Benchmark (finanza): differenze tra le versioni

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{{stub economia}}
Il '''benchmark''' è un [[titolo di credito|titolo]] emesso da una [[banca]] che rappresenta un comparto finanziario e garantisce un [[rendimento (economia)|rendimento]] pari a quello dell'indice a cui è legato, sicché il rendimento di un fondo viene in genere valutato in riferimento ad un benchmark.
{{W|economia|gennaio 2006}}
 
==Benchmark per i fondi [[ETF]]==
Lo Standard e& Poor MIB è il più diffuso [[indice]] [[azione (finanza)|azionario]] per il benchmark dei [[Fondi comuni di investimento|fondi di investimento]] azionari.</br>
È un titolo quotato nelle [[borsa valori|borse]] di vari Stati, con la particolarità di investire il [[valore]] della corrispondente [[azione]] in altri titoli azionari.
 
Si tratta dunque di un [[titolo]] [[ETF]] composto da un [[portafoglio]] di titoli delle prime 20-30 società per [[capitalizzazione]] e volumi di azioni scambiate giornalmente.
 
Il suo valore è calcolato in [[tempo]] reale come media dei valori delle azioni che lo compongono, pesate sulla quantità di ciascuno titolo (comprata per ogni [[azione (finanza)|azione]] dell'indice).
 
Anche se il fondo avesse uno scarso [[mercato secondario]], sarebbe comunque possibile liquidare le [[azione (finanza)|azioni]] del fondo ETF vendendo separatamente i singoli titoli che compongono il [[portafoglio]] sottostante.
 
Poiché il prezzo delle quote [[azione (finanza)|azionarie]] di un fondo [[ETF]] è una media di quelli dei titoli, esso è fortemente aderente al benchmark che -per un fondo [[ETF]] (''[[Exchange-traded fund]]'')- è il valore delle stesse quantità di titoli acquistati separatamente e non attraverso il fondo.</br>
Invece, pochissimi fondi non [[ETF]] di investimento superano il rispettivo benchmark.
 
Una tipica reazione dell'investitore, seppure avverso al [[rischio]], è di non vendere le proprie [[azione (finanza)|azioni]] quando calano di valore.
Invece, pochissimi fondi non ETF di investimento superano il rispettivo benchmark.
Una tipica reazione dell'investitore, seppure avverso al rischio, è di non vendere le proprie azioni quando calano di valore.
 
Alcuni analisti spiegano questo comportamento in parte come la volontà di non ammettere un errore d'[[investimento]] e in altra parte in una fiducia totale nella creazione di [[valore]] nel lungo periodo da parte dei [[mercato|mercati]].
 
Il [[rischio]] di una vendita anticipata è quello di [[compravendita|vendere]] in perdita, a fronte di un rialzo successivo; all'opposto un ritardo nella vendita può aggravare le perdite, se il ribasso non è un oscillazione momentanea.
 
{{Scienze sociali}}
[[Categoria:Economia]]
[[Categoria:Economia monetaria]]
[[Categoria:Econometria]]
 
 
 
[[nl:Benchmark (financieel)]]