Hasekura Tsunenaga: differenze tra le versioni

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Condusse un'[[ambasciata]] in [[Messico]] e in seguito in [[Europa]] tra il [[1613]] e il [[1620]], dopodiché ritornò in [[Giappone]]. Fu il primo ufficiale giapponese mandato in [[Americhe|America]] ed il primo esempio documentato di [[relazioni tra Francia e Giappone]].
 
Si conosce poco sulla vita precedente di Hasekura Tsunenaga, eccetto il fatto che fu un [[samurai]] veterano della [[Invasioni giapponesi della Corea (1592-1598)|invasione Giapponese della Corea]] sotto il Taiko [[Toyotomi Hideyoshi]] nel [[1592]] e nel [[1597]].
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Nel [[1609]] il [[galeone]] Spagnolo ''San Francisco'' incontrò cattivo tempo sulla sua via da [[Manila]] a [[Acapulco]], e naufragò sulla costa Giapponese a [[Chiba]], vicino [[Tokyo]]. I marinai furono salvati e accolti, e il capitano della nave, [[Rodrigo de Vivero]], incontrò [[Tokugawa Ieyasu]].
 
Un trattato fu firmato il [[29 novembre]] [[1609]], in base a cui gli Spagnoli avrebbero potuto costruire un'[[industria]] nell'est del Giappone, specialisti in mineraria sarebbero stati importati dalla [[Nuova Spagna]], alle navi spagnole sarebbe stato permesso di visitare il Giappone in caso di necessità e un'ambasciata Giapponese sarebbe stata mandata alla corte Spagnola.
 
==Il progetto dell'ambasciata==
Un frate [[ordine francescano|francescano]] chiamato [[Luis Sotelo]], che stava facendo [[proselitismo]] nella zona di Tokyo, convinse lo [[Shogun]] ad inviarlo come ambasciatore in [[Nuova Spagna|Nueva España]] (Messico). Nel [[1610]] egli navigò verso il Messico con i marinai spagnoli di ritorno e 22 giapponesi, a bordo della ''[[Nave da guerra giapponese San Buena Ventura|San Buena Ventura]]'', una nave costruita dall'avventuriero inglese [[William Adams]] per lo Shogun. Una volta in Nuova Spagna, Luis Sotelo si incontrò con il viceré [[Luis de Velazco]], che accettò di inviare un ambasciatore in Giappone, nella persona del famoso esploratore [[Sebastian Vizcaino]], con la missione aggiuntiva di esplorare le "Isole di oro e argento" che si pensava si trovassero a est delle isole giapponesi.
 
[[ImmagineFile:Sanjuanbautista.jpg|230px|thumb|Una replica del galeone giapponese ''San Juan Bautista'' a [[Ishinomaki (Miyagi)|Ishinomaki]], [[Giappone]].]]
Vizcaino arrivò in Giappone nel [[1611]] ed ebbe molti incontri com lo Shogun e i signori feudali. Questi incontri vennero macchiati dal suo scarso rispetto per le usanze giapponesi, dalla montante resistenza dei giapponesi verso il proselitismo cattolico, e dagli intrighi degli olandesi contro le ambizioni spagnole. Vizcaino alla fine partì alla ricerca dell'"Isola d'argento", nel corso della quale incontrò brutto tempo, che lo costrinse a tornare in Giappone con gravi danni.
 
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==Viaggio attraverso il Pacifico==
Dopo il suo completamento, la nave salpò il [[28 ottobre]] [[1613]] per [[Acapulco]] in [[Messico]], con circa 180 persone di equipaggio, tra cui 10 samurai dello Shogun (forniti dal Ministro della Marina [[Mukai Shogen]]), 12 samurai di Sendai, 120 tra mercanti, marinai e servi giapponesi, e circa 40 tra spagnoli e portoghesi.
 
