Al-Suyuti: differenze tra le versioni

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Nel 1486, giudicando corrotto l'ambiente degli ''[[ulema|ʿulamāʾ]]'', si ritirò dal mondo e smise di emettere ''[[fatwa]]''. Le sue relazioni col [[sultano]] [[Mamelucchi|mamelucco]] del momento si avvelenarono ed egli gli si oppose in diverse circostanze e rifiutò l'offerta avanzatagli dal sultano suo successore di dirigere la ''[[madrasa]]''. In linea di massima egli rifiutava il potere mamelucco. Fu nel 1501 che egli si ritirò totalmente nella sua abitazione sull'isoletta di Rawḍa (o Rōḍa) sul [[Nilo]], dove si spense nel 1505. </br>
La sua santità e il valore scientifico dei suoi scritti fu allora riconosciuta da tutti. Egli affermò di aver visto più di settanta volte il [[Maometto|Profeta]] in stato di veglia e si riferiscono numerosi miracoli che lo riguardavano. Difese la complementarietàcomplementarità dell'[[esoterismo]] islamico e del sufismo e gli si attribuisce la paternità di ben 981 opere<ref>''Le Livre des Haltes'', dell'[[Emiro]] [[Abd el-Kader]], trad. di Abdallah Penot, Éditions Dervy, Parigi, 2008, per la cortese autorizzazione di M. [[Jean Annestay]].</ref>.</div>
 
== Opere ==