Karkemiš: differenze tra le versioni

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L'antica città di '''Karkemiš''' (spesso scritto '''Carchemish''') si trova presso le attuali Karkamış e Jarabulus - tra [[Turchia]] e [[Siria]]. Fu scavata nei primi anni del Novecento dagli inglesi Hogarth, Campbell Thompson, Lawrence, Woolley e Guy, fu uno dei più importanti siti del [[mondo]] [[luvii| luvio]] orientale. Nel 2011 gli scavi sono ripresi per opera di una missione congiunta turco-italiana delle Università di Bologna, Gaziantep e Istanbul, diretta dal prof. Nicolò Marchetti.
 
Il sito è stato abitato sin dal Neolitico. La città è menzionata in documenti ritrovati negli archivi di [[Ebla]] del [[III millennio a.C.]].<br>Da alcune tavolette trovate negli archivi di [[Mari]] ed [[Alalakh]], risalenti circa al 1800 a.C., sappiamo che Carchemish era governata da un re di nome Aplahanda ed era un importante centro per il commercio del legname.<br> A partire dagli anni della seconda campagna [[Mitanni|mitannica]], l’imperatore ittita [[Suppiluliuma I]] la conquistò e vi intronizzò il figlio Piyassili (nome dinastico Sharri-Kushuh).
 
Il momento di splendore che la città dovette conoscere nei due secoli finali dell’impero ittita ([[età del Bronzo|Bronzo Tardo]]) non ha lasciato tracce sino a noi: gli spettacolari ritrovamenti archeologici sono infatti esclusivamente relativi all’[[età del ferro|Età del Ferro]], quando Karkemiš divenne un importantissimo stato neo-hittita.