I due compari: differenze tra le versioni

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|attori=
* [[Leonardo Botta]]: Enrico Carletti
* [[Pietro Carloni]]: il Commissario
* [[Peppino De Filippo]]: Ciccillo
* [[Aldo Fabrizi]]: Giovanni Bellini
* [[Giacomo Furia]]: Vincenzo, il sarto
* [[Loris Gizzi]]: l'Ingegnere, padre di una collegiale
* [[Lidia Martora Maresca]]: la direttrice del collegio
* [[Carlo Ninchi]]: Industriale Carletti
* [[Rosita Pisano]]: la moglie del sarto
* [[Germana Paolieri]]: la Signora Carletti
* [[Ilse Petersen]]: Albertina, figlia di Carletti
* [[Lia Rainer]]: Carlotta
* [[Giulia Rubini]]: Giulietta Bellini
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== Trama ==
Giovanni Bellini ([[Aldo Fabrizi]]) <ref>in alcuni casi il personaggio viene chiamato Berrini, o Bettini. Sul sito Mymovies anche Berloni.</ref> sbarca il lunario facendo il venditore ambulante di penne nelle piazze di [[Roma]], con la complicità del compare Francesco Esposito, detto Ciccillo ([[Peppino De Filippo]]). In realtà le penne che essi vendono sono false e non funzionano.
 
Giovanni ha per molti anni sostenuto grandi sacrifici destinando tutto il ricavato della sua attività alle rette del prestigioso collegio in cui fa studiare la figlia Giulietta ([[Giulia Rubini]]), alla quale ha sempre fatto credere di esere un ricco industriale, fregiato anche del titolo di [[Commendatore]]. In attesa del rientro della figlia, che ha terminato gli studi, ha affittato un modesto appartamento in un quartiere popolare di Roma e lo ha dotato anche di un pianoforte.
 
Nel giorno cui Giulietta esce dal collegio, Giovanni (seguito da Ciccillo, che non vuole scollarsi da lui) la va a prendere, chiedendo in prestito un vestito elegante al suo vicino di casa, il sarto Vincenzo. I due arrivano con il treno al collegio e, dopo aver saccheggiato il buffet messo a disposizione, ricevono un invito dal ricco industriale Carletti ([[Carlo Ninchi]]), la cui figlia, Albertina, anch'essa collegiale, è la più cara amica di Giulietta. In realtà l'invito nasce dalla complicità tra le due ragazze, in quanto Giulietta è innamorata, ricambiata, di Enrico, fratello di Albertina, e figlio dell'industriale. Pressato dalle insistenze di Ciccillo, Giovanni accetta e, insistendo nella finzione di essere un ricco Commendatore e Ciccillo il suo segretario, si intrattengono con i Carletti ed i loro ospiti, tra i quali il Giudice Settimio. Quello stesso giorno Enrico chiede a Giuletta di sposarlo e lei accetta.
 
Il giorno dopo Giovanni, la figlia e Ciccillo tornano a Roma. Sul treno Giovanni, benché lo voglia, non riesce a rivelare alla figlia la verità. Alla [[stazione Termini]] incontrano l'Ingegnere ([[Loris Gizzi]]), che avevano conosciuto durante la visista al collegio. Questi li induce a scendere al costoso Hotel Mediterraneo. Giovanni non osa sottrarsi all'invito per timore che emerga di fronte alla figlia la sua vera condizione di povertà. Deve però procurarsi i soldi per poter pagare l'albergo, e decide allora di andare con Ciccillo a vendere delle penne, ma viene denunciato da un passante come truffatore ed arrestato da due agenti di Polizia. Giulietta, uscita dall'albergo per una passeggiata, vede il padre condotto in [[Questura]] e lo segue, credendo che si tratti di un equivoco. Ma di fronte al Commissario, Giovanni è costretto finalmente a rivelare alla figlia la verità. Il Commissario, impietosito, lo lascia andare ed i due rientrano nell'appartamento.
 
Dopo qualche tempo, mentre Giovanni e Ciccillo sono tornati alla loro truffaldina attività, Giulietta, che ha dovuto nel frattempo adeguarsi ad uno stile di vita modesto, riceve la visita di Carletti, a cui comunica di non voler più sposare Enrico, del quale non si senta più all'altezza. In quella occasione Carletti, tramite la portinaia del palazzo, scopre la verità su Giovanni e sul fatto che egli è tornato recentemente in Italia dopo una sfortunata emigrazione in [[Francia]]. Giuletta, travolta da tutti questi fatti, ed avendo anche perso il pianoforte confiscato per i mancati pagamenti, cade in una profonda [[disturbo depressivo|depressione]], che non è alleviata neppure dalla solidarietà che si è creata con gli abitanti di quel palazzo, popolare, ma umano.
 
Carletti tuttavia comprende che il sentimento di suo figlio Enrico nei confronti della ragazza è sincero ed a quel punto decide di passare sopra all'inganno ordito da Giovanni e di ignorare le differenze sociali. Approverà quindi il matrimonio tra i due, rendendo così possibile il lieto fine della vicenda.
 
==Incasso==
Il film ha incassato 145.500.000. <ref> dato riportato in Roberto Chiti e Roberto Poppi: ''"Dizionario del Cinema Italiano, vol.II (1945-1959)"'' - Gremese Edit. Roma, 1991. </ref>
 
==Curiosità==
Quando i due compari intraprendono il viaggio diretti al collegio della figlia, essi usano il treno. Ma emerge una discrepanza, poiché nelle scene relative a quel viaggio in treno compaiono due locomotori diversi: all'inizio si vede che il convoglio viene trainato da una [[Locomotiva FS E.636]], mentre durante una sosta intermedia in una stazione il treno appare invece trainato da [[Locomotiva FS E.626]] .
 
==Note==