Alfa Romeo Giulietta (1955): differenze tra le versioni

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== La storia ==
=== Il contesto ===
Già dalla fissazione degli obiettivi nel piano industriale, nel [[1950]], fu chiaro alla dirigenza che il nuovo modello "Giulietta" sarebbe stato il più importante nella storia dell'Alfa Romeo, rappresentando il passaggio alla modernità industriale.
 
Fino al modello "[[Alfa Romeo 1900|1900]]" le [[Stabilimento Alfa Romeo del Portello|officine del Portello]] mantenevano una tipologia produttiva artigianale che consentiva di costruire una ventina di esemplari al giorno. Con la "Giulietta" si trattava di entrare nell'ambito della cd "motorizzazione di massa", con una produzione di almeno 200 vetture al giorno.
 
Il problema si presentava enorme, sia dal punto di vista organizzativo, sia da quello economico. Per risolvere l'aspetto economico l'azienda decise di avviare una sottoscrizione pubblica di capitali, attraverso l'emissione di [[cartella fondiaria|cartelle fondiarie]] dell'[[IRI]], con l'impegno di mettere in vendita il nuovo modello entro il [[1954]]. Per allettare i risparmiatori all'investimento fu anche decisa una lotteria a estrazione mensile e vincita di una vettura, a partire dal [[gennaio]] [[1955]].
 
All'Alfa Romeo non erano certo i progettisti d'ingegno a scarseggiare, tuttavia risultava assente la figura di una valida guida tecnica, in grado di concertare il lavoro dei progettisti e industrializzare il prodotto. Tale incarico, era stato egregiamente ricoperto da [[Ugo Gobbato]], purtroppo assassinato nel [[1945]]. Per sostituirlo fu reclutato l'[[ingegnere]] [[austriaco]] [[Rudolf Hruska]] che aveva già seguito l'industrializzazione della "[[Volkswagen Maggiolino|Maggiolino]]", al fianco di [[Ferdinand Porsche]].
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I risultati furono entusiasmanti per le prestazioni rilevate e stabilità della vettura. Una grave pecca era però rappresentata dalla scarsa [[insonorizzazione]] dell'abitacolo. Dopo molti tentativi e modifiche il problema non venne risolto e questo impediva di completare la linea di assemblaggio della carrozzeria e, soprattutto, di definire le specifiche dei contratti di fornitura per i componenti prodotti all'esterno dell'azienda.
 
Alla fine del 1953 la situazione si fece grave e Hruska chiese un incontro con la dirigenza dell'azienda per illustrare la situazione. Secondo il tecnico tedesco era impensabile mettere sul mercato una vettura con rumorosità molto superiore alla concorrenza, in particolare considerando che in due mesi di tentativi, non era stato possibile ridurla in maniera consistente. Hruska propose quindi di presentare prima il modello coupé, facendolo realizzare a carrozzieri esterni, per il quale la rumorosità nell'abitacolo sarebbe stata più facilmente tollerata o, addirittura, gradita dalla clientela. Così facendo si poteva recuperare il tempo necessario per eliminare il difetto.
 
La dirigenza rifiutò la proposta di Hruska che, per tutta risposta, minacciò le immediate dimissioni. Visto lo stato di impasse, il presidente [[Giuseppe Luraghi]] si schierò con Hruska e venne decisa la presentazione anticipata della [[Alfa Romeo Giulietta Sprint|versione coupé]], rispetto alla berlina.
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=== La vettura ===
Al [[salone dell'automobile di Torino]] del 1955 l'Alfa Romeo presenta la Giulietta, l'automobile che doveva rappresentare la definitiva riscossa. E il successo arrivò. Ne saranno costruite quasi 132.000 nello [[Stabilimento Alfa Romeo del Portello|Stabilimento del Portello a Milano]], numeri di produzione impressionanti per l'epoca. Questa vettura compare sulla copertina del '''numero 1''' della rivista [[Quattroruote]].
 
[[File:Giulietta 1955.jpg|left|thumb|Muso e coda della Giulietta berlina Iª serie del 1955]]
Mai prima d'ora si era vista una vettura tanto potente, ma anche parca nei consumi, con una frenata eccezionale e un grande bagagliaio offerta a un prezzo tutto sommato, abbordabile. La Giulietta "berlina" condivideva la meccanica della splendida e filante [[coupé]] [[Alfa Romeo Giulietta Sprint]] presentata al pubblico esattamente un anno prima nel 1954.
 
Il nome dell'autovettura, scelto per analogia con la [[Romeo e Giulietta|celebre opera Shakespeariana]], venne ripreso dalla [[casa automobilistica|casa]] del biscione per denominare un [[Alfa Romeo Giulietta (1977)|modello]] del [[anni 1970|ventennio successivo]], ed ancora per denominare un nuovo [[Alfa Romeo Giulietta (2010)|modello]] nel [[2010]].
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== La denominazione "Giulietta" ==
La nascita della denominazione "Giulietta", sebbene chiaramente riferita all'opera shakespeariana ''[[Romeo e Giulietta]]'', è stata oggetto di varie versioni e aneddoti. Il più curioso racconta che nell'[[ottobre]] [[1950]] una delegazione di otto dirigenti dell'Alfa Romeo fu inviata al [[Salone dell'automobile di Parigi]] per la presentazione del nuovo modello "[[Alfa Romeo 1900|1900]]". Nel corso di una cena offerta in loro onore dal concessionario francese dell'Alfa Romeo, in un noto ristorante parigino, i dirigenti furono scherzosamente apostrofati da un decaduto principe russo che, per sbarcare il lunario, si esibiva nei locali pubblici inventando [[Filastrocca|filastrocche]] e poesiole all'indirizzo dei clienti. Quella sera il "[[Poesia burlesca|poeta burlesco]]", per canzonare l'atteggiamento austero e compassato degli ospiti d'onore, recitò: «''Je vois huit Roméo, mais aucune Juliette!''» (Vedo otto Romeo, ma nessuna Giulietta!). L'episodio venne ricordato da alcuni di questi dirigenti nella riunione per decidere il nome commerciale del nuovo modello "tipo 750" e la scelta cadde su "Giulietta", di fatto ispirato da un [[artista di strada]] franco-russo.
 
== Dati tecnici Giulietta 1955 ==
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== Bibliografia ==
* Giancenzo Madaro, ''Alfa Romeo "Giulietta"'', [[Quattroruote]] - Fascicolo n.4 del [[maggio]] [[1956]] - Editoriale Domus
* Elvio Deganello , ''Alfa Romeo Giulietta Sprint'', [[Ruoteclassiche]] - Fascicolo n.46 del [[dicembre]] [[1991]] - Editoriale Domus
 
== Collegamenti esterni ==