La nave arrivò ad Acapulco il [[25 gennaio]] [[1614]] dopo tre mesi di navigazione, e all'ambasciata fu dato il benvenuto con una grande cerimonia. Prima del previsto viaggio in Europa, l'ambasciata trascorse del tempo in Messico, visitando [[Veracruz]] per poi imbarcarsi da quella città sulla flotta di Don Antonio Oquendo. Gli emissari partirono per l'Europa sulla ''San Jose'' il [[10 giugno]], e Hasekura dovette lasciare la gran parte del gruppo di mercanti e marinai asiatici ad Acapulco, città dove l'ambasciata sarebbe tornata dopo la missione oltremare.
 
==Missione in Europa==
===Spagna===
[[ImmagineFile:HasekuraPrayer.jpg|thumb|left|150px|Hasekura in preghiera, dopo la sua conversione a Madrid nel [[1615]]]]
La flotta giunse a [[Sanlucar de Barrameda]] il [[5 ottobre]] [[1614]].
 
:''"La flotta infine arrivò integra, dopo qualche pericolo e alcune tempeste, al porto di Sanlúcar de Barrameda il quinto giorno di ottobre, dove il Duca di Medina avvisò Sidonia del loro arrivo. Vennero mandate delle navi per onorarli e accoglierli, e fece preparare una sontuosa residenza per alloggiare l'Ambasciatore e i suoi onorevoli uomini."'' (Scipione Amati "Storia del Regno di Voxu")<ref name="nota_Scipione">''"Se llegó por fin a salvo, después de algunos peligros y tempestades al puerto de Sanlúcar de Barrameda el 5 de Octubre, donde residiendo el Duque de Medina Sidonia y avisado del arribo, envió carrozas para honrarlos, recibirlos y acomodar en ellas al Embajador y a sus gentiles hombres, habiéndoles preparado un suntuoso alojamiento; y después de haber cumplido con esta obligación como correspondía, y de regalarlos con toda liberalidad, a instancias de la ciudad de Sevilla hizo armar dos galeras, las cuales llevaron a los embajadores a CORIA, donde fueron hospedados por orden de la dicha Ciudad por Don Pedro Galindo, veinticuatro, el cual se ocupó con gran diligencia en tener satisfecho el ánimo del Embajador con todos los placeres y regalos posibles, procurando este entretanto que preparasen ropas nuevas a su séquito y ayudantes para resplandecer con más decoro y pompa a la entrada en Sevilla. Mientras se resolvía esta cuestión, la Ciudad determinó enviar a Coria a Don Diego de Cabrera, hermano del padre Sotelo, a Don Bartolomé López de Mesa, del hábito de Calatraba, a Don Bernardo de Ribera, a Don Pedro Galindo y a multitud de jurados y otros caballeros para que en su nombre besaran la mano al Embajador y lo felicitaron por su llegada a salvo. Sobre esto, quedó el Embajador contentísimo, agradeció mucho a la Ciudad que por su generosidad se complacía en honrarle, y departió con los dichos caballeros mostrando mucha prudencia en su trato". "A veintiuno de Octubre del dicho año la Ciudad hizo otra demostración de la mayor cortesía para el recibimiento del Embajador y del Padre Sotelo mandando carrozas, cabalgaduras y gran número de caballeros y de nobles que lo escoltaron formando una cabalgata de gran solemnidad. Saliendo el Embajador de Coria, vio con sumo placer el honor que se le había preparado, la pompa de los caballeros y la gran cantidad de gente que lo acompañó durante su camino hacia Sevilla". "Cerca de Triana y antes de cruzar el puente, se multiplicó de tal manera el número de carrozas, caballos y gentes de todo género, que no bastaba la diligencia de dos alguaciles y de otros ministros de la justicia para poder atravesarlo. Finalmente compareció el Conde de Salvatierra. Asistente de la Ciudad, con gran número de titulados y con los restantes veinticuatro y caballeros; y el embajador desmontando de la carroza, montó a caballo con el Capitán de su guardia y Caballerizo, vestido sobriamente, a la usanza del Japón, y mostrando al Asistente lo obligado que quedaba de la mucha cortesía y honores que la Ciudad se servía de usar con él, fue puesto en medio del dicho Asistente y Alguaciles Mayores y prosiguiéndose la cabalgata con increíble aplauso y contento de la gente, por la Puerta de Triana se dirigieron al Alcalzar Real."'' <br> (Scipione Amati, "Historia del regno di Voxu", 1615)
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L'ambasciata giapponese incontrò il [[re di Spagna]] [[Filippo III di Spagna|Filippo III]] a [[Madrid]] il [[30 gennaio]] [[1615]]. Hasekura consegnò al sovrano una lettera da Date Masamune, e l'offerta di un [[Trattato (accordo)|trattato]]. Il re rispose che avrebbe fatto quello che sarebbe stato in suo potere per venire incontro alle richieste.
 
