Villa San Giovanni in Tuscia: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Le origini del paese quale comunità organizzata risalgono al XVI secolo quando il pontefice Leone X, in segno di riconoscenza per i numerosi servigi prestati alla Chiesa, concesse questi territori al condottiero [[Renzo da Ceri]] della famiglia Orsini – Anguillara i cui discendenti fondarono il Borgo di San Giovanni in onore di un componente della famiglia stessa.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
===Architetture civili===
*Il centro storico del paese si è impostato sui resti di una villa romana le cui fasi di vita sono cronologicamente databili nel III e IV secolo d.C. Della stessa si possono visitare, in via delle Fortezze, alcuni resti pavimentali con mosaici in bianco e nero.
 
*Da notizie d'archivio datate al 1882 si deduce anche la presenza di una cinta muraria di età romana, di cui resta un considerevole frammento, localmente denominato "la Torraccia".
===Siti archeologici===
Nelle vicinanze vi sono inoltre le necropoli etrusche di "Ponton Graziolo" e del "Grottone", che presentano anche tombe a camera con banchine e soffitto a doppio spiovente.
 
==Società==
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==Amministrazione==
Nel [[1927]], a seguito del [[riordino delle Circoscrizioni Provinciali]] stabilito dal regio decreto N°1 del [[2 gennaio]] [[1927]], per volontà del governo fascista, quando venne istituita la [[provincia di Viterbo]], San Giovanni di Bieda passò dalla provincia di [[provincia di Roma|Roma]] a quella di Viterbo, e il comune fu aggregato a quello di [[Blera]].
 
Nel [[1945]] San Giovanni di Bieda fu staccato nuovamente dal comune di Blera, e nel [[1961]] cambiò denominazione in Villa San Giovanni in Tuscia.