Ekaterina Michajlovna Dolgorukova: differenze tra le versioni

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Alessandro ed Ekaterina avevano già avuto tre figli quando si unirono in matrimonio il [[6 luglio]] [[1880]], meno di un mese dopo la morte dell'imperatrice [[Maria Massimiliana d'Assia-Darmstadt]], avvenuta l'[[8 giugno]]. Un quarto figlio morì infante. Ekaterina rimase [[Vedovanza|vedova]] quando lo Zar venne [[Alessandro_II_di_Russia#L.27attentato_e_la_morte|assassinato]] il [[1º marzo]] [[1881]] dai membri del [[gruppo anarchico]] ''[[Volontà del popolo]]''.
 
== Relazione con lo Zar ==
 
Nata a Schloss Tieplowka in [[Volinia]], Caterina incontrò Alessandro per la prima volta quando lei aveva dodici anni e lui andò a far visita a suo padre nella sua tenuta.
All'epoca lo Zar la vide unicamente come una piccola ragazzina e probabilmente la dimenticò poco dopo l'incontro.
Dopo la morte di suo padre, che aveva lasciato la famiglia senza risorse, Caterina e le sue sorelle vennero inviate all'''[[Istituto Smol’nyj]] [[Istituto per Nobili Fanciulle|per Nobili Fanciulle]]'' di San Pietroburgo, una scuola per ragazze di nascita aristocratica.
Alessandro pagò per la loro educazione e per quella dei loro quattro fratelli; in seguito egli la incontrò nuovamente quando ella aveva sedici anni, durante una visita ufficiale alla scuola nell'autunno [[1864]] e ne rimase immediatamente affascinato.<ref name=Rad>Radzinsky (2005), pp. 194-198</ref> Un contemporaneo descrisse la giovane Principessa come «di media altezza, con una figura elegante, serica pelle d'avorio, gli occhi di una [[Gazella|gazzella]] impaurita, una bocca sensuale, e trecce castano chiaro».<ref name=Lin>Lincoln (1981), p. 440</ref> Alessandro andò a visitarla nuovamente all'istituto e la portava fuori per delle passeggiate in carrozza. Caterina aveva delle idee liberali, formate in parte durante il suo periodo a scuola, e ne discusse con lo Zar;<ref name=Rad /> in seguito egli si mosse per farla diventare una dama di compagnia di sua moglie, che soffriva di [[tubercolosi]].<ref name=Lin /> Caterina amava lo Zar e le piaceva la sua compagnia, ma non voleva diventare una di una lunga serie di amanti. Benché sia la madre che la direttrice dell'''Istituto Smolny'' la incoraggiassero a cogliere l'occasione di migliorare la propria condizione di vita, e quella della sua famiglia, Caterina ed Alessandro non divennero veramente intimi almeno fino al luglio del [[1866]], quando ella venne mossa a compassione nei confronti dell'Imperatore per la morte del figlio maggiore, lo [[zarevic|zarevič]] [[Nikolaj Aleksandrovič Romanov|Nikolaj Aleksandrovič]], e per un tentativo di assassinio. La madre di Caterina era morta due mesi prima; quella sera, come ricordò in seguito nelle sue memorie, lo Zar le disse: «Ora tu sei la mia moglie segreta. Io giuro che se mai sarò libero, ti sposerò».<ref name=Rad /><ref>Tarsaidze (1970), p. 92</ref>
 
[[File:Dolgorukaya.jpeg|thumb|left|200px|Caterina nel 1866]]
 