Hasekura fu battezzato il [[17 febbraio]] dal [[cappellano]] personale del re, e rinominato ''Felipe Francisco Hasekura''.
 
===Francia===
[[ImmagineFile:Faxicura.jpg|thumb|200px|Resoconto della visita di Hasekura in un libro europeo del XVII secolo]]
 
Dopo il viaggio attraverso la Spagna, l'ambasciata salpò nel [[Mar Mediterraneo]] a bordo di tre [[fregata (nave)|fregate]] spagnole verso l'[[Italia]]. A causa del cattivo tempo, le navi restarono alla fonda nella baia [[Francia|francese]] di [[Saint Tropez]], dove furono ricevute dalla nobiltà locale, e dove la loro presenza incontrò per molti aspetti lo stupore della popolazione.
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:''"Si soffiano il naso in soffici fogli setosi della grandezza di una mano, che non usano mai due volte, e che quindi buttano per terra dopo l'uso, e furono deliziati nel vedere che le persone attorno a loro si precipitavano a raccoglierli".''
:''"Le loro spade tagliano così bene che possono tagliare un sottile foglio di carta appoggiandovelo sul bordo e soffiandoci sopra."''
:("Relazioni di Mme de St Troppez", Ottobre [[1615]], Bibliothèque Inguimbertine, Carpentras<ref name="nota_Troppez">Estratti dall'antico originale francese:
 
*''"Il y huit jours qu'il passa a St Troppez un grand seigneur Indien, nomme Don Felipe Fransceco Faxicura, Ambassadeur vers le Pape, de la part de Idate Massamuni Roy de Woxu au Jappon, feudataire du grand Roy du Japon et de Meaco. Il avoit plus de trente personnes a sa suite, et entre autre, sept autres pages tous fort bien vetus et tous camuz, en sorte qu'ilz sembloyent presque tous freres. Ils avaient trois fregates fort lestes, lesuqelles portoient tout son attirail. Ils ont la teste rase, execpte une petite bordure sur le derrier faisant une flotte de cheveux sur la cime de la teste retroussee, et nouee a la Chinoise....".
*"...Ilz se mouchent dans des mouchoirs de papier de soye de Chine, de la grandeur de la main a peu prez, et ne se servent jamais deux fois d'un mouchoir, de sorte que toutes les fois qu'ilz ne mouchoyent, ils jestoyent leurs papiers par terre, et avoyent le plaisir de les voir ramasser a ceux de deca qui les alloyent voir, ou il y avoit grande presse du peuple qui s'entre batoit pour un ramasser principallement de ceux de l'Ambassadeur qui estoyent hystoriez par les bordz, comme les plus riches poulletz des dames de la Cour. Ils en portient quantite dans leur seign, et ils ont apporte provision suffisante pour ce long voyage, qu'ilz sont venus faire du deca....".
*"... Le ses epees et dagues sont faictes en fasson de simmetterre tres peu courbe, et de moyenne longueur et sont sy fort tranchantz que y mettant un feuillet de papier et soufflant ilz couppent le papier, et encore de leur papier quy est beaucoup plus deslie que le notre et est faict de soye sur lesquels ils escrivent avec un pinceau.". "... Quand ilz mangeoient ils ne touchent jamais leur chair sinon avec deux petits batons qu'ils tiennent avec trois doigts."'' <br>(Marcouin, Francis and Keiko Omoto. Quand le Japon s'ouvrit au monde. Paris: Découvertes Gallimard, 1990. ISBN 2-07-053118-X. Pages 114-116)
</ref>).
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===Italia===
[[ImmagineFile:San Juan Batista.jpg|thumb|left|600px|L'ambasciata giapponese presso il [[Papa]] a [[Roma]], [[1615]]. Dipinto giapponese, [[XVII secolo]].]]
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[[ImmagineFile:DateMasammuneToPope.jpg|thumb|100px|Letter of Date Masamune to the Pope, in Latin. 1613.]]
[[ImmagineFile:HasekuraRomanCitizenship.jpg|thumb|left|200px|Titolo onorifico di Cittadinanza Romana conferito a "Hasekura Rokuemon".]]
L'ambasciata giapponese arrivò in Italia, dove riuscirono ad ottenere udienza da [[Papa Paolo V]] a [[Roma]], nel novembre [[1615]]. Hasekura consegnò al Papa una preziosa lettera decorata d'oro, contenente una formale richiesta di un trattato commerciale tra Giappone e Messico, oltre che l'invio di missionari cristiani in Giappone.
 
