Louis-René-Madeleine de Latouche-Tréville: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AttoBot (discussione | contributi)
AttoBot (discussione | contributi)
Riga 25:
=== Guerra di indipendenza americana ===
[[File:Scanlatouchetreville.jpg|thumb|220px|Lettera di Latouche-Tréville]]
Dopo aver partecipato nel [[1776]] a una campagna navale al largo delle coste [[Oceano Atlantico|atlantiche]] prospicienti gli attuali [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] a bordo del [[fluyt]] ''Courrier'', fu finalmente reintegrato nel [[Grado militare|grado]] di [[tenente di vascello]] e gli fu affidato il comando della [[corvetta]] ''Rossignol'' utilizzata soprattutto come convoglio di scorta nel [[golfo di Biscaglia]]. La cattura di due navi corsare e tre navi mercantili gli valse la nomina a cavaliere dell'[[Ordine di San Luigi]] nel [[1779]]. Comandò poi la [[Fregata (nave)|fregata]] ''Hermione'' e accompagnò [[Gilbert du Motier de La Fayette|Lafayette]] in America. Dopo due combattimenti vittoriosi contro altrettante fregate inglesi nelle acque prospicienti gli Stati Uniti ([[giugno]] [[1780]] e [[marzo]] [[1781]]), che gli valsero la nomina a [[capitano di vascello]], nel [[luglio]] [[1781]] fu gravemente ferito in uno scontro con quattro fregate britanniche. Nel [[1782]] comandò una squadra di due fregate, L<nowiki>'</nowiki>''Aigle'' e il ''Gloire'', col compito di trasportare in America danaro e uomini. Si scontrò con l<nowiki>'</nowiki>''Hector'', un vascello già francese che era stato catturato dagli inglesi, e nel [[settembre]] dello stesso anno iniziò a una [[Lettera di corsa|guerra di corsa]]. Ma dopo soli dieci giorni fu intercettato da una forte squadra inglese e dovette arrendersi; rimase [[prigioniero]] in [[Inghilterra]] fino alla pace. Il suo servizio durante la guerra americana gli valse l'ingresso nella [[Società dei Cincinnati]].
 
=== Missioni nel Mediterraneo (1792-1794) ===
Riga 32:
Nel [[1789]] prese parte agli [[Stati generali]] come deputato della [[Secondo Stato|nobiltà]] del [[baliato]] di [[Montargis]], ma appoggiò il [[Terzo stato]] e il 4 agosto [[1789]] votò per l'abolizione dei privilegi feudali. Nel [[1792]] oltre al comando della nave ''Languedoc'' (80 cannoni) ebbe anche il comando ''ad interim'' della [[flotta]] di [[Brest (Francia)|Brest]] in quanto gli ufficiali di grado più elevato erano quasi tutti emigrati. Fu incaricato di comandare la forte [[Divisione (unità militare)|divisione]] navale in partenza da Brest per rafforzare la flotta di stanza a [[Tolone]] nel Mediterraneo comandata dal [[contrammiraglio]] [[Laurent Truguet|Truguet]].
 
Sebbene fosse ancora [[capitano di vascello]], ottenne il comando di una squadra di dieci navi, i due terzi delle forze navali francesi del Mediterraneo, con l'incarico di svolgere una spedizione punitiva a [[Regno di Napoli|Napoli]] per chiedere ragione al governo [[John Francis Edward Acton|Acton]] sia del mancato riconoscimento dell'ambasciatore francese Mackau a Napoli sia delle pressioni esercitate su [[impero ottomano|Costantinopoli]] perché non accettasse le credenziali dell'ambasciatore [[Charles-Louis Huguet de Sémonville|Sémonville]]. Le richieste francesi furono subito accettate dal governo napoletano, per volere della regina [[Maria Carolina d'Asburgo-Lorena|Maria Carolina]], poco dopo l'arrivo della squadra francese nel porto di Napoli (16 dicembre [[1792]]); tuttavia, poco dopo essere salpato da Napoli per tornare a Tolone, una violenta tempesta obbligò la flotta francese a ritornare nuovamente nel porto di Napoli per riparare i danni. Latouche-Tréville rimase a Napoli fino al 29 gennaio [[1793]]; in questo periodo ebbe contatti con numerosi patrioti napoletani ([[Carlo Lauberg]], [[Annibale Giordano]], [[Francesco Saverio Salfi]], [[Antonio Jerocades]], [[Emanuele De Deo]], [[Vincenzo de Filippis]], ecc.) dando avvio all'attività cospirativa della ''Società Patriottica'' che sarà creata nell'[[agosto]] [[1793]] nella cosiddetta "Cena di Posillipo".
 
