Illuminotecnica: differenze tra le versioni

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A partire dall'Ottobre 2004 in Italia è stata recepita la Norma Europea EN 12464 che ha introdotto interessanti novità per quanto riguarda l'utilizzo della luce artificiale negli ambienti interni. Si fa particolare riferimento al valore di illuminamento medio "mantenuto", alla limitazione dell'abbagliamento diretto generato dai corpi illuminanti ed alla resa cromatica della lampade.
In precedenza si prevedeva un valore medio per l'illuminazione generale di un ambiente, ora si fa distinzione fra la task-area dove avviene il compito visivo e le zone circostanti. Tramite apposite tabelle fornite dai produttori o con l'uso dei software di calcolo si deve verificare l'indice di abbagliamento diretto UGR, questo valore tiene conto dell'abbagliamento diretto prodotto dagli apparecchi all'interno del campo visivo e della luminanza dello sfondo rispetto all'osservatore. Per la prima volta vengono indicati gli indici di resa cromatica per le lampadine, questo si traduce in una scelta più responsabile delle sorgenti luminose disponibili sul mercato.
In precedenza veniva utilizzata la normativa [[UNI]] 10380, che stabiliva alcuni parametri da rispettare per avere degli [[ambiente confortevole|ambienti confortevoli]] dal punto di vista dell'illuminazione [[naturale]] e [[artificiale]]. Tale normativa era richiesta da enti privati o enti statali in sede di gare di progettazione di illuminazione, anche se, come detto, non era adottata ufficialmente dallo stato italiano.
La UNI 10380 stabiliva quale deve essere l'intervallo di [[lux]] entro cui bisogna stare per garantire un comfortconfort visivo adeguato alla [[mansione]] o attività che si svolge in un dato locale. Non solo: indicava anche quale doveva essere il limite del livello di [[abbagliamento]] massimo accettabile dagli apparecchi illuminanti e quale doveva essere la [[temperatura di colore]] delle lampade utilizzate.
Per gli ambienti esterni la nuova Norma Europea CEN 13201 è in corso di traduzione.
 
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Per scambiare le informazioni sulle lampade si fa riferimento ad uno [[standard]] internazionale, supervisionato dall'[http://www.iesna.org IESNA] (The Illuminating Engineering Society of North America), secondo cui i dati relativi alla quantità di luce emessa in diverse direzioni sono racchiusi in un codice alfanumerico di un file con estensione .IES, leggibile attraverso i programmi citati. Tale file, applicato ad una lampada virtuale nel software, permette di simulare l'illuminazione prodotta dall'apparecchio e valutarne obiettivamente ed efficacemente la compatibilità con le esigenze di progetto.
È inoltre molto diffuso il formato Eulumdat, ogni file .LDT racchiude la curva di distribuzione della luce e le dimensioni del solido rappresentante il corpo illuminante. Considerata la semplicità e la minima dimensione dei file eulumdat, all'interno dei programmi di calcolo i corpi illuminanti possono avere solo l'aspetto di un parallelepipedo o di un cilindro, comunque ai soli fini della verifica illuminotecnica un corpo semplice permette di risparmiare molto tempo.
 
== Esponenti italiani ==
Tra i maggiori illuminotecnici italiani ricordiamo Piero Castiglioni, Pietro Palladino, Mario Bonomo, Marinella Patetta, Francesco Iannone, Romano Baratta, Emanuela Pulvirenti, Maurizio Rossi.
 
== Organizzazioni e Associazioni ==