Prima battaglia dell'Isonzo: differenze tra le versioni
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La '''Prima battaglia dell'Isonzo''' fu combattuta dal
== Piani dell'offensiva ==
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L'avanzata divenne però molto difficile perché gli austro-ungarici dominavano le posizioni strategiche ed avevano molta più esperienza di guerra degli italiani.
Nei primi giorni di giugno, vennero occupate [[Gradisca d'Isonzo|Gradisca]] e [[Plava]], oltre l'Isonzo, e impedendo così al nemico di comunicare con il fondo valle. Vennero poi occupati [[Monfalcone]] e, il
== Obiettivi della battaglia ==
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Ricevuti gli ordini la II Armata tentò di occupare [[Tolmino]], aggirando il nemico da nord avanzando dal [[Monte_Nero (Alpi Giulie)|Monte Nero]], la più importante posizione occupata dagli italiani durante lo sbalzo iniziale, impiegando il IV Corpo d'Armata in un attacco frontale.
L'attacco contro Tolmino iniziò però solamente nelle prime ore del
Nel settore Vrsic-Monte Nero-Isonzo l'attacco venne respinto già il
Più a sud, nella notte del 3 luglio le brigate ''Modena'' e ''Salerno'' iniziarono l'avanzata rispettivamente verso lo [[Santo Spirito della Bainsizza|Sleme]] e il Mrzli. L'azione degli alpini però fu bloccata e il risultato del tiro d'artiglieria risultò insufficiente.
Nel settore di Tolmino, fu presa nelle prime ore del 3 luglio una piccola fortificazione ai piedi dell'altura di Santa Maria e fu affidato alla brigata ''Valtellina'' l'ordine di impadronirsi del ponte sull'Isonzo a nord di [[Volzana]] per poterlo distruggere. Tuttavia l'attacco a S. Maria destò l'allarme e la reazione nemica fece fallire il tentativo di distruggere il ponte. Verso le ore 1:00 del
Non accadde nulla di significativo nel settore [[Canale d'Isonzo#Monti principali|Globocak]]-[[Canale d'Isonzo#Località|Doblar]]-Maria Zell dove erano assegnate le brigate ''Liguria'' ed ''Emilia''. Era stato ordinato dal comando del IV Corpo d'Armata di riprendere l'attacco il 4 luglio ma la sera del 3 il comandante dell'artiglieria riferì che le batterie pesanti non avrebbero avuto munizioni sufficienti per l'intera giornata. Il comandante del Corpo d'Armata decise così il 4 luglio di sospendere l'attacco attendendo i rifornimenti. Nella prime ore del
=== L'attacco a Plava ===
All'alba del
Si pianificò così di sviluppare un'azione contemporanea in tre direzioni: verso Globna con la brigata ''Emilia'', verso la ''quota 363'' con la ''Forlì'' e verso il ''Kuk 61'' con la 32ª Divisione (brigate ''Spezia'' e ''Firenze''). La mattina del
L'azione fu ripresa il giorno seguente ma vennero compiuti solo minimi progressi. Dopo due nuovi tentativi, il [[26 giugno|26]] e il [[27 giugno]] della brigata ''Forlì'' e della brigata ''Spezia'', l'attacco fu definitivamente sospeso. La limitata avanzata italiana nei pressi di Plava non era stata sufficiente a aprire la linea difensiva austro-ungarica, rivelatasi troppo salda.<ref name=italicavirtus/>
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L'azione del VI Corpo d'Armata consisteva in un attacco frontale contro [[Oslavia]] e [[Piedimonte del Calvario|Podgora]], e due attacchi ai lati contro il [[Monte Sabotino|Sabotino]] e contro il tratto di [[Isonzo]] tra [[Gorizia]] e [[Savogna]].
