Matteo Nucci: differenze tra le versioni

Ha esordito nel 2009 con ''Sono comuni le cose degli amici'' (Ponte alle Grazie), romanzo che deve il titolo a un detto [[greco antico]] citato più volte nei [[dialoghi platonici|dialoghi]] [[Platone]]. Il libro ha avuto un certobuon successo di critica<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2010/gennaio/10/Mangiare_amare_bulimia_vivere_secondo_co_9_100110041.shtml Mangiare e amare. La bulimia di vivere secondo Narciso], [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/12/05/non-desiderare-gli-amici-degli-altri.html Non desiderare gli amici degli altri].</ref> non del tutto giustificato ed è entrato nella cinquina dei finalisti al [[Premio Strega]] 2010.<ref>[http://www.sololibri.net/Il-toro-non-sbaglia-mai-Matteo.html Da sololibri.net]</ref>

Al mondo antico Nucci ha dedicato i suoi studi, lavorando principalmente su Platone e le origini del pensiero. Oltre ai saggi pubblicati su riviste specialistiche, una sua edizione del [[Simposio]] di Platone è uscita per Einaudi nel 2009. Nel 2013 sempre Einaudi ha dato alle stampe ''Le lacrime degli eroi'', un saggio romanzato piuttosto compiaciuto nella scrittura che, ripercorrendo la storia del pianto nel mondo omerico, racconta l’evoluzione della civiltà greca dal mondo arcaico a quello classico, intrecciandola con ciò che di quella civiltà è rimasto nel mondo greco di oggi, da poeti come [[Konstantinos Kavafis]] e [[Giorgos Seferis]] a registi come [[Michael Cacoyannis]] <ref> [http://www.repubblica.it/cultura/2013/05/23/news/le_lacrime_degli_eroi-59429105/ “Il viaggio dell’eroe” di Eugenio Scalfari]</ref>.