Tommaso Reggio: differenze tra le versioni

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Nato da una nobile famiglia genovese, ricevette l'istruzione elementare da un maestro privato in casa. Frequentò poi gli studi superiori nel [[Collegio Reale di Genova]], retto allora dai [[Chierici Regolari di Somasca|padri somaschi]]. Si iscrisse all'[[università]], e nel [[1838]] ricevette il titolo di [[baccelliere]] in [[giurisprudenza]].
 
Avendo sentito la [[vocazione]] al [[presbiterato|sacerdozio]], entrò, il [[24 marzo]] [[1839]], ''[[vocazione adulta]]'' al [[seminario di Genova]], che frequentò inizialmente come studente esterno. Studiò [[filosofia]] e [[teologia]]. Rettore del [[seminario]] era l'allora ventiseienne don Giovanni Battista Cattaneo. Nel seminario si iscrisse alla Congregazione dell'[[Arcangelo Raffaele|Arcangelo San Raffaele]]<ref>Tale congregazione era stata introdotta in seminario nel [[1835]] con l'intento di spingere i [[chierico|chierici]] ad una maggiore vita di pietà e carità. I membri della congregazione dovevano praticare soprattutto la [[correzione fraterna]]: ogni mese si alternavano nell'ufficio di ''correttori'', e potevano riprendere gli altri, ma solo su quei difetti che ciascuno si impegnava prima a vincere in se stesso.</ref>.
 
== Sacerdote ==
 
Fu [[ordine sacro|ordinato]] [[presbitero|sacerdote]] il [[18 settembre]] [[1841]].
Fu nominato vicerettore del [[seminario]] di Genova e, nel [[1845]], rettore di quello di [[Chiavari]].
 
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== Vescovo di Ventimiglia ==
 
Il [[20 marzo]] [[1877]] fu nominato [[vescovo titolare]] di [[diocesi di Tanis|Tanis]] e [[vescovo coadiutore|coadiutore]] di [[Diocesi di Ventimiglia-San Remo|Ventimiglia]]. Succedette alla medesima sede il [[26 giugno]] dello [[1877|stesso anno]]. L'[[1878|anno successivo]] fondò la [[congregazione religiosa]] delle [[Suore di Santa Marta]].
 
In molti dei suoi documenti emerge la necessità di una maggiore preparazione dei laici finalizzata ad una partecipazione più attiva alla vita della Chiesa cattolica.
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== Arcivescovo di Genova ==
 
L'[[11 luglio]] [[1892]] fu promosso [[arcivescovo]] di [[arcidiocesi di Genova|Genova]].
Come arcivescovo di Genova si adoperò per allentare le tensioni tra [[Regno d'Italia|stato]] e Chiesa anche grazie ai buoni rapporti che da sempre tenne con la [[Casa Savoia|casa regnante]]: fu lui a celebrare, con il permesso della [[Santa Sede]], i funerali di [[Umberto I di Savoia|Umberto I]] l'[[8 agosto]] [[1900]].
 
Grazie alla stima che godeva presso le autorità pubbliche, ottenne sempre maggiori libertà come la possibilità di celebrare la processione del [[Corpus Domini]] per le vie della città, di istituire nuove [[parrocchia|parrocchie]] e di dare inizio ad un'opera di restauro della [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale di San Lorenzo]].
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== La morte e i funerali ==
 
Morì a [[Triora]], dove si era recato il [[3 settembre]] [[1901]] in [[pellegrinaggio]] a causa dell'erezione della [[statua]] del [[Gesù|Redentore]] sul [[monte Saccarello]]. Un'improvvisa infermità, iniziata con un violento dolore al [[ginocchio]] destro, lo costrinse a letto; l'infezione si aggravò, e né le frequenti medicazioni, né le due incisioni al ginocchio che gli si praticarono, poterono curarlo. La [[morte]] lo raggiunse il [[22 novembre]] alle 14,20; le sue ultime parole furono: "Dio, Dio, Dio solo mi basta"<ref>Tettamanzi, ''Tommaso Reggio'', cit., p. 184.</ref>.
 
Aveva chiesto di essere sepolto nel [[cimitero]] di Triora, ma il [[clero]] di Genova reclamò il ritorno delle spoglie alla sua città. Il feretro fu quindi portato a Genova e le solenni esequie si svolsero nella [[cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale di San Lorenzo]]; al termine della cerimonia il feretro percorse le principali vie cittadine, accompagnato dal popolo, dalle autorità e dal clero di [[Arcidiocesi di Genova|Genova]] e di [[Diocesi di Ventimiglia-San Remo|Ventimiglia]]. Nel pomeriggio dello stesso giorno la salma venne traslata alla [[cappella]] del [[seminario minore]] del [[Chiappeto (quartiere di Genova)|Chiappeto]], sepoltura scelta dall'arciviescovo Magnasco per sé e per i suoi successori.
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Nel [[1951]] le [[suore di Santa Marta]] traslarono le spoglie alla cappella appositamente costruita nella loro casa di Genova dove furono riposte in un monumento [[marmo]]reo.
 
Fu beatificato da [[papa Giovanni Paolo II]] il [[3 settembre]] [[2000]].
 
== Note ==
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=== Studi ===
 
* [[Giovanni Semeria]], ''Mons. Tommaso Reggio, commemorazione letta all'Associazione letterario-scientifica Cristoforo Colombo'', Genova [[13 dicembre]] 1901, in ''Positio'', vol. II, pp.&nbsp;760–772
* Luigi Sanguineti, ''Mons. Tommaso dei Marchesi Reggio arcivescovo di Genova, fondatore delle suore di S. Marta, 1818-1901, l'uomo e i suoi tempi'', [[Pisa]], [[1927]]
* Emilio Faldi, ''Tommaso Reggio Arcivescovo di Genova'', Genova, 1971
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{{Box successione
|tipologia=episcopale
|carica = [[Diocesi di Tanis|Vescovo titolare di Tanis]]
|periodo = [[1887]]
|precedente = [[Gennaro De Vivo]]
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{{Box successione
|tipologia=episcopale
|carica = [[Diocesi di Ventimiglia-San Remo|Vescovo di Ventimiglia]]
|periodo = [[1887]] - [[1892]]
|precedente = [[Lorenzo Battista Biale]]
|successivo = [[Ambrogio Daffra]]
|immagine=BishopCoA PioM.svg
}}
 
{{Box successione
|tipologia=episcopale
|carica = [[Arcidiocesi di Genova|Arcivescovo di Genova]]
|periodo = [[1892]] - [[1901]]
|precedente = [[Salvatore Magnasco]]
|successivo = [[Edoardo Pulciano]]
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