Sommergibile: differenze tra le versioni

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<br>La distinzione esiste anche in altre lingue: ad esempio in inglese ci sono i termini Submarine e Submersible, in tedesco U-Boot e Tauchboot. Va però detto che nella nomenclatura navale angloamericana si parla esclusivamente di "Submarine", eventualmente abbreviato in "Sub", mentre in quella tedesca di "U-Boot", abbreviazione di "Unterseeboot", non avendo gli altri termini alcun utilizzo in ambito nautico. <ref>Edward N. Luttwak e Stuart L. Koehl, ''La Guerra Moderna'', 1992, pagg. 834 e ss.</ref><ref>[http://www.sapere.it/tca/minisite/scienza/nautica/t_sottomarino.html Nautica, Sottomarino, su Sapere.it]</ref>.
<br>Tecnicamente il termine ''sommergibile'' si riferisce alle unità che hanno prestazioni in immersione (in particolare velocità e manovrabilità) inferiori rispetto a quelle in emersione: concepiti prevalentemente per l'impiego in superficie, mantengono la possibilità di immergersi all'occorrenza, per periodi di tempo limitati.
<br>Invece, il termine ''sottomarino'' si riferisce alle unità progettate per navigare e combattere prevalentemente in immersione.
<br>In termini ingegneristici, la differenza è nella diversa forma dello scafo, più “navale” per il primo e più affusolata e cilindrica(a "sigaro") per il secondo, e soprattutto nella diversa percentuale di riserva di spinta, relativamente alta per un sommergibile (intorno al 30-35%), piuttosto esigua per un sottomarino (circa il 10-15%).
 
Alla categoria dei sommergibili appartengono quasi tutte le unità progettate fino alla fine della seconda guerra mondiale, quasi sempre dotate di armamento cannoniero sul ponte per poter ingaggiare a cannonate le unità mercantili disarmate o leggermente armate, risparmiando così i preziosi siluri.