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Il Senato di Roma conferì a Hasekura il titolo onorifico di Cittadino Romano, in un documento ch'egli successivamente portò in Giappone e che oggi è ancora visibile e conservato a Sendai.
 
Lo scrittore italiano Scipione Amati, che accompagnò l'ambasceria nel 1615 e nel 1616, pubblicò a Roma un libro intitolato "Storia del regno di Voxu".
 
Nel [[1616]], l'editore francese [[Abraham Savgrain]] pubblicò un resoconto della visita di Hasekura a Roma: "Récit de l'entrée solemnelle et remarquable faite à Rome, par Dom Philippe Francois Faxicura" ("Racconto della solenne e notevole entrata fatta a Roma da Don Filippo Francesco Faxicura").
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==Ritorno in Giappone==
[[ImmagineFile:HasekuraMiyagiGrave.jpg|thumb|250px|La tomba di Hasekura Tsunenaga, tuttora visibile a Enfukuji, Enchōzan, Miyagi]]
Nell'[[aprile]] [[1618]] la [[Nave da guerra giapponese San Juan Bautista|San Juan Bautista]] giunse nelle [[Filippine]] dal [[Messico]], con Hasekura e Luis Sotelo a bordo. La nave fu acquistata lì dal governo spagnolo, con l'obiettivo di costruire difese contro gli olandesi. Hasekura ritornò in Giappone nell'[[agosto]] [[1620]].
 
Quando Hasekura fece ritorno in patria, si accorse che il Giappone era cambiato abbastanza drasticamente: la persecuzione dei cristiani nello sforzo di eradicare il Cristianesimo dall'arcipelago era in corso dal 1614, e il Giappone tutto stava muovendosi verso il periodo "[[Sakoku]]", caratterizzato da un imperante [[isolazionismo]]. A causa di queste persecuzioni, gli accordi commerciali col Messico ch'egli aveva cercato di stabilire furono negati, e gran parte degli sforzi in questo senso erano stati vani.
 
Un'analisi storica successiva mostra che l'ambasciata rappresentata da lui abbia avuto pochi risultati, anche se sembra che le sue testimonianze sul potere spagnolo e sui metodi coloniali abbiano accelerato la decisione dello Shogun [[Tokugawa Hidetada]] di cancellare le relazioni commerciali con la Spagna nel [[1623]], e quelle diplomatiche nel [[1624]].
 
Cosa fu di Hasekura dopo l'avventura diplomatica è ignoto, e le storie sui suoi ultimi anni sono numerose. Alcuni sostengono ch'egli abbia abbandonato di sua volontà il Cristianesimo, altri che difese la sua fede così profondamente da diventare un martire, e altri che sia rimasto cristiano nell'intimità, professando la sua fede in segreto. Hasekura morì nel [[1622]], e la sua tomba è ancora oggi visibile nel tempio [[Buddismo|buddista]] di Enfukuji (giapponese: 円長山円福寺) nella [[prefettura di Miyagi]].
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*[[Periodo commerciale Nanban]]
*[[Mancio Ito]], la prima ambasciata giapponese in Europa nel [[1584]].
*[[Shusaku Endo]], autore del romanzo ''[[Il Samurai]]'', storia romanzata della missione di Hasekura
*[[Relazioni tra Francia e Giappone]]