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{{Bio
|Nome = Arthur
|Cognome = Ranc
|Sesso = M
|LuogoNascita = Poitiers
|GiornoMeseNascita = 20 febbraio
|AnnoNascita = 1831
|LuogoMorte = Parigi
|GiornoMeseMorte = 10 aprile
|AnnoMorte = 1908
|Attività = giornalista
|Epoca = 1800
|Attività2 = politico
|Nazionalità = francese
|Immagine = Arthur Ranc 1.jpg
|DimImmagine = 130
|PostNazionalità = . [[Repubblicano]], per breve tempo fece parte del Consiglio della [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]]. Fu poi [[deputato]] e [[senatore]] della [[III Repubblica]].
}}
 
== Biografia ==
Studiò [[diritto]] a [[Parigi]] e nel dicembre del [[1851]] si oppose sulle barricate al [[colpo di Stato di Luigi Bonaparte]]. Giaà condannato a un anno di carcere, fu ancora condannato nel [[1854]] alla deportazione in [[Algeria]], ma evase e si rifugiò prima in Italia e poi in Svizzera.
 
Rientrato a Parigi a seguito dell'amnistia del [[1859]], collaborò al giornale repubblicano ''Le Réveil'' di [[Charles Delescluze]] e a ''La Rue'' di [[Jules Vallès]]. Subì nuove ammende e condanne al carcere per «istigazione alla guerra civile».
 
Alla proclamazione della Repubblica, nel settembre [[1870]], fu eletto sindaco del [[IX arrondissement di Parigi]] e durante l'assedio della capitale fu con Léon Gambetta nella delegazione governativa a [[Tours]]. L'[[8 febbraio]] [[1871]] fu eletto all'Assemblea Nazionale ma diede le dimissioni il [[2 marzo]] per protesta contro la firma dei priliminari di pace con la [[Germania]]. Il 26 marzo fu eletto al Coniglio della Comune, ma diede le dimissioni il 6 aprile per protesta contro il decreto sugli ostaggi.
 
Membro della ''Ligue d'union républicaine des droits de Paris'', fu tra quei «conciliatori» che cercarono un accordo tra [[Versailles]] e la Comune. Dopo la ''Settimana di sangue'' e la caduta della Comune non fu disturbato, e si presentò alle lezioni municipali del [[30 luglio]], ma di fronte agli attacchi della stampa di Versailles fuggì in Svizzera, mentre la corte marziale lo condannava a morte in contumacia nell'ottobre del [[1873]].
 
Tornò in Francia con l'amnistia del [[1879]] e fu eletto deputato repubblicano alle elezioni del [[4 settembre]] [[1881]], e divenne anche presidente del Consiglio dei ministri, opponendosi alla separazione tra Stato e Chiesa. Non fu rieletto nel [[1885]]. Si oppose al [[Georges Boulanger|boulangismo]], fondando con [[Georges Clemenceau|Clemenceau]] e [[Jules Joffrin|Joffrin]] la ''Société des Droits de l'Homme et du Citoyen''.
 
Nel [[1891]] fu eletto senatore, carica che non gli fu rinnovata nelle elezioni del [[1900]]. Riuscì a farsi rieleggere come senatore della [[Corsica]] il [[15 febbraio]] [[1903]], e nel [[1905]], quando Clemenceau fu nominato presidente del Consiglio, gli succedette nella direzione del quotidiano ''L'Aurore''.
 
== Bibliografia ==
*Bernard Noël, ''Dictionnaire de la Commune'', II, Paris, Flammarion, 1978
 
== Collegamenti esterni ==
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{{Portale|Biografie}}
 
[[Categoria: Comune di Parigi]]