Lo Zar insistette che Caterina ed i loro figli rimanessero nelle sue vicinanze; egli la incontrava tre o quattro volte la settimana <ref name=Lin441>Lincoln (1981), p. 441</ref> quando lei veniva scortata dalla polizia in un appartamento privato del [[Palazzo d'Inverno (San Pietroburgo)|palazzo d'Inverno]].<ref name=Ber>Bergamini (1969), p. 344</ref> Inoltre si scrivevano una volta al giorno, ed alcune volte anche più spesso, spesso discorrendo del piacere provato nel fare l'amore. In una lettera lunga ventotto pagine, scritta dalla Principessa mentre era incinta, ella chiese allo Zar di rimanerle fedele «perché so che sei capace in un momento quando vuoi farlo, di dimenticarti di desiderare solo me, e di andare a farlo con un'altra donna». Ventinove delle precedenti appassionate lettere, non ancora pubblicate, che la coppia si scriveva vennero messe all'asta nel maggio 2007 per somme altissime.<ref name=Har>Harding, Luke (2007), [http://www.guardian.co.uk/world/2007/may/16/russia.lukeharding "From Russia with lust: Tsar's erotic letters to young mistress auctioned"]</ref> Alessandro fece un ritratto dell'amante nuda,<ref name=Ber/> le affittò una casa a San Pietroburgo,<ref name=Ber/> e pensava a lei costantemente; in ogni caso, era necessario mantenere segreto il tutto. Non firmavano mai le lettere che si inviavano con i loro veri nomi ed utilizzavano la parola in codice "bingerle" per riferirsi all'atto sessuale.<ref name=Har /> Nel febbraio [[1876]], quando iniziarono le doglie del suo terzo figlio, Boris, Caterina insistette per essere trasportata al palazzo d'Inverno, dove diede alla luce il piccolo nelle stanze dell'Imperatore, ma il bambino venne riportato nell'abitazione privata di Caterina mentre lei si riprendeva dal parto, convalescenza che durò nove giorni. Boris prese però freddo e morì poche settimane dopo.<ref name=Tar>Tarsaidze (1970)</ref>
 
La loro relazione incontrò però la forte disapprovazione della famiglia imperiale e della corte. Caterina venne accusata di tramare per diventare imperatrice e di influenzare Alessandro verso il liberalismo; venne inoltre calunniata di essere in combutto con uomini d'affari senza scrupoli.<ref>Bergamini (1969), p. 353</ref> Alcuni membri della famiglia temevano che i figli di Caterina potessero soppiantare i figli legittimi dello Zar. Alessandro II, stanco di sentire continue critiche velate da parte dei suoi parenti, poco dopo il suo matrimonio, scrisse alla sorella [[Ol'ga Nikolaevna Romanova|Olga, regina del Württemberg]], dicendo che Caterina non aveva mai interferito con gli affari di corte, nonostante i pettegolezzi che la riguardavano. «Lei preferisce rinunciare a tutti i divertimenti e piaceri sociali così desiderati dalle giovani signore della sua età [...] e ha dedicato la sua intera vita ad amare e prendersi cura di me, senza interferire in alcuna questione, nonostante i molti tentativi di coloro che volevano disonestamente usare il suo nome, lei vive solo per me, dedita ad educare i nostri figli».<ref>Radzinsky (2005), p. 233</ref>
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Alessandro II disse alla propria famiglia che aveva deciso di sposare la principessa Dolgorukova immediatamente dopo essere rimasto vedovo perché temeva di venire assassinato e ciò avrebbe lasciato Caterina senza niente. Il matrimonio fu però impopolare sia presso la famiglia imperiale che presso il popolo, ma l'Imperatore obbligò tutti ad accettarlo. Alessandro concesse quindi a Caterina il titolo di Principessa Jurievskaja e legittimò i loro figli, benché non avessero comunque alcun diritto di successione al trono in quanto frutto di un matrimonio morganatico.<ref>Radzinsky (2005), p. 368</ref>
 
Alcuni cortigiani descrissero Caterina come «volgare e brutta» ed erano risentiti per il fatto che avesse preso il posto della loro defunta zarina. Uno di questi, Konstantin Pobedonostsev, scrisse che «gli occhi, in sé stessi, sarebbero stati attraenti, ritengo, solo che il loro sguardo non aveva profondità – del tipo in cui trasparenza e ingenuità si incontrano con mancanza di vitalità e stupidità [...] Quanto mi affligge vederla al posto della cara, saggia, e graziosa Imperatrice!» <ref>Radzinsky (2005), pp. 377-378</ref> In ogni caso lo Zar era contento di essere riuscito infine a sposare la sua amante e di portare allo scoperto la loro relazione; nelle sue memorie, il granduca [[Aleksandr Michajlovič Romanov|Aleksandr Michajlovič]] di Russia scrisse che Alessandro si comportava come un ragazzino in presenza di Caterina ed anche lei sembrava adorarlo.<ref>Radzinsky (2005), p. 378</ref>
 
