Alberto Fortis: differenze tra le versioni

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Nasce così nel [[1979]] il primo album ''[[Alberto Fortis (album)|Alberto Fortis]]'', prodotto da [[Claudio Fabi]] e accompagnato dalla [[Premiata Forneria Marconi]] al completo. Brani quali ''La sedia di lillà'' e ''Il Duomo di notte'' lo portano alla ribalta nel panorama dei nuovi giovani [[cantautori]] del decennio degli [[anni 1980|anni ottanta]] che sta per iniziare.
 
Le due già citate canzoni dell'album, ''A voi romani'' e ''Milano e Vincenzo'', suscitarono alla loro uscita vivaci dissensi per l'insolita vis polemica dei testi, in cui alcuni critici e fruitori di musica ravvisarono un'acrimoniosa contrapposizione tra la presuntapretesa alacrità dei [[Milano|milanesi]] rispetto all'altrettantoalla presunta atavica accidia che affliggerebbe le persone originarie di [[Roma]]. Le due canzoni furono in qualche modo osteggiate dal circuito radio-televisivo "ufficiale", ma ebbero una grande diffusione soprattutto grazie alle [[Radio libere|emittenti libere]] che ne decretarono l'ampio successo. Alcuni anni dopo, il [[fumetto|fumettista]] [[Andrea Pazienza]] ne realizzò un coloratissimo [[videoclip]].
 
Il Vincenzo cui fa polemicamente riferimento Fortis nella propria canzone è [[Vincenzo Micocci]], discografico e talent scout che, nella seconda metà degli [[Anni 1960|anni sessanta]], aveva fondato a Roma una casa editrice ed un'etichetta discografica (distribuita dalla [[RCA Italiana|RCA]]), la IT, che vide il debutto, fra gli altri, di [[Francesco De Gregori]], [[Antonello Venditti]] e [[Rino Gaetano]]. Era comune pratica (pressoché in tutte le case discografiche) il mettere sotto contratto giovani artisti e tenerli in attesa, spesso senza mai realizzare un prodotto. Si dice sia stato questo "parcheggio" nelle scuderie della IT a provocare la rabbia di Alberto Fortis, e la conseguente canzone.