Questione linguistica belga: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Addbot (discussione | contributi)
m migrazione automatica di 2 collegamenti interwiki a Wikidata, d:q7217745
FrescoBot (discussione | contributi)
m Bot: overlinking giorni e mesi dell'anno e modifiche minori
Riga 1:
{{F|Belgio|dicembre 2011}}
[[ImmagineFile:BelgieGemeenschappenkaart.png|thumb|250px|Le tre comunità linguistiche del Belgio: in <span style="color: #A0A000">'''giallo'''</span> i fiamminghi, in <span style="color: #A00000">'''rosso'''</span> i valloni e in <span style="color: #0000A0">'''blu'''</span> i tedeschi. L'area di Bruxelles, sia francofona sia fiamminga, è segnata a righe <span style="color: #A00000">'''rosso'''</span>-<span style="color: #A0A000">'''gialle'''</span>.]]
[[ImmagineFile:Taalstrijd Voeren-Fourons uitsnijding.png|thumb|250px|Segnaletica stradale bilingue vandalizzata nel comune critico di [[Voeren]]/Fourons]]
 
La '''questione linguistica belga''' comprende la serie di conflitti, rivalità e rivendicazioni su base linguistica che intercorrono tra le due maggiori comunità linguistiche del [[Belgio]]: i [[fiamminghi]] (di [[lingua olandese]]) e i [[valloni]] (di [[lingua francese]]).
Riga 20:
 
==La Questione Reale e il boom economico==
Alla fine della [[seconda guerra mondiale]] si pose in Belgio la "Questione Reale": il re [[Leopoldo III del Belgio|Leopoldo III]], che durante l'occupazione nazista del paese aveva tenuto un comportamento ambiguo con l'invasore ed aveva contratto un secondo matrimonio con una borghese, fu aspramente criticato in patria al punto che alla fine della sua prigionia in Germania dovette esiliarsi temporaneamente in [[Svizzera]]. Leopoldo III poté rientrare in Belgio solo nel [[1950]], in seguito ad un [[referendum]] che spaccò il paese e nel quale ancora una volta emersero le profonde divisioni linguistiche: le Fiandre cattoliche e monarchiche si espressero a favore del re (72%), mentre la Vallonia socialista votò contro (58%). Alla fine fu il peso demografico delle Fiandre a restituire il trono a Leopoldo, il cui rientro - avvenuto [[30 luglio]] dello stesso anno - fu accompagnato da violente proteste in Vallonia (4 morti a [[Grâce-Hollogne|Grâce-Berleur]]). Per non mettere in pericolo l'unità del paese, il [[16 luglio]] [[1951]] Leopoldo III abdicò infine in favore del figlio [[Baldovino I del Belgio|Baldovino I]].
 
La questione linguistica si confermò nuovamente un conflitto a più ampio spettro con il boom dell'economia belga degli anni Cinquanta, quando il baricentro economico del paese passò dalle industrie minerarie e tessili della Vallonia ai nuovi poli industriali (soprattutto petrolchimici) delle Fiandre. Determinanti furono a questo riguardo il rapido sviluppo del [[settore terziario]] e la scoperta, da parte degli investitori, delle potenzialità del porto di [[Anversa]] e della manodopera qualificata e a basso costo delle Fiandre. Ne conseguì un boom dell'economia fiamminga che sarebbe durato per tutti gli anni Sessanta (nel [[1966]] il [[prodotto interno lordo]] pro capite delle Fiandre avrebbe infine raggiunto il livello di quello della Vallonia), mentre l'economia vallona iniziò a ristagnare nonostante i tentativi di rilancio dell'industria pesante, dando luogo anche a manifestazioni di protesta sociale come lo [[sciopero generale]] dell'inverno 1960-61.
Riga 27:
Consci della complessità del problema linguistico e delle sue ripercussioni sulla vita sociale, politica ed economica del Belgio, nel [[1962]] i leader politici vararono un apposito pacchetto legislativo ribattezzato "leggi Gilson". La prima legge stabilì in via definitiva il confine linguistico tra le due comunità (creando le [[exclave|exclavi]] francofone di [[Mouscron]] e [[Comines-Warneton]] e quella fiamminga di [[Voeren]]), la seconda istituì il [[bilinguismo]] nei diciannove comuni della regione di Bruxelles nonché le "facilità" per i francofoni di sei comuni fiamminghi alla periferia brussellese, mentre la terza regolò l'utilizzo delle lingue nell'insegnamento.
 
La fissazione del confine linguistico fu richiesta sia dai fiamminghi, il cui numero relativo calava ad ogni censimento, in particolare nella periferia brussellese (pochi anni prima, nel 1954, le tre località di [[Berchem-Sainte-Agathe]], [[Evere]] e [[Ganshoren]] erano passate alla zona bilingue di Bruxelles per referendum), ma anche dai valloni, che speravano così di giungere ad un bilanciamento di poteri tra due entità paritarie. Per fissare il confine tra Fiandre e Vallonia ci si basò sul censimento linguistico del 1947.
 
Le "facilità linguistiche" furono invece riservate ai comuni con cospicue minoranze (la legge prevedeva una soglia del 30%) rimasti al di là dei confini dei rispettivi blocchi linguistici, al fine di permettere l'uso della lingua minoritaria nei confronti della pubblica amministrazione: si trattò di una soluzione di compromesso per risolvere il problema concreto di sei comuni alle porte di Bruxelles ([[Drogenbos]], [[Linkebeek]], [[Sint-Genesius-Rode]], [[Kraainem]], [[Wemmel]] e [[Wezembeek-Oppem]]), che pur appartenendo alle Fiandre contavano una crescente minoranza francofona dovuta alla vicinanza con la capitale.