbe dovuto sostenere McMahon, lo ridicolizza.
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