Władysław Raczkiewicz: differenze tra le versioni

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{{Carica pubblica
|nome = Władysław Raczkiewicz
|immagine = Raczkiewicz W.jpg
|carica = [[Presidente della Polonia|Presidente della Polonia in esilio]]
|vicepresidente =
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}}
{{Bio
|Nome = Władisław
|Cognome = Raczkiewicz
|Sesso = M
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Fu [[Presidenti della Polonia|presidente della Repubblica polacca]], [[governo polacco in esilio|in esilio]], dal [[1939]] alla morte.
 
Raczkiewicz aderì in gioventù alle organizzazioni [[socialismo|socialiste]] polacche, poi si arruolò nell'[[russia imperiale|esercito zarista]]. Dopo la caduta dello zar, riorganizzò le forze polacche in [[Russia]]. Ministro polacco dell'Interno, voivoda (governatore provinciale, fu poi [[Maresciallo del Senato della Polonia|Presidente del Senato]] ([[1929]]-[[1934]]) e [[Maresciallo della Camera dei deputati della Polonia|del Sejm]] ([[1934]]-[[1939]]), i due rami del [[Assemblea Nazionale (Polonia)|parlamento polacco]].
 
Fuggito in [[Romania]] col governo dopo l’[[Campagna di Polonia|invasione tedesco-sovietica della Polonia]] ([[1939]]), fu designato presidente della Repubblica dal dimissionario [[Ignacy Mościcki]]. Trasferitosi a [[Parigi]] col [[governo polacco in esilio|governo in esilio]] ([[1939]]), nel [[1940]] dovette fuggire in esilio a [[Londra]] sotto l’incalzare delle armate tedesche.
 
Alla [[conferenza di Jalta]] le grandi potenze decisero che la Polonia sarebbe rientrata nella sfera d'influenza sovietica, così il Comitato (governo in esilio) di Londra, presieduto da Raczkiewicz, fu accantonato a favore del [[Comitato di Lublino]], composto da socialisti e comunisti. Rackiewicz morì nel [[giugno]] [[1947]], dopo aver designato come proprio successore Aleksander Zwalewski. Raczkiewicz è seppellito nel cimitero di [[Newark-on-Trent]], nella Inghilterra.
 
Il Comitato di Londra non riconobbe mai il governo comunista polacco (che nel [[1952]] sostituì la carica di presidente della Repubblica con quella di presidente del Consiglio di Stato), e continuò a designare presidenti della Repubblica (in esilio) fino al ritorno alla democrazia ([[1990]]), quando l'ultimo presidente del Comitato, [[Ryszard Kaczorowski]] passò le sue insegne al neopresidente polacco [[Lech Wałęsa]].