Repubblica Sovietica Popolare di Bukhara: differenze tra le versioni

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|organi deliberativi =
|inizio = [[8 ottobre]] [[1920]]
|primo capo di stato = [[Faizullah Khojaev]]
|stato precedente = [[File:Flag of the Emirate of Bukhara.svg|20px]] [[Emirato di Bukhara]]
|evento iniziale = [[guerra civile russa]]
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== Storia ==
Nel 1868, la [[Russia]] costrinse l'Emirato di Bukhara ad accettare la condizione di [[protettorato]]. Nel corso dei successivi quaranta anni i russi lentamente erosero a Bukhara del territorio, anche se effettivamente non annetterono la città di [[Bukhara]] stessa. Tuttavia, l'[[emiro]] non poté impedire le influenze esterne, e gradualmente alcuni dei giovani di Bukhara avvicinarono al [[Panturchismo]], ispirato dai [[Giovani Turchi]] nell'[[Impero ottomano]] e dal movimento [[islam]]ico di riforma [[Jadid]], e il nuovo [[comunismo]] di ispirazione [[Bolscevismo|bolscevica]]. Queste diverse ideologie vennero fuse nel [[Yeni Bukharlylar]], il movimento dei "Giovani Bukhariani", guidati da [[Faizullah Khojaev]]. I Giovani Bukhariani si trovarono di fronte ad enormi ostacoli, perché l'emirato era dominato dai conservatori [[sunniti]] del clero islamico. Dopo la proclamazione della repubblica, il conflitto fra il movimento laico e bolscevico e i ribelli conservatori pro-emiro, chiamato "[[rivolta dei Basmachi]]", durò più di un decennio.
 
Nel marzo 1918 gli attivisti dei Giovani Bukhariani informarono i bolscevichi che a Bukhara erano pronti per la rivoluzione e che il popolo era in attesa di liberazione. L'Armata Rossa marciò fino alle porte di Bukhara e chiese che l'emiro consegnasse loro la città. L'emiro rispose con l'uccisione della delegazione bolscevica, insieme a diverse centinaia di abitanti russi di Bukhara e del territorio circostante. La maggior parte dei bukhariani non sostennero l'invasione e il mal equipaggiato e mal disciplinato esercito bolscevico fuggì tornando alla roccaforte sovietica a [[Tashkent]].
 
La vittoria dell'emiro era però soltanto temporanea. Entro l'agosto 1920 i [[Partito Comunista del Turkestan|bolscevichi del Turkestan]] sostenuto la liquidazione dell'emirato Bukhara come un centro di forze contro-rivoluzionarie. Il [[3 agosto]] i bolscevichi e i Giovani Bukhariani decisero di agire di concerto con l'accordo che i Giovani Bukhariani avrebbero aderito al Partito comunista. Il 16 agosto 1920 al 4º congresso del CPB a [[Türkmenabat]] ha deciso di rovesciare il emiro. Il 10 agosto 1920 il [[Politburo]] del [[Partito comunista dell'Unione Sovietica]] confermò gli ordini per l'Esercito Rivoluzionario della [[RSS Turkestan|Repubblica sovietica del Turkestan]] per quanto riguarda la "questione Bukhara".
 
Il 2 settembre 1920 le truppe ben disciplinate e ben attrezzate dell'[[Armata Rossa]], sotto il comando del generale bolscevico [[Mikhail Frunze]] attaccò la città. Dopo quattro giorni di combattimenti il muro della cittadella fu distrutto, e la bandiera rossa alzata sulla cima del minareto della moschea [[Po-i-Kalyan]]; l'emiro [[Mohammed Alim Khan]] fu costretto a fuggire alla sua base di [[Dushanbe]] nel Bukhara orientale, e infine a [[Kabul]], in [[Afghanistan]]. Il 14 settembre, il "comitato rivoluzionario pan-bukhariano" venne istituito, diretto da A. Mukhitdinov. Il governo, il Consiglio dei ''Nazirs'' (commissari) del Popolo, era presieduto da Faizullah Khojaev<ref>[http://www.kitab.uz/cms /? q = node/37 Repubblica di Bukhara (1920-1924)], Database storico dell'Uzbekistan meridionale, consultato il 23 marzo 2008.</ref>.
 
La Repubblica Sovietica Popolare di Bukhara venne proclamata l'8 ottobre 1920 sotto Faizullah Khojaev. Il rovesciamento dell'emiro causò la [[rivolta dei Basmachi]], una ribellione anti-comunista. Nel 1922 la maggior parte del territorio della repubblica era controllata dai Basmachi, e la capitale circondata
 
Durante i primi anni della rivoluzione russa [[Lenin]] si affidava su una politica di promozione delle rivoluzioni locali sotto l'egida della locale [[borghesia]], e nei primi anni del governo bolscevico i comunisti chiesero l'assistenza dei riformisti dello [[Jadid]] per portare avanti radicali riforme sociali ed educative. Solo due settimane dopo la proclamazione della Repubblica Sovietica Popolare, i membri del [[Partito Comunista]] a Bukhara erano balzati a 14.000, poiché molti abitanti locali erano ansiosi di dimostrare la loro fedeltà al nuovo regime. Quando l'[[Unione Sovietica]] fu stabilizzata, poté permettersi di epurarsi dai cosiddetti opportunisti e potenziali nazionalisti. Una serie di espulsioni ridusse i membri a 1.000 nel 1922.
 
Dal 19 settembre 1924 al 17 febbraio 1925 la Repubblica era conosciuta come ''Repubblica socialista sovietica di Bukhara'' (Russo: Бухарская Социалистическая Советская Республика). Quando i nuovi confini nazionali furono elaborati nel 1924, la ''RSS Bukhara'' votò essa stessa il suo discioglimento, e divenne parte della nuova [[Repubblica Socialista Sovietica Uzbeka]]. Oggi il territorio della defunta RSS Bukhara per la maggior parte si trova nel [[Uzbekistan]], con parti in [[Tagikistan]] e [[Turkmenistan]].
 
Khojaev, nonostante le sue origini nello Jadid, divenne il primo presidente della [[RSS Uzbeka]]. Egli fu poi eliminato da [[Stalin]] insieme a gran parte della [[intellighenzia]] dell'[[Asia centrale]].
 
== Presidenti dei provvisori (dal 6 ottobre 1920, centrale) comitati rivoluzionari ==
* [[Mirza Abdulqodir Mansurovich Mukhitdinov]] ([[2 settembre]] [[1920]] - 1921)
* [[Polat Usmon Khodzhayev]] ([[1921]] - [[23 settembre]] [[1921]])
 
== Presidenti del Presidium del Comitato esecutivo centrale ==
* [[Polat Usmon Khodzhayev]] ([[23 settembre]] [[1921]] - aprile 1922)
* [[Muin Jon Aminov]] (aprile [[1922]] - [[18 agosto]] [[1922]])
* [[Porsa Khodzhayev]] ([[18 agosto]] [[1922]] - [[17 febbraio]] [[1925]])
 
== Note ==