John Barclay (poeta): differenze tra le versioni
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<br />Giovanni Barclays nacque
Fu uno scrittore satirico e poeta in Latino di origine franco-scozzese trapiantato a [[Roma]], in [[Italia]], dove morì il
<br />Fu sepolto nella [[Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo|Chiesa di Sant'Onofrio]].
== Biografia ==
Giovanni Barclays, alias John Barclays, era figlio di Guglielmo, appartenente alla piccola nobiltà scozzese
Dal matrimonio nacque Giovanni, che il padre avrebbe voluto indirizzare alla carriera di [[magistrato]] affidandolo alle cure dei [[Gesuiti]] perché lo istruissero nelle lettere a tale fine. Ma il
Nel [[1603]], alla morte di Elisabetta I, la famigliola tornò in [[Inghilterra]] dove fu bene accolta alla corte di Re [[Giacomo I d'Inghilterra|Giacomo VI di Scozia e I d'Inghilterra]] e reintegrata nei suoi beni. Il giovane John, in ringraziamento, gli dedicò un carme in latino intitolato “''Sentenziarumque splendorem illuminatum”'' gonfio di retorica, senza per questo rinunciare alla sua nazionalità scozzese.
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Nel [[1605]] a Parigi apparve una seconda edizione del ''Satyricon'' di Giovanni Barclays.
Tornato nel [[1606]], con la moglie francese, in [[Inghilterra]] fu accolto ancora benevolmente da Re [[Giacomo I d'Inghilterra|Giacomo VI di Scozia e I d'Inghilterra]] di cui divenne amico non senza
Pubblicò la prima parte di ''Euphormionis Satyricon'' di cui la seconda parte vedrà la luce a Parigi negli anni successivi.
Morto il padre nel [[1608]], Giovanni si sentì libero di seguire la sua vocazione letteraria e compose una satira moraleggiante contro la corruzione delle corti
Nel [[1609]] pubblica il ''De Protestate Papae'', un trattato antipapale di suo padre che era morto l'anno prima.
<br />Nel [[1611]] scrive un'''Apologia'' ovvero la terza parte del ''Satyricon'' in risposta agli attacchi dei gesuiti.
<br />Nel [[1614]] pubblica
L’''”Incon Amicorum”'' è una delle ultime sue opera che non fu bene accolta neppure dai suoi amici inducendolo
Nel [[1616]] venne a [[Roma]] forse per sottrarsi alle polemiche accese suscitate dai suoi scritti.
[[Paolo V]] gli concesse la sua
In quel periodo scrisse l'”Argenide” ma, deluso dagli insuccessi letterari si dedicò alla botanica e a coltivare fiori nel suo giardino vicino al Vaticano.
A Roma Barclays
Morì, il 15 agosto [[1621]], sembra per un'insolazione dopo una passeggiata. Fu sepolto provvisoriamente nella [[Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo|Chiesa di Sant'Onofrio]]
Le cronache del tempo dicono che la vedova quando vide il monumento erettogli si offese reputandolo non degno di tale personaggio come era stato il marito e sottrasse per dispetto il busto marmoreo che portò a casa sua. Ciò non impedì che successivamente tutti i componenti della famiglia Barclays fossero seppelliti nella [[Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo|Chiesa di Sant'Onofrio]] dove si presume quindi che fosse stato riportato il busto tuttora ivi esistente.
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== Voci correlate ==
* [[Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo]]
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