Raggiunse il [[golfo di Cagliari]] dove partecipò al bombardamento della [[Cagliari|città]] e assistette impotente all'ammutinamento dei volontari di Marsiglia che avrebbero dovuto conquistare la città sarda. Latouche-Tréville non ebbe buoni rapporti con [[Laurent Truguet|Truguet]], molto meno esperto di lui, ma ubbidì disciplinatamente agli ordini di quest'ultimo, comandante delle forze navali francesi del Mediterraneo. Durante la missione in [[Sardegna]] gli fu resa nota la nomina a [[contrammiraglio]], con effetto dal 1° gennaio [[1793]]; sebbene la stessa promozione fosse stata data ad altri sei ufficiali, Latouche-Tréville restò il vice comandante delle forze francesi nel Mediterraneo. Una volta tornato a [[Tolone]], presentò una denuncia contro [[Laurent Truguet|Truguet]] al ministro della Marina [[Gaspard Monge|Monge]].
 
=== Difficoltà politiche (1794-1800) ===
Nel mese di [[settembre]] [[1794]] fu designato ad assumere il comando di Brest; ma essendo stato denunciato per la ''[[legge dei sospetti]]'' venne recluso a [[parigi]]na nella ''Prison de la Force'', dove rimase fino al 9 termidoro (27 luglio [[1794]], giorno del colpo di mano contro [[Robespierre]]). Latouche-Tréville venne reintegrato ufficialmente nella gerarchia, ma non ricevette alcun comando. Si impegnò allora a curare le attività agricole dei suoi possedimenti, ma con pessimi risultati. La sua richiesta di sostituire [[Louis Thomas Villaret de Joyeuse|Villaret]] nel comando della squadra prescelta per trasportare le truppe in [[Irlanda]], fu dapprima accettata, ma poi respinta da [[Laurent Truguet|Truguet]], divenuto nel frattempo ministro della Marina, con la motivazione dei presunti legami di Latouche-Tréville con gli [[Borbone-Orléans|Orléans]]. La richiesta verrà ignorata anche dai successivi ministri ([[Georges-René Pléville Le Pelley|Pléville le Pelley]] e [[Étienne Eustache Bruix|Bruix]]). Ci vorrà il [[Consolato (Francia)|Consolato]] perché finalmente gli fosse affidato un nuovo comando: la flotta di Brest (nel [[1800]]) e, pochi mesi dopo, la flotta di [[Boulogne]] ([[1801]]).
 
=== Le ultime campagne (1801-1804) ===
[[File:Boulogne.jpg|thumb|320px|Sconfitta di Nelson ad opera di Latouche-Tréville nei pressi di Boulogne (15 agosto [[1801]])]]
Come comandante della flotta di stanza a Boulogne, Latouche-Tréville respinse per due volte (5 e 15 agosto [[1801]]) gli attacchi di [[Horatio Nelson|Nelson]] vòlti a distruggere la flotta francese. Questi successi, che costituiscono le sole sconfitte subite da [[Horatio Nelson]], diedero a Latouche-Tréville grande prestigio; [[Napoleone Bonaparte]] riteneva Latouche-Tréville, e probabilmente a ragione, il miglior ammiraglio francese. Nel [[dicembre]] [[1801]] Latouche-Tréville fu al comando della flotta di stanza a [[Rochefort (Charente Marittima)|Rochefort]] destinata, assieme a quella di stanza a Brest comandata da [[Louis Thomas Villaret de Joyeuse|Villaret]], a combattere [[Toussaint Louverture]] a [[Santo Domingo]]. Latouche-Tréville riconquistò [[Port-au-Prince]] ([[1802]]) e si difese con successo contro le soverchianti forze [[Spagna|spagnole]], trattenendosi nel [[Mar delle Antille]] fino al [[1803]]. Ritornato in patria in cattive condizioni di salute ([[1804]]), al comando della flotta del Mediterraneo impedì agli inglesi di occupare la rada di [[Tolone]]; ma, mentre cercava di mettere in atto il piano di Napoleone volto a forzare il blocco inglese a Tolone, il 19 agosto 1804 morì a bordo della nave ammiraglia ''Bucentaure'' nel porto di Tolone.
 
== Onorificenze ==