Ad un certo punto, durante una riunione famigliare, lo Zar chiese a George, il figlio maggiore avuto da Caterina, se avesse desiderato diventare un granduca. «Sasha, per amor di Dio, lascia perdere!», lo redarguì Caterina, ma la battuta alimentò i timori della famiglia che lo Zar facesse della moglie morganatica la sua imperatrice e soppiantasse i suoi eredi legittimi con quelli della sua seconda famiglia. La famiglia si risentì anche quando udirono Caterina rivolgersi al marito con il diminutivo Sasha. Il granduca Aleksandr Michajlovič scrisse che suo padre, il granduca [[Michail Nikolaevič Romanov|Michail Nikolaevič]], era dispiaciuto che la famiglia imperiale trattasse Caterina così freddamente.<ref>Radzinsky (2005), p. 378-380</ref>
 
Benché fossero felici assieme, la difficile situazione politica e le costanti minacce di un assassinio stesero un'ombra sopra la loro vita insieme. Il [[1º marzo]] [[1880]] un'esplosione scosse la sala da pranzo del palazzo d'Inverno; Alessandro corse nelle stanze di Caterina gridando «Katia, mia adorata Katia!». Lei era illesa, così come la Zarina morente, che molto malata non si accorse dell'attacco. Il cognato di Alessandro, il principe [[Alessandro d'Assia|Alessandro d'Assia e del Reno]], che era presente durante l'attentato, osservò amaramente che lo Zar si era dimenticato che la moglie, sua sorella, era anch'essa a palazzo e che avrebbe potuto rimanere ferita anche lei nell'incidente.<ref>Mager (1998), p. 71</ref>
 
[[File:Katharina Dolgoruki.jpg|thumb|right|150px|Caterina in una fotografia del 1900]]
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== Vita matura ==
 
Dopo la morte di Alessandro II, la Principessa Jurievskaja ricevette una pensione di circa 3,4 milioni di [[rublo|rubli]] <ref name=Per>Perry and Pleshakov (1999), p. 31</ref> e acconsentì ad abbandonare il proprio diritto di vivere al palazzo d'Inverno o in qualsiasi altra residenza imperiale in Russia in cambio di un'abitazione separata per lei ed i suoi tre figli.<ref name=Per /> Si stabilì quindi a [[Parigi]] e sulla [[Costa Azzurra|Riviera]], dove si distinse per essere un'intrattenitrice alla moda e per avere un vagone ferroviario personale e venti persone al suo servizio;<ref>Bergamini (1969), pp. 370, 464</ref> ciononostante la famiglia Romanov continuò a guardare a lei ed ai suoi figli con disdegno.
 
Il nuovo zar [[Alessandro III di Russia|Alessandro III]] aveva una spia che seguiva Caterina e gli inviava rapporti sulle sue attività in [[Francia]].<ref>Perry and Pleshakov, p. 31</ref> Il granduca [[Georgij Aleksandrovič Romanov|Georgij Aleksandrovič]] accampò una malattia come scusa per evitare di socializzare con lei nel [[1895]].<ref name=May>Maylunas and Mironenko (1997), p. 133</ref> Lo zar [[Nicola II di Russia|Nicola II]] riportò che Caterina si offese quando egli si rifiutò di essere il testimone al matrimonio della figlia Olga con il [[Conte di Merenberg]], nella primavera del 1895; sua madre, l'imperatrice madre [[Dagmar di Danimarca|Maria Feodorovna]], era rimasta costernata all'idea, cosicché lo Zar declinò la proposta.<ref name=May />
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Caterina ed Alessandro II ebbero quattro figli, a cui venne concesso il titolo di [[principe]] o principessa (in russo ''knyaz'' o ''knyaginya''):
 
* Georgij Aleksandrovič Jurievskij ([[12 maggio]] [[1872]] - [[13 settembre]] [[1913]]); sposò Alessandra d'Oldenburg, contessa di Zarnekau, figlia di [[Pietro Georgievich di Oldenburg|Costantino Federico Pietro, Duca di Oldenburg]], e di Agrafena Djaparidze, contessa di Zarnekau;
* Olga Aleksandrovna Jurievskaja ([[7 novembre]] [[1874]] - [[10 agosto]] [[1925]]); sposò Giorgio Nicola di Nassau, [[conte di Merenberg]];
* Boris Aleksandrovič Jurievskij ([[23 febbraio]] [[1876]] – [[11 aprile]] [[1876]]).
* Ekaterina Aleksandrovna Jurievskaja ([[9 febbraio]] [[1878]] - [[22 dicembre]] [[1959]]); sposò in prime nozze il principe Aleksandr Vladimirovič Bariatinskij ed in seguito il principe Sergej Platonovič Obolenskij.
 
== Cultura popolare ==