Amedeo di Castellamonte: differenze tra le versioni

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|Cognome = Castellamonte
|Sesso = M
|LuogoNascita = CastellamonteTorino
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 161017 giugno 1613
|LuogoMorte = Torino
|GiornoMeseMorte = 17 settembre
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== Biografia ==
Nacque nel [[16101613]] a [[CastellamonteTorino]], ine [[provinciafu battezzato il 19 nella parrocchia di Torino]]San Dalmazzo, avendo come patrini Agostino Bassio e Maria Tepalla, entrambi torinesi. L'atto di nascita è stato scoperto nel 1988 da Arabella Cifani e Franco Monetti, correggendo così quella proposta in precedenza, in via ipotetica, da Carlo Boggio e Luciano Tamburini. Il padre, il conte [[Carlo di Castellamonte|Carlo]] (1571-1640), divenne nel 1615 il "primo architetto"ingegnere del duca [[Carlo Emanuele I di Savoia]].
 
Dopo essersi laureato in legge all'[[Università di Torino]] e avere proseguito gli studi a Roma, iniziò a lavorare con il padre, del quale proseguì l'opera, dando prova di un notevole talento urbanistico.
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Nel [[1646]] progettò un edificio sacro nell'astigiano: la chiesa di Sant'Elena in [[Villafranca d'Asti]], su richiesta di [[Mons. Giacomo Goria]], Vescovo di Vercelli, originario di questo paese e legato alla corte sabauda.
Nel [[1654]] progettò la [[chiesa dei Santi Bernardino e Brigida]] a [[Lucento]] e in seguito costruì la cappella per la [[Sindone]] di [[Torino]], poi completamente cambiata da [[Guarino Guarini]]. Costruì anche numerose fortificazioni e scenografie per celebrazioni dinastiche, e lavorò su alcuni palazzi nobiliari come [[Palazzo Lascaris]].
 
== Bibliografia ==
 
C. Boggio, Gli architetti Carlo ed Amedeo di Castellamonte e lo sviluppo edilizio di Torino nel secolo XVII, Torino, 1896
A. Cifani, F. Monetti, Un capitolo per Vittorio Amedeo Castellamonte (1613-1683), architetto torinese, «Studi Piemontesi», XVII (1988), f. 1, pp. 75-92
 
== Collegamenti esterni ==