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L''''assegnato''' (in [[lingua francese|francese]] ''assignat'') è una [[moneta]] istituita durante la [[Rivoluzione francese]].
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==Storia==
===Confisca dei beni del clero===
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Qualche mese dopo la Rivoluzione, le finanze dello Stato erano catastrofiche. Per risolvere questo problema, il deputato [[Charles Maurice de Talleyrand-Périgord|Talleyrand]] ebbe l'idea di confiscare i beni del [[clero]]. Così, il
Questo apporto di patrimonio, valutato circa 3 miliardi di [[Lira (moneta)|lire]], fu una grande riserva che aiutò le finanze pubbliche. La messa in vendita fu affidata alla Cassa straordinaria, creata il
Il problema era che per la vendita di tanti beni occorreva del tempo, come minimo un anno. Si trattava di un periodo troppo lungo, le casse dello Stato si svuotarono e la crisi arrivò prima che tutto fosse venduto.
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Anche se l'idea era semplice e anche facile da realizzare, tuttavia era lontana da ottenere l'unanimità dei voti all'[[Assemblea Nazionale Costituente]]. Anzi alcuni deputati come lo stesso Talleyrand, [[Condorcet]] o anche [[Pierre Samuel du Pont de Nemours|Du Pont de Nemours]] erano assolutamente contrari. Secondo loro la grande debolezza dell'assegnato era che ci sarebbero stati più assegnati in circolazione rispetto al valore dei beni nazionali. Un altro punto era la facilità di falsificazione con le tecnologie dell'epoca. C'era dunque un forte rischio di trovare in circolazione una quantità di assegnati nettamente superiore a quelli che ci sarebbero dovuti essere. In quel caso gli assegnati non sarebbero più valsi nulla.
All'inizio del [[1790]] si ebbero i primi problemi. Il
===Svalutazione===
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Il 17 aprile l'assegnato fu trasformato in carta-moneta e lo Stato, sempre a corto di liquidità, lo utilizzò per tutte le sue spese correnti. La situazione si complicò. Lo Stato non distrusse gli assegnati che gli ritornavano, peggio, stampò più assegnati del valore reale dei beni nazionali. [[Jacques Necker]] allora Ministro delle Finanze, essendo contrario alla trasformazione degli assegnati in carta-moneta, si dimise in settembre.
L'assegnato continuò a perdere valore: nel periodo dal 1790 al 1793 gli assegnati persero il 60% del loro valore.
Benché il valore degli assegnati si fosse ridotto, i prezzi di aggiudicazione
Per sostenere l'assegnato furono votate molte leggi, come la chiusura della Borsa e la fine della pubblicazione dei tassi di cambio nel [[1793]], in modo da limitare la speculazione. Con l'inizio del periodo del Terrore ([[Regime del Terrore]]) nello stesso anno, la non accettazione dell'assegnato è passibile della pena di morte.
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===Fine===
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Per decisione del [[Direttorio]], l'assegnato fu finalmente abbandonato quando, il 30 [[piovoso]], anno IV della Repubblica (
Il
Anche se a prima vista l'assegnato può essere considerato una pura sconfitta, la sua creazione ha molto probabilmente impedito il fallimento immediato dello stato francese e quindi le conseguenze per la Rivoluzione francese sono state particolarmente importanti.
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Immagine:Assignat-faux.jpg|Falso assegnato da 300 ''livre''. Sul retro reca il timbro: « Assignat certifié faux - Deperey - Vérificateur en chef »
Immagine:Assignat-faux-dos.jpg|Retro del falso assegnato da 300 ''livre'' con il timbro del verificatore
Immagine:Assignat-vrai.jpg|L'assegnato autentico che è servito di modello al falso.
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== Repubblica romana ==
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Anche nella [[Repubblica Romana (1798-1799)|Repubblica romana]], con la legge 23 [[Fruttifero]] dell'anno sesto repubblicano (14 settembre 1798), fu deciso di emettere degli assegnati, ed il 7 [[Complementario]] il consolato emise le istruzione per la loro stampa.<ref>[http://books.google.com/books?id=1DAOAAAAQAAJ&printsec=titlepage&hl=it&source=gbs_summary_r&cad=0#PPA13,M1 Il testo] in "''Collezione di carte pubbliche, proclami, editti, ragionamenti ed altre''"; Roma, 1798</ref><ref>''Repubblica Romana''<br/>
''Roma 3. Complementario Anno VI.''<br/>
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