Jacques-Charles Dupont de l'Eure: differenze tra le versioni

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È stato il Primo Ministro della [[Francia]] dal [[24 febbraio]] al [[9 maggio]] [[1848]].
 
Intrapresa la carriera forense e divenuto [[magistrato]], aderì alla [[Rivoluzione francese]] e divenne membro, nel [[1795]], del [[Consiglio dei Cinquecento]]; eletto deputato dell'[[Assemblea legislativa]] nel [[1813]] e successivamente alla [[Camera]] nel [[1814]], durante i [[Cento Giorni]] Dupont divenne membro della [[Camera dei Rappresentanti]]. Dopo la caduta di [[Napoleone]] e la [[Restaurazione]], fu espulso dalla magistratura per le sue idee repubblicane. Dopo la [[Rivoluzione di Luglio]] del [[1830]], che vide la cacciata dal trono francese di [[Carlo X]] e l'ascesa della monarchia liberale di [[Luigi Filippo]], l'ex - magistrato divenne [[ministro della Giustizia]] nel governo del [[Duca di Broglie]], ma si dimise subito dissentendo dalla politica conservatrice dell'esecutivo. Poi, caduta anche la monarchia di Luigi Filippo e la proclamazione della [[Seconda Repubblica]], il [[24 febbraio]] [[1848]] Dupont divenne [[Primo ministro]] del [[governo provvisorio]], che varò alcune importanti riforme: l'abolizione della [[schiavitù]] nelle colonie francesi, la riduzione della giornata lavorativa ad otto ore, l'abolizione della pena di morte e la creazione degli ''ateliers nationaux'' (opifici nazionali), ovvero fabbriche gestite direttamente dagli operai. Inoltre fissò per il [[23 aprile]] le elezioni per l'[[Assemblea costituente]], le quali videro la vittoria dei [[moderati]]. L'Assemblea si insediò il [[4 maggio]], mentre 5 giorni dopo Dupont diede le dimissioni, lasciando il posto a [[François Arago]]. Tuttavia, dopo il [[colpo di Stato]] di [[Napoleone III]] e la proclamazione del [[Secondo Impero]], si ritirò a vita privata, morendo il [[3 marzo]] [[1855]].
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