Richard O'Connor: differenze tra le versioni

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===Vittoria completa in Cirenaica===
Al'inizio della seconda guerra mondiale, Richard O'Connor, ufficiale esperto e stimato negli ambienti dell'[[British Army|Esercito inglese]] e in precedenza impegnato nel comando di una brigata leggera nell'[[India]] nord-occidentale, era al comando delle forze britanniche nella [[Palestina]] meridionale.<br>
Nel [[giugno]] [[1940]] (nell'imminenza dell'entrata in guerra dell'[[Italia]]) venne riassegnato dal Comando Medio Oriente, alla testa della cosiddetta '''Divisione Mobile''' schierata con una serie di reggimenti blindati leggeri a difesa dell'[[Egitto]] in vista di una possibile minaccia italiana. Il generale mantenne il comando del reparto meccanizzato anche dopo il suo rafforzamento con nuovi reggimenti blindati pesanti inviati dall'[[Inghilterra]] e la sua conseguente ridenominazione in [[7ª Divisione Corazzata (Gran Bretagna)|7ª Divisione corazzata]] (i famosi ''Topi del Deserto'').
[[File:6 inch howitzers Tobruk Jan 1941 AWM 005610.jpeg|thumb|left|220px|[[obice|Obici]] britannici da 6 pollici bombardano la piazzaforte italiana di [[Tobruk]] nel gennaio 1941.]]
Dopo l'entrata in guerra dell'[[Italia]] e la successiva avanzata delle forze nemiche in Egitto fino a [[Sidi Barrani]], O'Connor manovrò con abilità i suoi reparti, organizzando una riuscita ritirata manovrata e infliggendo perdite con alcune rapide puntate meccanizzate contro le lente colonne del nemico.<br>
Durante la pausa operativa da [[settembre]] a [[dicembre]] [[1940]], O'Connor venne promosso [[tenente generale]] e incaricato del comando della ''Western Desert Force'' che raggruppava tutte le forze mobili britanniche in Africa settentrionale (in pratica la 7ª Divisione corazzata e la [[4ª Divisione fanteria anglo-indiana]]); fu lo stesso O'Connor ad ideare tatticamente il piano di controffensiva della cosiddetta Operazione Compass che, sferrato il [[9 dicembre]] [[1940]], avrebbe travolto subitaneamente lo schieramento italiano e avrebbe dato una svolta alla guerra sul fronte africano.
 
Nei successivi due mesi, dopo questo primo clamoroso successo, il generale O'Connor diede prova di notevole energia e di grande abilità nella manovra di forze corazzate aggirando sistematicamente le fortezze italiane ([[Bardia]], [[Tobruk]], [[Derna (Libia)|Derna]]), combinando opportunamente forze corazzate, fanteria, artiglieria e aviazione, e completando a [[Battaglia di Beda Fomm|Beda Fomm]], con una riuscita manovra di accerchiamento compiuta dalla "[[Combe Force]]" guidata, appunto, dal Generale di Brigata [[John Combe]], la distruzione della intera [[10ª Armata (Regio Esercito)|10ª Armata italiana]].
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=== Cattura e prigionia ===
Dopo la vittoria, O'Connor venne richiamato al [[Il Cairo|Cairo]] per riorganizzare le sue forze ormai esauste in vista di una successiva avanzata in [[Tripolitania]], mentre la difesa della Cirenaica venne affidata ai deboli e inesperti reparti appena giunti dall'Inghilterra e affidati al generale [[Philip Neame]]; la successiva controffensiva dell'[[aprile]] [[1941]] da parte delle mobilissime forze tedesche dell'[[Deutsches Afrikakorps|Afrikakorps]] del [[Erwin Rommel|Generale Rommel]] colse totalmente impreparate le difese britanniche che vennero rapidamente superate e costrette a ripiegare nuovamente verso l'Egitto perdendo tutto il terreno conquistato (tranne Tobruk che venne aspramente difesa dalla [[9ª Divisione fanteria australiana]]).
[[File:O'Connor Captured.jpg|250px|thumb| Il generale O'Connor (al centro, in secondo piano) con il [[brigadier generale]] [[John Frederick Boyce Combe|Combe]] (a sinistra) con il generale [[Philip Neame]] (al centro), e il [[maggior generale]] [[Michael Gambier-Parry]] (a destra) dopo la cattura da parte tedesca, il [[7 aprile]] [[1941]].]]
Il generale Neame, nuovo alla guerra del deserto, venne sorpreso dalle abili manovre tedesche e quindi il generale [[Archibald Wavell]], comandante supremo del Teatro del [[Medio Oriente]], decise di inviare precipitosamente O'Connor sul fronte combattente per aiutarlo a controllare la situazione e consigliarlo.<br>
Malaguratamente, appena giunto con i suoi collaboratori nei pressi di [[Derna (Libia)|Derna]], il generale O'Connor sarebbe stato catturato (per un errore di direzione da parte del suo autista) da una pattuglia di avanguardia tedesca, la notte del [[7 aprile]] [[1941]], insieme ai generali [[John Frederick Boyce Combe|Combe]] e [[Adrian Carton de Wiart|Carton de Wiart]]. A sua volta anche Neame e il generale [[Michael Gambier-Parry|Gambier Parry]] (comandante della 2ª Divisione corazzata) vennero catturati dalle pericolose colonne mobili tedesche.
 
Il generale O'Connor trascorse quindi oltre due anni in un campo italiano di prigionia presso [[Vincigliata]], dal quale fu liberato solo dopo l'[[Proclama Badoglio dell'8 settembre 1943|8 settembre 1943]], rifugiandosi negli appennini romagnoli con altri generali ed ufficiali britannici, tra cui il citato generale Combe.
 
Con l'aiuto dei [[Partigiani]] romagnoli ed in particolare di [[Torquato Nanni]], [[Tonino Spazzoli]] e [[Bruno Vailati]], O'Connor riuscì a rientrare in patria nel [[dicembre]] del [[1943]], assieme al generale Neame e al [[maresciallo dell'aria]] Owen Tudor Boyd. Mentre l'aiutante di campo di Neame, il generale Combe, rimase negli Appennini forlivesi, con altri alti ufficiali britannici tra cui il generale [[Edward Todhunter]], fino alla fine di [[marzo]] [[1944]], per mantenere i rapporti con i partigiani locali e in particolare con la formazione guidata dal [[Comandante Libero]], [[Riccardo Fedel]].
 
=== Campagna in Europa nord-occidentale ===