Dopo un intenso bombardamento d'artiglieria nella mattinata del
I ripetuti attacchi portati al Sabotino della 4ª, 11ª, 12ª e 22ª Divisione, tra il 24 giugno e il
Nel frattempo si era sviluppato uno scontro violento sul [[Carso]], dove si era spostato il centro di gravità della battaglia. Lì il Comando Supremo italiano cercava di sfondare le linee costringendo l'avversario a concentrare lì le sue forze. Il
Il
== Operazioni della III Armata ==
[[Immagine:Schützengraben im Karst.jpg|thumb|Trincea austro-ungarica sull'[[Isonzo]]]]
=== L'attacco sul Carso del X e XI Corpo d'Armata ===
Alle ore 7:00 del
Più a nord, per facilitare la caduta di Sagrado, fu ordinato alla 21ª Divisione di passare l'[[Isonzo]] da destra. La brigata ''Pisa'' iniziò così, verso le 13:00, il passaggio del fiume a bordo di galleggianti, ma l'operazione fu sospesa dopo la reazione austriaca. Il tentativo fu ripreso alle 15:30 sino alle 22:30, quando fu sospesa per poter gettare un ponte in corrispondenza dell'isolotto a monte di Sagrado. Alle ore 3:00 del
Fra le 4:30 e le 5:00 l'artiglieria nemica distrusse il ponte e pertanto il battaglione rappresentava tutto l'appoggio che si era potuto dare alla 19ª Divisione. Alle 11:00 la brigata ''Bologna'' (19ª Divisione) riprese l'avanzata verso Castelnuovo ma non poté proseguire essendo bloccata da un intenso fuoco dell'artiglieria austriaca di [[San Martino del Carso]]. Il comandante della ''Bologna'' decise così di ripiegare sulle posizioni di partenza per ritentare il giorno successivo.
Nel frattempo era stato reso agibile il ponte in ferro di Sagrado, così nella notte del
Il 25 giugno la brigata ''Bologna'' attaccò in direzione di Castelnuovo (ore 11.00) coperta dalla ''Pisa''. Finalmente Castelnuovo venne occupato. Dalla mattina del
L'azione fu ripresa il
A est di Castelnuovo la brigata ''Siena'', che era riuscita ad occupare nuove posizioni a nord della cittadina, facendo 235 prigionieri, fu costretta al ripiegamento per via dei rinforzi austriaci. Con più della metà degli uomini fuori combattimento la brigata sostenne per tutto il 4 luglio i contrattacchi avversari finché alla sera fu costretta ad abbandonare le posizioni e ripiegare su quelle di partenza. Solo alle 22:00 del
Verso le 8:00 del
=== L'attacco sul Carso del VII Corpo d'Armata ===
Il
La brigata ''Acqui'' (14ª Divisione) iniziò il passaggio del canale Dottori su due colonne, attraversando i ponti in muratura a est di [[Manzano|San Lorenzo di Soleschiano]], il 23 giugno alle 6:30. La sua marcia però venne subito bloccata dall'allagamento che in parte ancora occupava la zona di Vermegliano.
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Procedette invece l'avanzata della brigata ''Pinerolo'', a destra della [[33ª Divisione fanteria "Acqui"|''Acqui'']] sulla direttrice di Selz. Dopo una breve resistenza la località venne occupata intorno alle 13:00. Vista l'impossibilità di operare attorno a Vermegliano, il comandante della 14ª Divisione decise allora di spingere sulla direttrice di Selz. Si tentò quindi l'attacco al Monte Cosich, ma i tentativi tra il 23 e il 24 giugno risultarono inutili data la reazione avversaria.
Il
Nella notte del [[30 giugno]] la brigata ''Acqui'' riuscì ad aprire alcuni varchi sopra Vermegliano ma la presenza di una seconda linea immediatamente a ridosso della prima non consentì un ulteriore avanzamento.
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La ''Pinerolo'' non fece alcun progresso sul settore del Monte Cosich. Nella notte del 30 giugno gli uomini di rinforzo della brigata ''Messina'' collocarono una trentina di tubi di gelatina esplosivi che però non sortirono alcun effetto rilevante. I varchi aperti nel reticolato erano attentamente sorvegliati dagli austriaci.
Il mattino del
Nel pomeriggio del 4 luglio il comando del VII Corpo d'Armata ordinò di sospendere ogni altra iniziativa, attendendo che la brigata ''Cagliari'' ottenesse il controllo del Monte Sei Busi.<ref name=italicavirtus/>
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